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Fifa World Cup 2018, i Mondiali in Russia

Mondiale ai raggi X, tutti i numeri che non conosci (ancora) di Russia 2018

Dai record individuali a quelle di squadre, dalle gare con maggior risalto alle prestazioni generali sotto porta, ecco tutte le statistiche più interessanti messe insieme dalle 32 squadre del mondiale fin qui scese in campo nella rassegna iridata russa. Al top, per tiri in porta ma anche per reti segnate il Belgio con Uruguay e Brasile, invece, al meglio per impermeabilità difensiva.
A cura di Salvatore Parente
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Quando siamo giunti ormai alle gare decisive del mondiale con ben 54 sfide già a referto delle 64 previste, la rassegna iridata di Russia 2018 ha messo insieme numeri importanti con diverse statistiche che evidenziano la condotta di questa bellissima manifestazione ad un passo dal rivelare la selezione campione del mondo.

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Una serie di informazioni, alcune paradossali, che restituiscono lo specchio di un torneo davvero incredibile dove gli underdog e le outsider hanno avuto tanto spazio e, in diversi casi, hanno pure dato forti spallate alle big, per referenze, chiedere a Germania, Spagna o Argentina. E così, in questo contesto, ecco i numeri più significativi di Russia 2018.

Numeri del torneo: 143 gol segnati finora. L’ultimo quarto d’ora di gioco, il momento più prolifico

In un mondo sempre più invaso dai numeri, dai cosiddetti big data, il mondiale russo poteva sfuggire, non poteva restare immune a questa tendenza super analitica. E così, ci troviamo immersi in una buona dose di numeri che, in maniera molto semplice, cercheremo ora di snocciolare. E qui, in questo particolare paragrafo, troviamo i macro-dati, quelli cioè relativi alle statistiche medie della manifestazione. Una manifestazione che ha visto finora in rete ben 143 gol, 2.6 di media per partita, 7.8 conclusioni per match, 3.4 cartellini per gara, ma anche 29.2 calci di punizione fischiati, 9.3 calci d’angolo per incontro, 178 cartellini gialli, tre rossi totali e oltre 41.563 passaggi completati per una media di 769.7 tocchi per contesa. Insomma, una rassegna che non ha avuto difficoltà ad esprimere un gioco, se non spumeggiante e spettacolare, molto vivace. I 143 gol a referto, difatti, rappresentano il secondo bottino ogni epoca per un mondiale quando siamo giunti a questo punto della competizione al netto della caduta degli dei e delle eliminazioni per, nell’ordine, Ozil, Messi e CR7.

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Uno score importante con una certa cadenza temporale con i secondi tempi, nel momento del match nel quale le energie e la concentrazione vengono meno, più prolifici dei primi 45’ di gioco col 62.2% delle realizzazioni ad arrivare proprio in quel segmento di tempo. Sempre per andare ancora più nel dettaglio, i minuti finali delle gare, al di là di quella di ieri sera fra Belgio e Giappone, appunto, risolta in extremis, hanno generato il maggior numero di reti col 23.8% del totale giunto dal 76’ in poi.

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I team più performanti: Belgio fortissimo in attacco, Russia cinica

Per quanto concerne i singoli team, invece, al top nelle specifiche caselle dei gol segnati, dei tiri in porta, per indice di conversione e possesso palla, troviamo diverse compagini, alcune pure fuori dal torneo, col Belgio, a quota 12 reti, e a quota 55 conclusioni tentate, primo nelle prime due categorie e Russia e Spagna nelle successive due con i padroni di casa bravi e cinici a concretizzare la mole di gioco prodotta con un indice di conversione del 38% e le Furie Rosse, al netto dell’eliminazione subita, in testa col 69% di possesso palla medio. Le squadre più forti, invece, dal punto di vista difensivo sono state, finora, l’Uruguay ed il Brasile con un solo gol subito con Muslera e Alisson con tre clean sheet in quattro gare col primato disciplinare mantenuto sempre dalla Celeste con un solo cartellino giallo a referto. Infine, in termini di undici disceso in campo, la formazione più giovane di Russia 2018, è stata quella francese con una media età di appena 24,6 anni contro l’Australia mentre, agli antipodi, c’è l’Islanda del Ct Hallgrimsson con un’età di 30,9 anni all’esordio con l’Argentina. In termini individuali, il più giovane a giocare il mondiale, a 19 anni, 5 mesi e 12 giorni è stata l’ala Daniel Arzani dell’Australia con l’egiziano El Hadary, a quota 45 anni, 5 mesi e 10 giorni a mettere insieme il record il debuttante più stagionato all-time in una competizione internazionale.

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Gare da record, Belgio e Russia al top

Infine, nella sezione “gare da record”, ci sono Belgio-Tunisia, per gol complessivi a segno, ben sette, Belgio-Panama, per cartellini sventolati dall’arbitro, otto, Russia-Arabia Saudita, per cornice di pubblico, con 78.011 spettatori allo stadio Luzhniki e ancora Russia-Arabia Saudita per la vittoria con maggior margine del mondiale: 5-0.

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