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La dolce vendetta del Brasile, batte la Germania a casa sua (in amichevole)

Il Brasile batte la Germania 1-0, vendica il 7-1 del ‘Mineirazo’ e si candida come autentica sorpresa del mondiale fra le altre favoritissime per Russia 2018. I padroni di casa, invece, si svegliano troppo tardi e, malgrado il forcing finale, non riescono ad impattare la gara.
A cura di Salvatore Parente
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Il Brasile ‘vendica’ il 7-1 dei recenti mondiali in casa nel 2014 battendo in trasferta i campioni iridati in carica della Germania. Per farlo, approfittano sì del copioso turnover teutonico ma anche di una gara quasi perfetta, attacco e difesa, con i verdeoro bravissimi ad abbandonare inutili narcisismi e ad abbracciare il dogma, professato da tempo dal Ct Tite, del pragmatismo. E infatti non rischiando quasi nulla, i brasiliani passano in vantaggio nel primo tempo con Gabriel Jesus, respingono le offensive teutoniche e provano anche a graffiare i padroni di casa con sortite in contropiede davvero veloci, precise e potenzialmente letali.

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Insomma, una promozione piena per gli ospiti che tengono tanto alla contesa da effettuare un solo cambio nel corso dei 90’ di gioco, ed un cinque stentato per la Germania che ha interpretato questo incontro solo come tappa intermedia nella marcia di avvicinamento all’appuntamento principale, quello di Russia 2018.

Formazioni iniziali: al Brasile manca Neymar, la Germania propone sette cambi rispetto a venerdì scorso

All’Olympiastadion di Berlino è partita vera, una partita che, magari chissà, potrebbe rivedersi fra qualche mese in Russia. E così, i due tecnici, per testare lo stato delle rispettive formazioni ma anche per onorare i nove titoli mondiali in campo stasera e le migliaia di tifosi che affollano il catino caro all’Italia, qui gli azzurri vinsero l’ultimo torneo iridato (altri tempi ormai), si affidano, con temi di gioco ed esperimenti differenti, alle squadre migliori.

In assenza di Neymar, per il Brasile spazio e fiducia a Willian e Coutinho sulle fasce d’attacco, con quest’ultimo spostato più avanti rispetto al match vinto con la Russia, e Gabriel Jesus al centro. Per il resto, formazione confermatissima con Alisson, Thiago Silva, Miranda, Marcelo e Dani Alves a difendere i pali del portiere della Roma e Paulinho, Casemiro e Fernandinho a centrocampo. Dall’altra parte Low, dopo il pari con la Spagna, mescola un po’ le carte e cambia ben sette interpreti rispetto alla sfida contro la Roja: davanti Draxler, Sané e Gomez, sulla corsia laterale confermato Kimmich e minuti importanti al giocatore di casa, in maglia Hertha, Plattenhardt. Sotto esame il predetto Gomez.

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Primo tempo

Avvio gradevole, il ‘Mineirazo’ stimola il Brasile

In avvio di match il ritmo non è altissimo eppure la partita è davvero gradevole con tanta, tanta qualità in mezzo al campo ed un Brasile, sia pure non sullo stesso palcoscenico, leggermente più in palla e concentrato dei padroni di casa: stasera, c’è da vendicare il 7-1 del ‘Mineirazo’. E infatti, la prima potenziale occasione da gol è degli ospiti che, malgrado un’ottima serpentina in area di Coutinho, non riescono a battere a rete con Gabriel Jesus che si fa anticipare, in extremis, da Boateng. La Germania però non sta a guardare e, dall’altro lato del rettangolo verde, al 17’, risponde: Gundogan, fra i migliori dei suoi nei primi 20′ di gioco, sparacchia alto un bel suggerimento centrale di Draxler su suo inserimento a rimorchio.

La Germania avanza il baricentro ma è il Brasile a sfiorare (e poi a centrare) il bersaglio grosso

Col passare dei minuti la forza, le geometrie ed il palleggio teutonico cominciano a sortire gli effetti sperati e così, Kroos e Gundogan mettono in moto la macchina offensiva tedesca. Una macchina imponente, pericolosa ma che, per sfortuna, imprecisione e bravura del pacchetto arretrato brasiliano, non riesce a sfondare il muro verdeoro con diversi tentativi sventati dalla coppia ‘italiana’ Thiago SilvaMiranda e andati a vuoto per via di un Gomez, spesso in offside, non nella miglior serata della carriera.

Eppure, questa supremazia territoriale non garantisce dividendi col Brasile, invece, bravo in contropiede a colpire. Dapprima, al 36’, con Gabriel Jesus che si libera della stretta marcatura di Rudiger, per poi mancare clamorosamente da buona posizione il bersaglio grosso. E poi, due minuti più tardi, sempre col puntero citizen che trova il punto del vantaggio con l’ex Palmeiras in grado di colpire forte di testa su cross dalla destra e superare l’ostinata opposizione di Trapp.

Secondo Tempo

Il Brasile legittima il risultato: concentrazione e contropiede

Il secondo tempo comincia quasi con lo stesso canovaccio tattico della prima frazione di gara con i campioni del mondo in carica a cercare di imbastire qualche buona azione d’attacco ed il Brasile ad attendere basso per poi ripartire con estrema velocità. Una sorta di partita a scacchi che esalta una gara che di amichevole ha poco e che vede, almeno in questa fase del match, gli ospiti avere la meglio. E infatti, al 53’, Paulinho sfiora il raddoppio, trovando i guantoni di Trapp dopo una pericolosa azione corale in ripartenza con, al 56’, Coutinho che ci prova dalla distanza mancando però di poco i pali dell’estremo difensore tedesco.

