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L’Inter ritrova Icardi, il gol e la vittoria: 4-0 sul Genoa e scatto Champions

Con un Icardi in più, ritrovato dopo 53 giorni di burrasche, polemiche e incertezze, e nei quali è pure sfumato il sogno Europa League, l’Inter riprende il filo del discorso e batte con estrema facilità un Genoa troppo timido e contratto. I nerazzurri vincono, convincono, impongono il loro ritmo e la chiudono già entro i confini del primo tempo pescando un Icardi di assoluto livello. Che costringe al rosso Romero, guadagna il penalty del 2-0 per poi servire l’assist del tris di Perisic. Insomma, game, set and match: il capitano (ora ex) è tornato. Gagliardini, invece, fa ancora doppietta contro il Grifone.
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A cura di Salvatore Parente
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L’Inter col ritrovato Icardi in campo impiega appena 41’ di gioco per avere la meglio sul Genoa e ritornare al successo dopo il Ko casalingo con la Lazio. Oltre al risultato rotondo però, 4-0 in favore degli ospiti, sono tante le buone notizie in casa Inter. Il rientro del suo ex capitano, in gol e in assist contro i rossoblù, per una rete che mancava in campionato dal 15 dicembre scorso, la sontuosa prestazione di Gagliardini, la voglia di Nainggolan, la freddezza sotto porta di Perisic, il 14esimo clean sheet in Serie A di Handanovic, il +4 sul Milan e, più in generale, l’ottima tenuta e gestione della gara del ‘Ferraris’.

Insomma, rientro migliore e meno burrascoso per Maurito non poteva esserci col trionfo di Genova come nuovo inizio nel rapporto fra l’argentino ed il suo club o, semplicemente, ufficializzazione di un armistizio sancito oltre. Nella stanza dei bottoni. Per il Genoa, specie dopo il cartellino rosso per il centrale Romero, poco o nulla da salvare. Forse, le parate nel finale di Radu e le sortite offensive in solitaria di Kouamé.

Il ritorno di Maurito, gol e una certa presenza in campo. Rosso per Romero

L’ultimo gol in Serie A è datato addirittura 15 dicembre 2018. Poi, nel mezzo, da febbraio in avanti, un periodo di burrasca, polemiche, retromarce e abboccamenti senza precedenti. Un periodo oscuro, una sorta di medioevo, di embargo fra Icardi e la sua Inter terminato solo poche ore fa. Soltanto col campo, di solito, giudice inflessibile, a ristabilire i ruoli: Maurito sul rettangolo verde, da titolare, ma senza fascia (naturalmente) e Spalletti in panca. C’è da difendere il terzo posto e da rinviare certe valutazioni. Sul futuro di entrambi. E poi, ovviamente, c’è da riprendere il filo del discorso col gol ed un feeling col pallone che, a giudicare dalla sfida di stasera, non pare mai evaporato: palo a metà primo tempo, taglio in verticale al centro senza palla al 39’ che genera il rigore, il rosso per Romero – che ci capisce poco sul bomber meneghino – e il gol dal dischetto.

E poi, non certo scontati, abbracci con tutti i compagni per una rete che se non ha il sapore della pace, ha almeno quello dell’armistizio, del trattato di non belligeranza. L'avvenire è tutto da scoprire. Nel frattempo, l’Inter, col suo attaccante principe al centro, da 123 gol in totale con i lombardi, è un’altra squadra.

l'heatmap di Gagliardini contro il Genoa e i due centrali Radovanovic e Rolon (whoscored.com)
l'heatmap di Gagliardini contro il Genoa e i due centrali Radovanovic e Rolon (whoscored.com)

Gagliardini in gol, Nainggolan funziona. Rolon e Radovanovic in tilt

Come pure un altro sembra Gagliardini che, con la fiducia del suo tecnico, che lo lancia dal primo minuto contro il Grifone, trova una delle sue migliori versioni nerazzurre.

