Napoli-Sampdoria, le pagelle commentate sul risultato di 3-0
Il Napoli batte la Sampdoria per 3-0, reagisce dopo il brusco Ko di Coppa Italia di Milano e trova 3 preziosi punti per consolidare la propria posizione di classifica ma anche per recuperare alcuni calciatori. Come Insigne che, con un gesto liberatorio nei confronti del proprio allenatore, segna, corre verso Ancelotti, lo abbraccia e, al contempo, riabbraccia un gol che non arrivava dal 6 novembre scorso.
E poi c’è l’esultanza di gruppo, di un gruppo solido, compatto e che, pur messo a dura prova da elementi esterni, sirene di mercato in primis, è sano, genuino e pronto a remare nella stessa direzione. Anche, contro una Samp che, nell’ultimo periodo, ha fatto gli stessi gol della Dea di Gasperini ed ha perso in una sola occasione, contro la Juventus, dominatrice del campionato. Insomma, il Napoli c’è e con una prima frazione di gioco all’altezza della propria fama e di un gioco, specie in passato, spumeggiante, rispedisce al mittente i mal di pancia degli ultimi giorni rivelandosi squadra vera, con camera con vista sul secondo posto e, soprattutto, su una Europa League da onorare fino alla fine. Qui, al termine del match del ‘San Paolo’ duelli, individuali e di reparto, di Napoli-Sampdoria.
Milik segna ma che Hamsik in regia, Ekdal non gira
Quando il capitano c’è, il Napoli si esalta, gioca un calcio superiore e ruba tempi di gioco agli avversari. La manovra è rapida, veloce e non conosce soste. A destra e a sinistra ci si attendono suggerimenti precisi che, puntualmente, arrivano. E l’assenza di Hamsik, in questo turbolento gennaio, vissuto sulle montagne russe, s’è fatta sentire.
Oggi, invece, il #17 porta il suo prezioso contributo alla squadra, troneggia a centrocampo con regale sicurezza annullando la resistenza di Ekdal e le coperture preventive di Defrel. E, poi, nell’occasione del gol, lo slovacco si consacra definitivamente rivelandosi aristocratico playmaker: perfetto taglio basso di prima intenzione per Callejon che, poi, con ampio vantaggio su Murru, la mette dentro per Milik bravo, di piatto sinistro, a fare 1-0. È la sliding door della partita, l’istantanea perfetta di un’intesa, quella fra il capitano ed il suo Napoli, naturale, salda, ormai, sirene cinesi o no, imprescindibile.
Insigne si sblocca, 3 mesi dopo. Quagliarella ci prova ma non fa record
Trentotto conclusioni e tre mesi dopo, Insigne, lo scugnizzo del gol azzurro, riassapora la gioia della marcatura, l’emozione di un’esultanza con la casacca della sua città che mancava addirittura dal 2 novembre scorso, in campionato, e dal 6 novembre, col Psg in Champions, in assoluto.
Un’attesa insopportabile che ha condizionato i destini campani, almeno in Europa, e che si stava protraendo ormai da tanto, troppo tempo. Stasera però, l’aria, fin dall’inizio, pare diversa. Il #24 di casa sembra finalmente pronto a interrompere il suo digiuno e a regalare una soddisfazione a pubblico e allenatore. Movimenti giusti, dialoghi fruttuosi con Zielinski e Hamsik, suggerimenti importanti e qualche tiro, quali ottime premesse per la rete del 2-0, dall’alto tasso di pericolosità. E poi, al 26’, appunto, la segnatura, anche qui, dall’alto coefficiente di difficoltà, che spezza l’incantesimo, piega la resistenza della Doria e rimette in pista Insigne che, frenetico, corre ad abbracciare il suo allenatore. Uno, che non ha mai perso fiducia in lui. Chi, invece, anche in questa sfortunata serata, non è costretto a rimettersi in carreggiata, è lo spauracchio Quagliarella che, pur non trovando il gol del record, quello della dodicesima firma di fila in Serie A, che lo avrebbe condotto nell’Olimpo del gioco in Italia sopra Batistuta, si disimpegna al meglio, lotta, dà del lavoro alla retroguardia avversaria e conclude, spesso, con estrema facilità.
La catena di sinistra funziona: Rui e Zielinski meglio di Berezsynski e Linetty
Il 4-4-2 del Napoli, per creare problemi agli avversari, deve appoggiarsi sulle fasce laterali che, poi, a tenaglia, stringono al centro: o con precisi traversoni, vedi il gol del vantaggio napoletano, o con inserimenti che portano Callejon e Zielinski in zona tiro. E così, l’ampiezza azzurra fa la differenza. Da una parte e dall’altra del campo.
Ma se la corsia destra, un po’ come storicamente accadeva con Sarri, si limita a fare le cose con ordine e ad attaccare a fasi alterne, quella sinistra, presidiata da Mario Rui e Zielinski, in sede di spinta, non conosce sosta. Il polacco numero #20 è immarcabile, come sette giorni fa a Milano, il #6 lusitano si produce in una delle sue migliori gare della stagione ed il gioco, a dispetto di Berezsynski e Linetty, è fatto: sulle catene laterali, ed in special modo su quella mancina, non c’è partita.
Saponara e Gabbiadini regalano brio, Allan resiste
Nella ripresa, dopo l’eccellente primo tempo dei padroni di casa, Giampaolo rivoluziona la sua creatura per regalare maggiore brio ad una squadra non proprio brillante negli ultimi trenta metri. Entrano Gabbiadini e Saponara e la Doria butta nella mischia un po’ di voglia in più per cercare di recuperare una partita compromessa e per consentire a Quagliarella la rete del record di gol di fila in Serie A. Missione parzialmente compiuta con gli ospiti sì maggiormente pericolosi, complice anche un certo calo del Napoli, ma incapaci di bucare Meret e l’attenta fase passiva partenopea con Allan, finalmente sgombro da sirene di mercato, sui suoi livelli, Koulibaly, come sempre al top, e Maksimovic, bravi a respingere gli assalti ed i tentativi liguri.
Tabellino e voti
Napoli (4-4-2) #1 Meret 6; #23 Hysaj 6, #26 Koulibaly 7, #19 Maksimovic 6.5, #6 Mario Rui 6.5; #7 Callejon 6.5, #17 Hamsik 7- (Dal 74’ Diawara 6), #5 Allan 6.5, #20 Zielinski 7+; #24 Insigne 7 (Dal 82’ Verdi 6.5), #99 Milik 7 (Dal 90’ Ounas s.v.). A disposizione: #25 Ospina, #27 Karnezis; #2 Malcuit, #33 Raul Albiol, #13 Luperto, #31 Ghoulam; #42 Diawara, #9 Verdi; #14 Mertens, #11 Ounas. Allenatore Carlo Ancelotti 7
Sampdoria (4-3-1-2) #1 Audero 6; #24 Bereszynski 5.5, #3 Andersen 5.5, #3 Colley 5.5, #29 Murru 5.5; #16 Linetty 5, #6 Ekdal 5 (Dal 74’ Vieira 6-), #14 Jankto 5.5; #11 Ramirez 5 (Dal 54’ Saponara 6); #27 Quagliarella 6.5, #92 Defrel 6- (Dal 59’ Gabbiadini 6). A disposizione: #33 Rafael, #72 Belec; #26 Tonelli, #25 Ferrari; #4 Vieira, #22 Tavares; #5 Saponara, #23 Gabbiadini. Allenatore Marco Giampaolo 6