Ozil è magico, Cutrone e Calhanoglu inesistenti. Il ‘Diavolo’ va all’Inferno
Nel giorno più triste del calcio italiano, quello dell’ultimo saluto allo sfortunato centrale della Fiorentina Astori, il Milan becca due gol dall’Arsenal, non segna, perde per 2 reti a 0 e prenota l’eliminazione dall’Europa League tracciando i lineamenti di una serata davvero da dimenticare. I rossoneri, infatti, pur spinti dalla furia, dalla voglia dei 70mila attratti dalla gara di cartello e dalla speranza di vivere notti europee ormai sopite, non riescono a replicare il recente periodo di forma mostrando, forse, il peggior volto dell’era Gattuso. Tutto, nel giorno dell’appuntamento con la storia, recente, del club ed al cospetto di un Arsenal ferito e con sole due vittorie nelle ultime sei di campionato.
Eppure, i meneghini si sono dovuti arrendere alla compattezza, inattesa, dei Gunners, alla pressione alta degli inglesi ma anche alla straordinaria prestazione di Ozil che, stasera a ‘San Siro’, ha messo in scena una prestazione sontuosa, anzi, mondiale. E così, dall’ottima performance del tedesco alle pessime prove di Cutrone o Calhanoglu, ecco top e flop di Milan-Arsenal.
I top dell’ottavo di finale di Europa League
Ozil, la chiave del successo dei Gunners
Se l’Arsenal sembra una compagine completamente diversa rispetto a quella arrendevole e rinunciataria delle ultime settimane, quella che ha perso ben cinque delle ultime sette gare in calendario, buona parte del merito è proprio del genio Ozil. Il tedesco, infatti, è la mente, il playmaker, l’artista dal quale nascono tutte le iniziative offensive dei suoi e, poi, i gol di Mkhitaryan e di Ramsey. Insomma, l’ex Madrid è nella sua versione migliore, è in serata e si vede.
E nessuno dalle sue parti, da Rodriguez a Kessié, da Biglia a Romagnoli, riesce a prenderlo con i suoi movimenti senza palla, per mettersi in visione e dettare il passaggio, quasi criptati, non letti da nessuno: è un guaio. Il Milan non copre abbastanza e lui fa quel che vuole, disegna calcio, inventa, gioca di prima e, quasi senza sforzo, si erge come migliore in campo, come protagonista assoluto di questo ottavo di finale.
Mkhitaryan braccio armato, l’armeno apre il match
Ozil, come detto, ha vestito i panni della mente, del fine dicitore dall’ultimo passaggio, Mkhitaryan, non da meno, quelli del braccio armato, dell’esecutore finale delle trame tedesche. Un’intesa perfetta, sull’asse della tecnica, della qualità, sulla stessa lunghezza d’onda parlando l’esperanto del pallone e suddividendo i compiti equamente: lui, inventa, l’altro, l’armeno, concretizza.
Ed il Milan non può fare altro che restare a guardare e soffrire per alcuni errori in uscita o di posizione che favoriscono le immense potenzialità dell’ex Manchester United che, fra ricami, movimenti ad entrare in mezzo al campo, lampi di classe e splendidi arpeggi, segna, sfiora la doppietta personale (anche una traversa per lui) e sigla il gol che mette in discesa il match. Prezioso.
Ramesy giustiziere del Milan, il 2-0 è una mazzata
Ordinato, pulito, attento, in definitiva: utile. Questa, in sintesi, la partita di Ramsey capace di rivelarsi come uno dei fautori del riscatto dei londinesi colpiti da un periodo davvero no. E infatti il gallese è la metafora di questa improvvisa evoluzione Gunners con il suo atteggiamento sul rettangolo verde indicativo di un match quasi perfetto. Non sbaglia mai un passaggio, non eccede in dribbling, va in pressione alto sull’avversario con la complicità di Xhaka e delle mezze punte dietro Welbeck e, poi, per completare il quadro di una serata da ricordare, sigla pure il punto del definitivo 2-0 ricevendo il preciso filtrante di Ozil e dribblando con estrema classe Donnarumma.
I flop di MIlan-Arsenal
Calabria in difficoltà, prestazione magra per lui
La sfida personale del terzino destro rossonero, è stata fin da subito in controtendenza rispetto al suo ultimo scintillante periodo di forma. Una gara, specie in fase difensiva, non immune da colpe con, nello specifico, il vantaggio iniziale di Mkhitaryan gentile concessione del #2 rossonero che perde palla in fase di disimpegno nella sua trequarti, sguarnisce il suo lato e presta il fianco al famelico armeno: è 0-1. E poi, i continui falli subiti, i colpi proibiti assorbiti ne riducono la capacità di reazione col ragazzo, privo di omologhi nel suo ruolo, che stringe i denti, resta in campo ma non paga la cauzione per il suo errore restando ancorato ad una performance davvero deludente.
Cutrone, spettatore non pagante
La serata da incubo di quei calciatori bravi, negli ultimi mesi, a mettere a referto la grande rincorsa rossonera, colpisce anche il giovane attaccante Cutrone. E sì perché da faro, da punto di riferimento centrale del reparto offensivo dei padroni di casa, il canterano meneghino non fa breccia fra le mura difensive inglesi con un costante movimento mai premiato dal guizzo, dalla giocata decisiva, dal tocco beffardo e vincente. E infatti la sua partita, in appena 62’ di gioco, lo vede autore di un solo tiro verso lo specchio di Ospina ad inizio primo tempo con il ragazzo, nel resto del match, vittima di un estenuante quanto inutile moto perpetuo.
Male Calhanoglu, sulla corsia mancina non sfonda
Fra i meno positivi, sponda Milan, non possiamo non citare Calhanoglu che, sulla sua corsia, ha dato prova di grande inefficienza in attacco sciupando diverse potenziali occasioni rivelandosi poi imprecisa fonte di gioco (inespressa) rossonera. Pur attento primo difensore sul terzino avversario Chambers, infatti, il #10 del Milan non riesce a determinare, incidere e liberare il suo destro vanificando un momento, quello degli ultimi due mesi, davvero florido dal punto di vista personale. E così, dopo poco più di un’ora, ‘Ringhio’ non ammette più la sua prova e, nel tentativo di segnare almeno un gol, lo sostituisce per il croato Kalinic.
Tabellino e voti
Milan (4-3-3) Donnarumma 6; Calabria 5 (Dal 79’ Borini s.v.), Bonucci 6-, Romagnoli 6-, Rodriguez 6-; Kessié 5.5, Biglia 5.5, Bonaventura 6-; Calhanoglu 5.5 (Dal 62’ Kalinic 6), Cutrone 5 (Dal 65’ André Silva 5.5), Suso 6. A disposizione: Donnarumma; Zapata; Locatelli, Montolivo; Borini, André Silva, Kalinic. Allenatore Gennaro Ivan Gattuso 5.5
Arsenal (4-2-3-1) Ospina 6; Chambers 6, Mustafi 6, Koscielny 6, Kolasinac 6.5 (Dal 62’ Maitland-Niles 6); Ramsey 7, Xhaka 6+; Ozil 7.5 (Dal 80’ Holding s.v.), Wilshere 6.5 (Dal 85’ Elneny s.v.), Mkhitaryan 7; Welbeck 6.5. A disposizione: Cech; Holding; Maitland-Niles, Iwobi, Elneny, Nelson; Nketiah. Allenatore Arsene Wenger 6.5