Mazzarri, il tecnico “perfetto” sempre in cerca di stimoli e garanzie
Walter Mazzarri è un allenatore molto stimato per la sua immensa bravura e la sua grande preparazione. Tra gli addetti ai lavori, come tra i tifosi delle squadre che ha allenato, Mazzarri è considerato un grande allenatore non solo per le indiscusse doti tecniche ma anche, e soprattutto, per l'abnegazione completa verso il suo lavoro. La cura spasmodica dei particolari e la cultura del lavoro e del sacrificio lo hanno fatto diventare, in circa 10 anni di carriera, uno tra gli allenatori migliori, e più richiesti, in Italia. Infatti, ad accrescere la sua popolarità sono stati i risultati che, il tecnico toscano, ha raggiunto nel corso degli anni. Dagli inizi con l'Acireale, all'avventura attuale, Mazzarri non ha mai sbagliato una stagione, ha sempre centrato l'obiettivo stagionale o è riuscito a fare addirittura meglio di quello che gli si chiedeva.
LA CARRIERA DA CALCIATORE – Prima di diventare allenatore, Walter Mazzarri, è stato un giocatore di medio/basso livello (tra Serie B e C). Inizialmente, nelle giovanili della Fiorentina, il giovane Mazzarri era considerato come un centrocampista di qualità che abbinava discretamente anche la quantità; qualcuno lo definì anche come il nuovo Antognoni. Con la maglia gigliata, però, Mazzarri non ha mai esordito iniziando la sua carriera da professionista con il Pescara (dove retrocesse in serie C1 nella stagione 81/82). Il campionato successivo indossò le maglie del Cagliari (che retrocesse in Serie B) e della Reggiana (alla fine della stagione retrocesse in C1). Nel 1983 approda all'Empoli dove ottiene le prime soddisfazioni: dopo 3 stagioni in B, nelle vesti di protagonista, partecipa alla prima storica promozione dei toscani in Serie A. Nell'88 approda al Licata (in Serie B) e l'anno dopo vince con il Modena il campionato di Serie C1 ma non giocherà tra i cadetti visto che le sue ultime squadre saranno il Nola (in C1), il Viareggio (in C2), l'Acireale (una stagione in C1 e una in B) e infine con la Torres (in C2).
PRIMA "SECONDO" DI ULIVIERI, POI PARTE LA SUA CARRIERA– Terminata la non esaltante carriera da calciatore,
Mazzarri, troppo innamorato del calcio, decide di tuffarsi in una nuova avventura, quella da allenatore. Le prime esperienze le fa come "secondo" di Renzo Ulivieri, prima a Bologna (dal '96 al '98) e poi al Napoli (nella stagione 98/99). I successivi due anni li passa nuovamente a Bologna dove viene nominato allenatore della squadra Primavera (tecnico della prima squadra era Francesco Guidolin). E' però nella stagione 2001/2002 che parte, in maniera ufficiale, la carriera da allenatore di Walter Mazzarri. La prima panchina che gli viene affidata è quella dell'Acireale dove, circa 10 anni prima, aveva militato come calciatore. In quell'occasione, il tecnico livornese venne chiamato da quello che all'epoca era il presidente della squadra siciliana, Antonio Pulvirenti (attuale patron del Catania), a stagione già iniziata. Mazzarri terminò quel campionato di C2 a metà classifica. Nel 02/03 ritornò in Toscana per allenare la Pistoiese in Serie C1 e, anche in questo caso, l'obiettivo fu raggiunto: decimo posto.
A LIVORNO IL SALTO DI QUALITA' – Dopo queste due prime convincenti stagioni, Walter Mazzarri riceve una chiamata importantissima: quella del vulcanico presidente del Livorno, Aldo Spinelli. Infatti, nella stagione 2003/2004, l'ex presidente del Genoa decise di affidare la squadra al livornese che andò a sostituire, sulla panchina amaranto, Roberto Donadoni (cosa che accadde anche qualche anno dopo). Alla guida di quella squadra, che poteva vantare una coppia gol
straordinaria come quella composta da Cristiano Lucarelli e Igor Protti, classificandosi al terzo posto in classifica riesce a centrare la promozione nella massima serie.
