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‎Il termometro del gol: ecco chi ha segnato di meno o di più rispetto allo scorso anno

Come sono messe le squadre del nostro campionato sul piano realizzativo alla fine della 31a giornata rispetto allo stesso periodo dello scorso anno? Boom Lazio a +23, Juve a +6. Male, invece, la Roma a -19 ed il Torino a -13.
A cura di Salvatore Parente
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Nelle ore immediatamente successive la clamorosa mancata qualificazione alle semifinali di Europa League della Lazio ed a meno di 24 dall’inizio di un 32° turno di Serie A che, con Milan-Napoli, Lazio-Roma e Juventus-Sampdoria in cartello, potrebbe scompaginare i piani del campionato, una piccola curiosità statistica, riguardante lo stato di salute degli attacchi delle formazioni del nostro massimo torneo, può fungere da discreto antipasto di ciò che sarà nella prossima due giorni italiana.

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E sì perché in questo breve lasso di tempo, quello dei sorteggi ma anche delle riflessioni a bocce ferme, archiviate le polemiche e le ‘remuntade' continentali, un piccolo spazio sui numeri pare interessante specie per comprendere quali compagini nostrane abbiano, nel giro di un anno, rivoluzionato, in meglio o in peggio, i propri meccanismi offensivi alla luce di questo fondamentale rush finale in ogni zona della classifica.

Lo stato di salute delle big: Lazio in piena ascesa, crollo Roma

Allo stato attuale delle cose, questo parallelismo a distanza, questo raffronto statistico fra la 31esima giornata di questa edizione della Serie A 2017/18 e quella precedente, targata 2016/17, vede due squadre in netta ascesa ed altre due con un evidente segno meno nel computo dei gol messi a referto nel lasso di tempo analizzato. A fare bene, anzi, benissimo fra le prime quattro della pista, infatti, troviamo i campioni d’Italia in carica con un bel +12 (74 reti a 62) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno con però, la Lazio di Immobile, Felipe Anderson e Milinkovic-Savic (peraltro miglior attacco del campionato) a fare ancora meglio grazie ad uno spettacolare +23. Un fatturato stratosferico, appunto, il migliore del panorama calcistico italiano merito, soprattutto, del proprio bomber principe a quota 27, che ha siglato più del 30% della quota complessiva di squadra, ma anche di una maggiore consapevolezza individuale di alcuni protagonisti biancocelesti che sta garantendo cifre realizzative mai lambite prima. Il tutto, come specchio fedele, quadro ideale, proiezione più nitida di un’Aquila forte, in salute e, il che non guasta mai, pure bella da vedere.

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Bella come il Napoli di Sarri che, secondo a meno 4 punti dalla Juventus, si ritrova pure più solido rispetto al passato con addirittura 12 reti al passivo in meno ma meno pericoloso, specie a causa delle recente frenata in fase di finalizzazione, con il tridentazo smart, e lo stesso Hamsik, col segno negativo: alla 31esima giornata, difatti, il conto è di 6 segnature in meno. Un conto salato sì ma no quanto quello della fantastica Roma, a due volti, di Di Francesco. Meravigliosa, fantastica, meglio, storica in Champions ed incerta, titubante e non irresistibile in campionato. L’attacco, specchio dell’anima, un po’ come gli occhi di un uomo, restituiscono questa situazione: ben 19 reti in meno.

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La bagarre in Europa a suon di gol, la Samp meglio di tutte le altre

Dal Torino alla Fiorentina passando per Sampdoria e Atalanta, per la settima piazza, sembra tutto possibile con tutti i predetti club, con un finale di stagione all’altezza, in grado di catturare un posto in Europa. Un posto, che sembra certo per Milan e Inter, sia pure con cali verticali, rispettivamente, da 4 e 7 marcature 365 giorni dopo, ed in costante evoluzione per le altre. Eppure, sul piano della pericolosità del pacchetto avanzato, a meritare più degli altri, anche solo per i miglioramenti ottenuti 12 mesi dopo, ci sarebbe la Samp che, pur cedendo pezzi pregiati come Schick o Muriel, con Zapata e soprattutto Quagliarella, ha trovato una nuova dimensione offensiva capace, di rivoltare come un guanto la propria presenza nelle metà campo avversarie e di mettere a referto qualcosa come 11 segnature in più con Fiorentina e Atalanta, invece, con un sostanziale calo di 5 gol. Un calo, considerato quello delle predette compagini, irrisorio rispetto al Toro che, privo della verve e della salute di Belotti, ha riportato grosse perdite con ben 13 marcature in meno.

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Salvezza e difficoltà: Cagliari e Sassuolo in caduta libera. Crotone mosca bianca

Per quanto concerne la zona salvezza, Bologna a parte, che sembra già da tempo fuori da preoccupazioni di classifica, è tutto un costante peggioramento. Dal Chievo al Sassuolo, peggior attacco della Serie A, fino all’Udinese ed al Cagliari è tutta una emorragia di reti con, Crotone escluso a +4, nell’ordine, friulani (-2), Genoa (-6), neroverdi (-11) e sardi (-13) a sopravvivere, specie queste ultime, e sperare di mantenere la categoria, più con la difesa e la forza dei nervi che col proprio reparto d’attacco.

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