Messico: Ochoa sei dita, ferma la Germania dopo il Brasile

Guillermo Ochoa ha i "super poteri". Forse sì, forse no. Dal 2014 ce lo vogliono far credere ma il portiere del Messico attraverso il duro lavoro si è, nuovamente, guadagnato la fiducia non solo del Ct Juan Carlos Osorio ma dei tifosi messicani ed è sempre più un punto di riferimento per il Tri. Dopo il Mondiale 2014 in Brasile si era preso le copertine di tutto il mondo e, dopo essere svincolato dall'Ajaccio, si accasò con grandi consensi in Spagna, al Malaga. Dopo essere passato da Granada si è stabilizzato allo Standard Liegi e ha tagliato il traguardo del secondo Mondiale con la sua nazionale: i fan messicani hanno riposto molte delle loro speranze su di lui e Ochoa, almeno da quanto si è visto nella prima gara con la Germania, sta rispondendo presente: una prova del fuoco, quella contro i campioni del mondo in carica, da affrontare alla gara d'esordio e il numero 13 si è imposto con le solite modalità.

La leggenda delle "sei dita"
Ochoa era stato l'uomo copertina del Messico nella Coppa del Mondo del 2014 quando sia contro i padrone di casa che contro l'Olanda agli ottavi di finali si è fatto notare con parate davvero importanti: proprio in quell'occasione nacque la leggenda delle "sei dita". Dopo la sfida del girone contro il Brasile su Twitter iniziò a girare un'immagine che svelava il segreto del portiere messicano con il guanto della mano destra, quella con cui ha respinto il colpo di testa di Neymar, che mostrava sei dita.
Ochoa non sbaglia mai: super parata su Kroos
Il portiere del Messico, per non smentire questa "mistica" che si è creata intorno al suo personaggio, è stato uno dei protagonisti della bellissima prestazione della sua nazionale contro la Germania e ha effettuato alcuni interventi davvero notevoli. Quello che sicuramente rimarrà più impresso è, sicuramente, la parata sulla punizione di Toni Kroos da 27/30 metri: il centrocampista tedesco ha calciato benissimo ma Ochoa è riuscito ad arrivare sulla sua conclusione e deviarla sulla traversa. Dopo questa occasione è Brandt a provarci ma questa volta è il palo a salvarlo. C'è qualcosa di "miracoloso"? Forse sì, forse no ma dal 2014 ce lo vogliono far credere.