Non tanto e non solo per i gol, frutto di intelligenza, sagacia tattica e lettura, ma anche di un piattone un po’ sporco e di una zuccata vincente allo scadere (doppietta per lui come nella gara d'andata), ma soprattutto per la gestione del ruolo nella zona nevralgica del campo. Duetta con precisione con Brozovic, si smarca, si mette in visione coi centrali Skriniar e Miranda, si butta nello spazio e, non senza una certa vigoria fisica, rincorre tutti. Anche quei pari ruolo che, dall’altra parte, soprattutto dopo il rosso a Romero, faticano a costruire, immaginare gioco e a frenare l’impeto dell’ex Atalanta.

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Un impeto bissato dal belga Nainggolan utilissimo da trait d’union fra mediana e attacco, quasi inesauribile senza palla e positivo in sede di ultimo passaggio.

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Perisic per il punto esclamativo, che errore di Pereira

Ad inizio ripresa, quando la partita sembra già in archivio, in ghiaccio, l’Inter decide di chiuderla definitivamente. E lo fa però con l’incredibile correità di Pedro Pereira che, perdendo una palla sulla sua trequarti, per via dell’aggressività di Nainggolan, regala una ghiotta chance ai nerazzurri. Palla per Icardi che, invece di puntare da solo verso la porta di Radu, serve il meglio posizionato Perisic, col quale non c’è mai stato un grandissimo rapporto, col croato freddo a piazzarla sul secondo palo e a sigillare la sfida.

il duello, secondo sofascore.com, fra Pezzella e Politano
il duello, secondo sofascore.com, fra Pezzella e Politano

Politano in grande spolvero, Pezzella lo soffre

Quando l’Inter spinge, e nei primi 35/40’ di gioco lo fa con una certa insistenza, l’uomo più in forma, più in palla e con maggiore facilità nell’aggirare l’avversario e creare la superiorità numerica è Matteo Politano. Che, prima di finire la benzina, e di subire un certo naturale calo fisico, intorno al 20′ della ripresa, dà il tormento a Pezzella messo letteralmente alle corde dall’ex Sassuolo in una delle sue poche sfide dall’inizio con la nuova maglia.

Il #16 nerazzurro è vivace, pimpante, veloce, propositivo e sempre pronto a cercare la giocata giusta, l’assist vincente o il passaggio chiave. Per una prestazione, ormai l’ennesima di questa sua prima annata in nerazzurro, non certo da comprimario ma da importante deuteragonista. Con proprio Politano, in avvio, a firmare l’armistizio, almeno in campo, con Icardi e a suggerire con frequenza il puntero argentino.

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Tabellino e voti

Genoa (4-3-3) #97 Radu 6.5; #32 P. Pereira 5, #87 Zukanovic 5.5, #17 Romero 4.5, #13 Pezzella 5+; #21 Radovanovic 5.5 (Dal 81′ Mazzitelli s.v.), #8 Lerager 5.5, #18 Rolon 5.5; #27 Sturaro 5.5 (Dal 65’ Bessa 6), #11 Kouamé 6, #9 Sarabia 5 (Dal 41’ Biraschi 6). A disposizione: #1 Marchetti, #93 Jandrei; #3 Gunter, #14 Biraschi, #33 Lakicevic; #15 Mazzitelli, #22 Lazovic, #44 Miguel Veloso, #24 Bessa; #10 Lapadula. Allenatore Cesare Prandelli 5

Inter (4-3-3) #1 Handanovic 6.5; #33 D’Ambrosio 6, #37 Skriniar 6, #23 Miranda 6.5, #18 Asamoah 6+; #5 Gagliardini 7.5, #77 Brozovic 6.5 (Dal 65’ Joao Mario 6), #14 Nainggolan 6.5; #44 Perisic 7, #16 Politano 7- (Dal 74’ Borja Valero s.v.), #9 Icardi 7+ (Dal 80′ Keita Baldé s.v.). A disposizione: #27 Padelli; #13 Ranocchia, #21 Cedric Soares, #29 Dalbert; #8 Vecino, #15 Joao Mario, #20 Borja Valero, #87 Candreva; #11 Keita Baldé, #74 Salcedo, #61 Colidio. Allenatore Luciano Spalletti 6.5

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