Mondiali 2018, i retroscena della cacciata di Kalinic dalla Croazia
Quello di Nikola Kalinic è stato senza dubbio uno dei casi più clamorosi dei Mondiali che si stanno svolgendo in terra di Russia. Il centravanti è stato rispedito a casa dal ct Dalic che non ha gradito il suo rifiuto di entrare negli ultimi 5′ della sfida contro la Nigeria. Alla base della scelta i presunti problemi alla schiena del calciatore del Milan, che non hanno convinto il selezionatore, non informato dagli stessi. A distanza di alcuni giorni, ecco alcuni retroscena sulla drastica decisione di Dalic, e sulla situazione che ora potrebbe incidere in maniera decisiva anche sul futuro del centravanti a livello di club

Kalinic escluso dai Mondiali, Badelj sta dalla parte del ct Dalic
Badelj, uno dei senatori del gruppo croato conosce bene Kalinic e potrebbe seguirne le orme e trasferirsi al Milan dopo l'addio sicuro alla Fiorentina. Il giocatore ha riservato un messaggio perentorio all'attaccante, che potrebbe non ritrovare come compagno in rossonero, dimostrandosi dalla parte delle scelte del ct e del gruppo: "In queste circostanze la cosa più importante è la squadra, bisogna mettere da parte l’ego quando hai a che fare con la Nazionale. Serve sempre mantenere unità e buon clima nello spogliatoio".
Il retroscena su Kalinic e sull'esclusione dalla Croazia
A rivelare nuove indiscrezioni su quanto accaduto e sul caso Kalinic ci ha pensato il portale croato bljesak.info, con tanto di retroscena. Nei giorni precedenti al fischio d'inizio dei Mondiali, durante le amichevoli, il ct Dalic avrebbe chiesto ai suoi: "Ragazzi, se qualcuno ha qualcosa da dire, se qualcuno si sente impreparato, se avete dei problemi alla schiena, al collo, ai muscoli … Vi prego, ditemi, preferisco andare con 18 giocatori che portare qualcuno che non è pronto". Nessuno però ha detto niente, Kalinic compreso come si legge sul tabloid: "Erano tutti silenziosi. Nessuno ha alzato la mano e segnalato alcun problema. Anche se il problema c'era già e per Kalinic era quasi obsoleto
Kalinic e il perché del rifiuto di entrare in Croazia-Nigeria
All'improvviso però tutto è cambiato nel finale di Croazia-Nigeria: "cinque minuti prima della fine della partita. La Croazia stava sul 2:0, quando Dalić si è rivolto alla panchina. "Kale, entra!". "Non posso, mi fa male la spalle", rispose Kalinic. A quel punto l'assistente di Dalić Dražen Ladić veniva coinvolto nella storia. "Entra, per favore, non creare problemi" – riporta Fantagazzetta.it -Ma Kalinic aveva un obiettivo nella sua testa. Non entrare negli ultimi cinque minuti, perché è, a suo parere, era umiliante. Per questo motivo, è entrato Marko Pjaca. […] E qui Kalinic ha mostrato quanto poco gli importava della nazionale. Ad esempio, Vedran Ćorluka ha 99 presenze per la Croazia. Dalić non l'ha fatto entrare, ma lui non ha detto una parola. […] Ma torniamo a Kalinic. Ritornato in Hotel, Dalić si aspettava che Kalinić si scusasse, si pentisse, […] ma non ci fu alcuna reazione. Fu quella la goccia che ha fatto traboccare il vaso".
Kalinic e il messaggio su Whatsapp ai giocatori della Croazia
Qual è stata la reazione dei compagni della Croazia? I senatori del gruppo hanno appoggiato la scelta del commissario tecnico, con Kalinic che si è congedato con un messaggio su Whatsapp: "Sono stati invitati due dei più esperti, due veterani, la cui parola in nazionale è molto ascoltata – Ćorluka e Modric – a dire cosa ne pensassero. Nikola Kalinic, dopo aver lasciato i compagni di squadra in Russia, nel gruppo comune su WhatsApp ha mandato un "Buona fortuna", e a quanto pare un paio di giocatori gli hanno anche risposto".
Kalinic-Milan, cosa succederà ora sul mercato
E adesso cosa succederà a Kalinic. Quanto accaduto ai Mondiali 2018 rischia di far saltare la trattativa tra il Milan e il Siviglia per l'esperto giocatore croato. Se così fosse il Milan rischierebbe di dover rinunciare ad un tesoretto utile in ottica Fair Play Finanziario. Una situazione che potrebbe rischiare di scatenare un effetto domino, con i rossoneri che sono a caccia anche di un bomber in entrata, tra il sogno Morata, e la suggestione Falcao.