LA REGGINA E LA MIRACOLOSA SALVEZZA – Dopo essere salito in Serie A con il Livorno, lascia città e squadra per approdare in un'altra importante e bellissima città di mare come Reggio Calabria. Qui, durante la prima stagione, riesce a centrare una tranquillissima salvezza, chiudendo il campionato addirittura al decimo posto. Nella seconda stagione in riva allo Stretto, malgrado un inizio stentato, riesce a portare nuovamente ad una salvezza tranquilla la Reggina. Ma il capolavoro mazzarriano si compie nel terzo, e ultimo anno, a Reggio. Infatti la squadra viene penalizzata di 15 punti (poi ridotti a 11) perché implicata nello "scandalo di Calciopoli". Una marcia quasi inarrestabile porta la Reggina ad una incredibile salvezza e se non ci fosse stata la penalizzazione, la formazione amaranto, sarebbe riuscita a qualificarsi per l'Intertoto.
A GENOVA, SPONDA BLUCERCHIATA – Dopo le tra fantastiche stagioni alla Reggina (unica volta che il Mazzarri allenatore resta tanto su di una panchina), il toscano riceve l'importante incarico di allenare la Sampdoria. Qui riesce nell'impresa di rigenerare Antonio Cassano e di riportare in Europa i blucerchiati (precisamente in Coppa UEFA), sfiorando la qualificazione ai preliminari di Champions League. La seconda annata a Genova è molto diversa rispetto alla prima visto che in campionato la Samp naviga in cattive acque, soprattutto perché la squadra (impegnata anche nella competizione europea) non è allestita per poter fronteggiare tre competizioni. Le soddisfazioni più grandi arrivano dalla Coppa Italia che i blucerchiati per poco non vincono, venendo sconfitti dalla Lazio in una finale decisa ai calci di rigore. Di comune accordo con la società le strade di Mazzarri e la Samp si dividono.
L'ARRIVO A NAPOLI: EUROPA E POI CHAMPIONS – Nel 2009, per la prima volta, Mazzarri inizia la stagione senza allenare una squadra. Il toscano però deve aspettare poco per trovare una squadra che punti tutto su di lui, precisamente 7 giornate di campionato. Infatti il Napoli di Donadoni stenta e il patron azzurro, Aurelio De Laurentiis, preferisce
esonerare l'allenatore bergamasco per affidare la panchina all'ex tecnico della Sampdoria. Nuovamente una città di mare per Mazzarri che riesce a risollevare le sorti di una squadra e di una piazza poco felice della precedente gestione tecnica. Alla fine del campionato, dopo un recupero prodigioso, il Napoli si qualifica per l'Europa League. Nell'ultima stagione l'allenatore di San Vincenzo (in provincia di Livorno) migliora il suo rendimento con il Napoli e il sesto posto della passata stagione si trasforma in un (ormai quasi certo) terzo posto, che significa Champions League.
CALORE E INTESA SOSTITUITI DAL "GELO" – La situazione attuale di Mazzarri è, per i più, abbastanza indecifrabile. Si inseguono ormai da settimane le voci e i rumors secondo cui l'attuale tecnico azzurro si sia promesso ad una grande squadra. Mazzarri alla Juventus è il commento che, ultimamente, si sente con maggiore insistenza; sembra però esserci anche un forte interesse della Roma. Niente di comprovato ufficialmente, è però sotto gli occhi di tutti il raffreddamento dell'intesa tra De Laurentiis e il tecnico che forse, proprio per evitare errori fatti in passato, vorrebbe delle garanzie maggiori sul rafforzamento della squadra per il prossimo anno. C'è chi, invece, si sente pronto a giurare che Mazzarri, essendo uomo bisognoso di continui stimoli, sia convinto che il risultato raggiunto quest'anno con il Napoli sia ineguagliabile e quindi preferisca "abbandonare da vincitore" e tuffarsi in un'avventura tutta nuova.
SI PENSA AL PRESENTE E ALL'IMMEDIATO FUTURO – Nel frattempo, per il bene del Napoli, bisogna tuffarsi nel campionato. La matematica manca agli azzurri che devono conquistare un punto per definirsi aritmeticamente qualificati alla prossima Champions League. C'è l'Udinese che da dietro spinge e, avendo un calendario più agevole del Napoli nelle ultime due partite, potrebbe insidiare i partenopei che dovranno fare a meno di Edinson Cavani, squalificato per tre turni. La prossima sfida del San Paolo, Napoli-Inter sarà decisiva e potrebbe essere il preludio a qualche stravolgimento importante. Nel frattempo la dirigenza pare si stia già muovendo per trovare l'eventuale sostituto di Mazzarri: Gasperini e Rossi i più probabili, Ranieri l'alternativa, Blanc e Lippi le ipotesi più fantasiose.