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Perché il podio (o il Pallone d’Oro) per Varane non è uno scandalo

Varane, sorpresa di L’Equipe e France Football fra i finalisti del Pallone d’Oro, fa scalpore ed alimenta le polemiche sul premio e sull’assenza del duo Messi-CR7. Eppure, guardando ai criteri di selezione dei candidati, vittorie nell’anno, fair play e condotta di gioco e carriera, il 25enne originario della Martinica non sembra essere un pesce fuor d’acqua, anzi. Scopriamo insieme i motivi che ne legittimano la candidatura e il possibile trionfo.
A cura di Salvatore Parente
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Togli Cristiano Ronaldo e Lionel Messi ed il Pallone d’Oro, quello targato 2018, non pare essere più lo stesso. Sembra, infatti, qualcosa di diverso. Un premio nuovo che segna, dopo 11 anni di ininterrotta presenza di almeno uno degli assi, portoghesi e argentini sul podio, una notevole discontinuità col recente passato. Da Cannavaro, difensore centrale, ad un altro stopper campione del mondo? Forse, chissà. Di sicuro, il #7 bianconero ed il #10 blaugrana, come anticipato da un video di France Football e dell'Equipe, non ci saranno con Mbappé, Modric e, appunto, Varane a giocarsi il riconoscimento individuale più importante per la carriera di un calciatore.

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Ma se i primi due nomi sembrano starci nell'ottica della stagione e del mondiale giocato, il terzo, quello del marcatore madrileno, pare essere fuori contesto o maggiormente oggetto di critiche da parte dei puristi e degli esteti del football. Va però ricordato il meccanismo di selezione dei candidati con la giuria, composta da un giornalista per Paese, chiamata ad esprimersi secondo questi criteri: prestazioni individuali e di squadra durante l’anno, talento e fair play dimostrati e carriera del giocatore. E così, in base a queste premesse, proviamo a dimostrare perché il podio, o addirittura il premio al ragazzo ‘galactico’ di origini martinicane, non sarebbe una blasfemia, anzi.

la scheda del calciatore (transfermarkt.it)
la scheda del calciatore (transfermarkt.it)

Punto per punto, perché Varane risponde ai canoni dei cronisti sportivi

In base al primo punto, quello che riguarda il palmarès nell’anno solare, in pochi possono vantare il cursus honorum del #5 madrileno. Successo nella Supercoppa Europea ad inizio annata, vittoria del Mondiale per club, trionfo in Champions League e, per concludere, apoteosi in Russia con i galletti contro, appunto, la Croazia di Modric. Uno, due, tre, quattro trofei, di squadra ed individuali, che non possono passare sotto gamba col transalpino nella hall of fame del 2018 come il più vincente in questo segmento temporale. E poi, a supporto della tesi che lo vuole, se non Pallone d’Oro, almeno sul podio, troviamo un primato non da poco: quello che vede il difensore di Solari fra i pochi eletti ad aver abbinato nella stessa stagione, Champions e Mondiale. In un elitario circolo di campioni senza tempo come i sette talenti del Bayern Monaco del 1974, Höenes, Gerd Müller, Beckenbauer, Breitner, Schwarzenbeck, Maier, Kapellmann, il connazionale Karembeu (nel 1998), il funambolico terzino verdeoro Roberto Carlos (nel 2002) ed il tedesco Sami Khedira (nel 2014). Certo, non tutti questi fenomeni hanno poi portato a casa il prestigioso premio individuale ma in alcuni casi, tipo quello del bomber Muller, questo risultato “è bastato”.

le stats di Varane al mondiale russo (fifa.com)
le stats di Varane al mondiale russo (fifa.com)

Ed il francese, il prossimo 3 dicembre, avrà la grossissima occasione di entrare ancora di più nella storia del gioco riuscendo a raggiungere il predetto Muller, Rivaldo, Ronaldinho, Charlton, Zidane, Kakà, Paolo Rossi e Beckenbauer nel club di quelli capaci di vincere tutto quello che conta: Coppa dei Campioni/Champions, Mondiale e Pallone d’Oro.

Infine, anche sul piano del fair play, il 25enne non ha nulla da invidiare a nessuno con una situazione disciplinare, fra la scorsa stagione e l’avvio di questa, monstre. Malgrado il ruolo delicato, che lo costringerebbe a tante sanzioni per via dei diversi contatti fisici a pochi metri dall’area di rigore, il centrale, soprannominato proprio per la sua classe e soprattutto per la sua pulizia nei tackle ‘Don Lindo' (Mister Pulito), ha raccolto solo 4 gialli in 56 gare ufficiali. A cui si aggiungono le sette del Mondiale russo. E nemmeno sulla sua carriera, sul suo pedigree, nonostante la sua giovane età, 25 primavere, si può obiettare qualcosa con Varane, ad oggi, ad aver già alzato 16 trofei fra squadra e nazionale.

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Maturità, talento, costanza ed un valore da top

Sul piano tecnico, poi, c’è qualcosa da aggiungere. Certo l’ex Lens ha beneficiato, e pure tanto, della sua presenza in uno degli squadroni più leggendari della storia del calcio, il Real Madrid, ma, a sua volta, a questo collettivo, anzi, brand, ha dato tanto. E la sua forza, il suo tempismo la sua qualità in fase di impostazione, di lettura del gioco avversario, di respinta e di interdizione gli hanno permesso di diventare, in poco tempo, una delle certezze della camiseta Blanca. Divenendo, pure, parte integrante di quello scioglilingua chiamato Real che, nelle ultime stagioni, ha dominato in Europa. Navas, Carvajal, Sergio Ramos e, appunto, Varane in difesa, per poi proseguire con Marcelo, Kroos, Casemiro, Modric, Bale, Benzema e Cristiano Ronaldo.

il confronto statistico fra Varane e Umtiti nella attuale Liga (whoscored.com)
il confronto statistico fra Varane e Umtiti nella attuale Liga (whoscored.com)

Ed il suo valore di mercato, fra le altre cose, non fa altro che testimoniare la grandezza del ragazzo, primo fra i centrali di difesa nel mondo del football, a quota 80, sonanti, milioni di euro. Una valutazione straordinaria, da top player e, forse, chissà, da Pallone d’Oro. Varane merita il podio, il resto, come la possibile chance di diventare il quarto ‘stopper' a trionfare dopo Beckenbauer, Sammer e Cannavaro, lo scopriremo presto.

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