Finale di gara: Brasile corsaro a Berlino

Negli ultimi minuti, nonostante l’abbondante girandola di cambi approntati da Low con la Germania che prova a scuotersi rivoluzionando l’undici iniziale, la formazione tedesca spinge, ci prova, tenta di evitare la sconfitta casalinga ma finisce vittima della grandissima organizzazione brasiliana con Paulinho e compagni mai veramente in difficoltà ed anzi protagonisti di numerose potenziali transizioni offensive che potevano aumentare il divario fra le due selezioni nazionali.

le posizioni medie in campo di Germania e Brasile (Whoscored.com)
le posizioni medie in campo di Germania e Brasile (Whoscored.com)

Top e flop di Germania-Brasile

le statistiche del match secondo Sofascore.com
le statistiche del match secondo Sofascore.com

I top del match

Willian double-face, non fa rimpiangere ‘O Ney'

La grandezza del Brasile si può riassumere così: manca Neymar? Beh, nessun (o quasi) problema, in panca c’è Willian. E sì perché l’asso del Chelsea, peraltro fra i migliori nella recente scoppola Champions subita dai suoi contro il Barcellona al Camp Nou, è riuscito a sopperire al meglio all’assenza del ‘parigino’ sfoderando una prestazione, attacco-difesa, davvero niente male. E infatti, magari merito anche del nostro Antonio Conte, l’ex Shakhtar sorprende non tanto per le sue note discese in dribbling, contro lo spaesato Plattenhardt, ma anche per applicazione in fase di non possesso con diverse sgroppate in aiuto di Dani Alves per fermare Sané e pure Draxler. Al netto della enorme concorrenza in rosa, dunque, Willian propone la sua autorevole candidatura per un posto da titolare già a partire dalla sfida inaugurale col Messico del 17 giugno prossimo.

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Gabriel Jesus è tornato, che gol per il vantaggio verdeoro

L’attaccante verdeoro non segnava da tanto col suo Brasile e così, per festeggiare il nuovo sponsor da 1,5 milioni di euro all'anno ma anche il suo poderoso rientro dopo il problema al ginocchio che lo ha tenuto fuori dai campi di gioco per un mese e mezzo, il #9 del Manchester City decide di presentarsi al meglio all’Olympiastadion segnando il gol dell’1-0. Una rete che lo assolve dal precedente errore sotto porta dinanzi a Trapp e che ne certifica la guarigione col talento citizen voglioso di dimostrarsi grande nel prossimo appuntamento iridato. E se le premesse son queste, per gli avversari ci sarà poco da scherzare: GB9 è tornato.

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I flop della ‘classica’ mondiale

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Gomez finisce in fuorigioco: male il suo match personale

A Berlino, e forse nella serata decisiva per la sua chiamata in vista di Russia 2018, specie con Wagner, Stindl e Werner che scalpitano, Gomez sembra quello di Firenze. Lento, impacciato prevedibile e, per finire, spesso, anzi, spessissimo in fuorigioco. Una condotta non di certo impeccabile da parte dell’attuale bomber dello Stoccarda capace, forse, di vanificare una lenta e inesorabile risalita nella sua travagliata stagione con l’ex Bayern tornato decisivo, 6 reti in biancorosso, proprio dal recente trasferimento nel Baden-Württemberg. Insomma, a Low, in vista della Russia, l’ardua sentenza.

lo scontro impari fra Sané e Dani Alves (Whoscored.com)
lo scontro impari fra Sané e Dani Alves (Whoscored.com)

Sané deludente, pochi spunti sulla sinistra

Fra i meno postivi del match anche uno dei segreti malcelati del successo del Manchester City di Guardiola, ovvero: Leroy Sané. Il calciatore di origini senegalesi, infatti, sulla prediletta corsia mancina, non trova mai lo spunto giusto pagando, e pure troppo, la grande attenzione dei brasiliani in fase passiva. Su di lui ci sono Fernandinho ma soprattutto Dani Alves capace, con la sua esperienza, di bloccare le sortite del classe ’96 che, col passare dei minuti, finisce per perdere fiducia e mollare le mani dal volante della gara. Una gara, con le sue immense potenzialità, da rivedere e che termina al 61’ di gioco con Low che lo sostituisce, evidentemente deluso, con la punta Stindl.

le zone di gioco di Germania e Brasile (Whoscored.com)
le zone di gioco di Germania e Brasile (Whoscored.com)

Tabellino e voti

Germania (4-2-3-1) Trapp 6.5; Kimmich 6, Boateng 6 (Dal 67’ Sule 6), Rudiger 5.5, Plattenhardt 5.5; Gundogan 6+ (Dal 81’ Werner s.v.), Kroos 6+; Draxler 6-, Goretzka 5.5 (Dal 61’ Brandt 6), Sané 5 (Dal 61’ Stindl 6); Gomez 5- (Dal 62’ Wagner 6). A disposizione: Leno, Ter Stegen; Ginter, Hummels, Sule, Hector; Khedira, Brandt, Rudy; Werner, Wagner, Stindl. Ct Joachim Low 5.5

Brasile (4-3-3) Alisson 6.5; Dani Alves 6, Thiago Silva 6.5, Miranda 6, Marcelo 6; Fernandinho 6.5, Casemiro 6.5, Paulinho 6.5; Willian 7-, Gabriel Jesus 7, Coutinho 6.5 (Dal 73’ Douglas Costa s.v.). A disposizione: Ederson, Neto; Fagner, Marquinhos, Ismaily, Rodrigo Caio; Taison, Fred, Renato Augusto; Willian José, Roberto Firmino. Ct Tite 7

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