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Argentina, come sta Messi e che malore ha? “Non sappiamo come farlo reagire”

Le condizioni psicologiche di Messi preoccupano l’Argentina. Dopo la sconfitta contro la Croazia il ‘dieci’ blaugrana s’è chiuso in un mutismo assoluto, schiacciato dalla depressione. Nemmeno la vittoria della Nigeria gli ha strappato un sorriso. Come sta, cosa ha? “Non sappiamo come farlo reagire né cosa abbia”, è la voce che filtra dal ritiro. Animo, Lio, gridano i tifosi che sognano un’altra Quito, quando la Pulce realizzò la tripletta decisiva per la qualificazione al Mondiale. Sarà così anche contro le Aquile?
A cura di Maurizio De Santis
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"Non sappiamo come farlo reagire né cosa abbia". Dal ritiro dell'Argentina raccontano Lionel Messi come incupito, silenzioso e solitario. Le prime due gare del Mondiale gli hanno dato una mazzata incredibile: contro l'Islanda ha sbagliato il calcio di rigore che avrebbe regalato la vittoria alla Seleccion; la Croazia ha asfaltato lui e l'Albiceleste quasi cacciandoli dalla Coppa. Nemmeno la vittoria della Nigeria e la doppietta di musa (con relativo tiro dal dischetto mancato dai geyser) sono serviti a fargli cambiare umore. I media sudamericani lo dipingono come fortemente depresso, schiacciato dal peso del fallimento e delle responsabilità.

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E' vero che la maggior parte della critica ha puntato l'indice contro il ct, Sampaoli. Lo stesso Maradona ha spezzato una lancia in suo favore sostenendo che "Lio fa quel che può" e scaricando tutte le colpe sui metodi dell'allenatore che non è riuscito a costruire la squadra intorno alla Pulce. Messi, però, se ne sta zitto. Nulla lascia trasparire, che sia rabbia o voglia di spaccare il mondo e dimostrare che lui è il campione di sempre. Niente, tace e quando può se ne sta rintanato nella propria stanza d'albergo che divide con il Kun Aguero.

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Cristiano Ronaldo brilla e figura come trascinatore, lui deve fare i conti con quel senso d'impotenza che deve essere terribile da accettare per un fuoriclasse abituato a risolvere le partite con una giocata che è meraviglia e magia al tempo stesso. Invece, in nazionale un incantesimo maledetto sembra averlo avviluppato: finale di Coppa del Mondo persa con la Germania, Copa America amarissima (per due volte) contro il Cile, errori dal dischetto e adesso anche il rischio che la Nigeria dia all'Argentina il colpo di grazia.

Animo, Lio. Gli gridano i tifosi che sognano un'altra ‘Quito'. La capitale dell’Ecuador dove Messi realizzò la tripletta che segnò la fine delle sofferenze nel girone di qualificazione al Mondiale e la certezza di essere ai nastri di partenza della Coppa del Mondo. Ne è passato di tempo da allora. L'ultima immagine del dieci blaugrana è il volto tirato del calciatore che, al momento degli inni nazionali, ha la mano sulla fronte come se gli scoppiasse la testa per l'emicrania. Animo, Lio.

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