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Apocalisse Italia, Azzurri fuori dal Mondiale 2018

In Nazionale come a Bari, Ventura e il vizio di non dimettersi

Il ct non ha intenzione di dimettersi e tratterà con Tavecchio un’eventuale buonuscita, vantando ancora da contratto circa 700 mila euro. Una situazione che si verificò anche a Bari dove nonostante i risultati negativi della squadra decise di non gettare la spugna.
A cura di Marco Beltrami
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Dimissioni da commissario tecnico dopo la disastrosa mancata qualificazione ai Mondiali 2018? Giampiero Ventura non ci pensa nemmeno, e rilancia gonfiando addirittura il petto quando si parla del suo lavoro: "Lo score è uno dei migliori degli ultimi quarant’anni, ho perso due partite". In ballo ci sono le questioni economiche relative al contratto, con l'allenatore ligure che spera di incassare quanto gli spetta, a prescindere dal risultato o quantomeno trattare sulla buonuscita. Una situazione di stallo che ha fatto fischiare le orecchie ai tifosi del Bari, la squadra di una città a cui Ventura è legato anche da motivi di cuore, avendo conosciuto sua moglie, proprio durante la sua avventura in biancorosso.

Il precedente di Ventura alla guida del Bari

Ventura approdò al Bari nel 2009 dove raccolse la pesantissima eredità di Antonio Conte, eroe della promozione in Serie A come sarebbe accaduto poi in seguito in Nazionale. In biancorosso quello che sin da subito diventò Mister Libidine (da quando rivelò di "allenare per libidine"), si rese protagonista di un'ottima prima stagione chiudendo al 10° posto con il record di punti per i pugliesi nella massima Serie. Nella seconda poi, dopo un successo sulla Juventus, dalla 6a giornata in poi una caduta libera inarrestabile con i biancorossi ultimi in classifica a 14 punti alla 24a giornata.

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Il tira e molla sulla rescissione del contratto

A quel punto inevitabile pensare ad un addio del tecnico che, come accaduto poi in Nazionale, non era intenzionato a presentare le sue dimissioni. La società dell'allora presidente Matarrese però decise per la svolta incontrando l'allenatore in una riunione rivelatasi fiume. Un vero e proprio tira e molla, con Ventura non intenzionato a rinunciare agli introiti del contratto e quindi intenzionato a restare fino a fine contratto nonostante i risultati negativi, e con la società non propensa all'esonero per sborsare ulteriori soldi nelle casse del tecnico (in virtù di una situazione economica già difficile). Alla fine tutto si risolse con una rescissione consensuale, con un accordo tra le parti, anche economico, che portò poi al successivo ingaggio di Bortolo Mutti.

La situazione contrattuale con l'Italia

Anche la posizione contrattuale di Ventura con l'Italia sarà oggetto dell'incontro con il presidente federale Tavecchio. Il commissario tecnico dopo il rinnovo contrattuale dello scorso agosto è passato dal percepire 800mila euro a stagione a 1.5 milioni netti. Nello stesso vincolo dovrebbe esserci una clausola legata ad una rescissione automatica in caso di mancata qualificazione solo a giugno. Adesso bisognerà capire come si concluderà l'esperienza di Ventura sulla panchina azzurra, se con un esonero che spingerebbe la Federazione a versare nelle sue casse 700mila euro circa, o con una buonuscita su una cifra da decidere a tavolino.

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