Malagò: “Giusto non giocare, molti calciatori non volevano scendere in campo”
Cos'è il calcio? Un pallone che rotola su un manto erboso? No, è molto di più. E' emozione, condivisione, appartenenza, passione. Ecco allora che pensare di riuscire a scendere in campo dopo la morte di Davide Astori era davvero impensabile. Una tragedia che ha sconvolto tutti, addetti ai lavori e non, e che ha spinto il presidente del Coni e commissario della Lega, Giovanni Malagò a rinviare tutte le partite in programma oggi (scelta condivisa anche dalla Serie B). Difficile riuscire a concentrarsi sugli impegni in programma nella 27a giornata del massimo campionato alla luce della prematura scomparsa del calciatore, deceduto nel sonno probabilmente per un arresto cardiocircolatorio.
Perché la Serie A si è fermata dopo la morte di Astori
Intervenuto in conferenza stampa, Giovanni Malagò presidente del Coni e commissario della Lega di Serie A, ha raccontato come è venuto a conoscenza della notizia della morte di Astori. Uno shock anche per il dirigente, che ha spiegato il perché della scelta inevitabile di rinviare i match della Serie A: "Verso le 10 mi ha chiamato Marco Brunelli della Lega e mi ha dato questa notizia drammatica. Mi ha spiegato che i dirigenti della Fiorentina erano andati a bussare in camera di Astori e lo avevano trovato senza vita. Sono rimasto senza parole. Sono vicino alla compagna Francesca, alla figlia Vittoria. La decisione è stata quella giusta e doverosa. Il calcio che io immagino e che voglio è un calcio di valori, ideali e rispetto non solo dell'atleta ma dell'uomo".
La morte di Astori uno shock per i colleghi. Ecco cosa è successo prima di Genoa-Cagliari
La prima partita in programma nella domenica della 27a giornata di Serie A era Genoa-Cagliari. La notizia del decesso di Astori ha letteralmente sconvolto giocatori e addetti ai lavori della squadra sarda, in cui lo sfortunato difensore ha militato dal 2008 al 2014. Basti pensare che mister Lopez è stato colpito da un lieve malore. Malagò ha raccontato cosa è successo a Marassi: "Nel frattempo Genoa e Cagliari stavano per scendere in campo. Davide aveva giocato in Sardegna ed i suoi vecchi compagni di squadra avevano esternato di non voler entrare in campo. Ho contattato sia Giulini che Preziosi e poi con Nicchi ed abbiamo rinviato la partita".
Molti calciatori non volevano scendere in campo
Tantissimi i messaggi di cordoglio e commozione sui social network e sul web per ricordare Astori da parte di compagni, avversari e colleghi. Altrettanti i messaggi ricevuti dal commissario della Lega di Serie A: in tanti hanno chiesto di non giocare, scossi per quanto accaduto a Udine, in primis il rappresentante di Assocalciatori Damiano Tommasi. Queste le parole di Malagò: "Dopo questo ho ricevuto molti messaggi, da presidenti, da Damiano Tommasi che mi rendevano partecipe che in tutte le squadre c'erano giocatori che manifestavano medesima opinione".
Le difficoltà di rinviare il derby di Milano
La partita più difficile da rinviare? Ovviamente il posticipo di San Siro, il delicato derby di Milano tra Milan e Inter. Anche in questo, caso alcuni calciatori come l'ex compagno di Astori Borja Valero non se l'è sentita di giocare. Il presidente del Coni ha spiegato quanto accaduto: "La partita che poteva essere maggiormente in discussione per il rinvio era chiaramente Milan-Inter, squadra in cui mi hanno detto che Borja Valero e Vecino non se la sentiva di scendere in campo ho cercato allora il ministro Minniti ma era in volo allora ho parlato con il Capo della Polizia dicendogli che volevo rinviare la giornata. Mi hanno detto che avevano la stessa opinione e quindi ho deciso di rinviare tutte le gare compreso il derby. Il Milan ha dato subito disponibilità".
Quando si recupererà la 27a giornata di Serie A
Adesso Malagò dovrà mettersi al lavoro con addetti ai lavori, dirigenti e collaboratori per trovare la data utile per il recupero della 27a giornata di Serie A. Una situazione potrebbe essere quella legata allo slittamento della Coppa Italia dal 9 al 20 maggio. In questo modo, dunque si potrebbe trovare il modo di "collocare" le sfide rinviate. A complicare i piani del commissario della Lega però ci sono gli impegni delle nazionali in vista dei Mondiali di Russia e un altro fattore tutt'altro che trascurabile.