Perché a questa Nazionale serve uno come Balotelli
L'interregno di Di Biagio non è cominciato col piede giusto: sconfitta per 2-0 con l'Argentina, sia pure priva di Messi e Aguero, terzo match azzurro consecutivo senza far gol, non accadeva dal giugno 2012, e morale sempre più a terra. Eppure, qualcosina di buono ieri si è pure vista con la Nazionale attenta e corta nel primo tempo ma, soprattutto, in grado di entrare nella ripresa sul rettangolo verde con un piglio diverso.
Una metamorfosi positiva che però ha esposto il collettivo italiano ai contropiede dell'albiceleste, cinica con Banega e Pavon, ed evidenziato una certa inefficacia in fase realizzativa con Insigne, ma anche Immobile, a sciupare alcune clamorose occasioni. E qui, al di là di quella che può sembrare dietrologia, ritorniamo ad una settimana fa, all'atto della presentazione dei convocati dell'ex Ct dell'Under 21, quando, fra i nomi scelti in attacco, non figurava quello di Mario Balotelli. E così, il day after, analizziamo quali potrebbero essere i benefici col bomber del Nizza in squadra.
Rendimento super: Balotelli secondo bomber tricolore
Senza esporci troppo, o forse sì, il partito di quelli che vorrebbero Super Mario in azzurro sembra avere ragione da vendere. E sì perché l’ex nerazzurro, anche sotto questa nuova gestione, sembra pagare gli errori del passato ed una reputazione che pare precederlo trasformandolo, anche a dispetto di una stagione positivissima, in elemento ostile, deleterio cioè al gruppo ed agli equilibri interni dello spogliatoio.
Eppure, la punta del Nizza, al momento, avrebbe i numeri per governare, per tornare alla metafora politica tanto in voga nelle ultime ore, l’attacco azzurro. E infatti, dietro Immobile che però col club Italia non riesce a trovare la posizione ed il feeling giusti, in termini di gol fatti ci sarebbe proprio Balotelli capace, anche nella seconda annata transalpina, di segnalarsi come secondo goleador tricolore con ben 22 reti, contro le 34 del biancoceleste, a disposizione del nuovo Ct.
Uno score importante che meriterebbe, dunque, maggiore attenzione al di là delle parole di Di Biagio che, per giustificare la sua scelta, aveva parlato di “giudizio a tutto tondo e sulle prestazioni del ragazzo”. Le obiezioni però sono due: come si giudica un attaccante se non dai gol segnati? E, infine, quanto hai da perdere se la tua formazione non segna da 287’ di gioco?
Caratteristiche tecniche: Mario perfetto per il 4-3-3
Approfondendo le obiezioni sopra citate, infatti, non possiamo non parlare dell'importanza del ragazzo considerando le sue qualità fisiche e tecniche. E sì perché in una Nazionale che fatica a fare gol e, soprattutto, a mettere nelle migliori condizioni il proprio bomber principe, vale a dire Immobile, provare ad esperire nuove soluzioni, al netto dei vari Belotti e Cutrone, non pare essere una strada sbagliata da percorrere, specie senza, purtroppo, impegni ufficiali a breve scadenza.
E qui, subentra, appunto, il nostro Balotelli. Col 4-3-3 dibiagiano, le difficoltà di Ciro, i problemi fisici del ‘Gallo’ e l’inesperienza, da dosare poco a poco, del rossonero, Super Mario potrebbe essere la soluzione migliore per risolvere gli ormai atavici problemi offensivi dell’Italia divenendo il miglior espediente per far viaggiare a pieni giri il motore del tridentazo tricolore. In soccorso agli esterni italiani, la fisicità, l’atletismo, la forza muscolare ma anche la tecnica, il dribbling e la bravura dell’ex milanista potrebbero essere perfetti per gli automatismi nazionali con Mario, divenuto col tempo assoluta prima punta, elemento complementare e imprescindibile per il nuovo corso post-Svezia.
Entusiasmo, la nostalgia per l’azzurro è troppa
Super Mario manca dalla Nazionale da ben 3 anni e 9 mesi, da 1369 giorni, in pratica, dalla cocente delusione del mondiale brasiliano contro l’Uruguay. Una delusione che costò al nostro movimento l’eliminazione dal gruppo D della rassegna iridata e al ragazzo l’infamante marchio, da lettera scarlatta, di capro espiatorio.
Ma se il tempo è la migliore cura per lenire antichi dolori e cancellare vecchi rancori questo lungo intervallo di tempo, questo inenarrabile segmento di anni, mesi, giorni e ore potrebbe aver trasformato, anzi, ne siamo certi, l’attesa di riabbracciare la maglia azzurra in carburante eccezionale per liberare tutte le potenzialità di Balotelli che, da uomo con le spalle al muro, da talento che non può più deludere, non vorrà incorrere negli stessi errori del passato. Errori noti ma che ora sono solo un motivo in più per far bene, far ricrescere i tanti detrattori e mutare la nostalgia di quell’amata casacca in entusiasmo e, magari chissà, in un nuovo e vincente connubio.