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Il River è campeon, Boca all’inferno: la Libertadores 2018 va ai Millonarios

Il River Plate stende per 3-1 il Boca Juniors al ‘Bernabeu’ e vince il superclasico più lungo, discusso e complicato della storia del calcio sudamericano. Quintero, meteora del Pescara nella nostra Serie A, cambia la partita rilevando Ponzio col supergol nell’overtime che scompagina ogni equilibrio. Equilibrio già incrinatosi per via del colombiano Barrios, lato Boca, che, ad inizio supplementari, lascia i suoi in 10. Al 120′, quasi alla fine di questa epica ‘final’, Jara per gli Xeneizes colpisce il palo col Pity Martinez, impietoso, allo scadere, a rendere ancora più amara per i boquensi la trasferta madrilena. River campeon, Boca nel baratro della disperazione.
A cura di Salvatore Parente
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La partita infinita, il derby eterno, il superclasico più discusso e di sicuro più importante della storia del calcio sudamericano si decide ai supplementari e, ovviamente, con una perla da cineteca. Quintero, meteora del nostro calcio nel Pescara, subentrato al deludente Ponzio, scaraventa in porta una saetta mancina che sblocca lo sterminato equilibrio durato quasi 200′ di gioco per la quarta Copa Libertadores della storia rioplatense.

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Un successo che non potrà non cambiare i rapporti di forza interni al calcio argentino e alla stessa città di Buenos Aires ma che, ai punti, al netto di quanto successo in questo mese abbondante, ricco di polemiche, gare rinviate e veleni, il River vince meritatamente. Più squadra, più collettivo il club biancorosso che, malgrado lo svantaggio di Benedetto al 44′, non si scompone ma anzi si riorganizza, raccoglie le energie e le riversa con vigore nella seconda parte del match. Pari di Pratto al 68’, raddoppio vincente, all’overtime di Quintero, dopo l'espulsione di Barrios al 92′, e 3-1 finale del Pity Martinez. Trionfo e gioia sponda River, disperazione e onta, lato Boca. La partita del secolo, durata un secolo, va ai ragazzi di Gallardo.

Quintero cambia la partita, Barrios la testa

Nei supplementari, quando la partita diventa, se possibile, ancora più complicata e difficile, Wilmar Barrios perde ogni freno inibitorio rovinando su Palacios per il secondo giallo in appena 5’ di gioco. Espulsione e inferiorità numerica e partita, individuale e non solo, completamente rovinata in pochissimi istanti. Ma se il superclasico cambia, lo si deve anche alle mosse di Gallardo abile a leggere la partita e ad aumentare la qualità media dei suoi in mezzo al campo inserendo, al posto dell’insufficiente Ponzio, l’ex Pescara Quintero.

Una sostituzione che scompagina gli equilibri che s’erano cristallizzati nel corso della prima ora di gioco e trasforma in termini di qualità di gioco i Millonarios. Una sostituzione storica che decide el partido con una rete, al 108’, di straordinaria fattura con un mancino che accarezza la traversa e si infila alle spalle di Andrada. Gol, set and match: Quintero nella storia.

i palloni giocati nella finalissima da Quintero (whoscored.com)
i palloni giocati nella finalissima da Quintero (whoscored.com)

‘El Pipa’ Benedetto letale, Pratto isolato…fino al 68’

Nel corso di una finale davvero accesa, combattuta, incerta e chiusa sin dall’inizio, gli attaccanti, da una parte e dall’altra, possono fare la differenza. Anche solo con un pallone, anche sfruttando una sola occasione. È, in pratica, quello che accade al Pipa Benedetto che, al 44’, approfittando di un momento nel quale i Millonarios sono sbilanciati in avanti, si getta nello spazio, dietro le linee nemiche, detta il passaggio a Nandez, per poi involarsi davanti ad Armani, superare Pinola, in estirada disperata, e battere l’estremo difensore argentino.

Un fulmine a ciel sereno, un lampo che squarcia la notte di Madrid, una rete (la sua quinta nella manifestazione) che, di sicuro, peserà sui rimpianti boquensi per questa finale di Libertadores ma anche nel confronto diretto col suo omologo in forza a Gallardo.

Dall’altro lato, infatti, l’ex Genoa Pratto latita in fase conclusiva non riuscendo a trovare la giocata giusta stretto fra la morsa di Magallan e Izquierdoz. A sua discolpa però, c’è una manovra, quella dei teorici padroni di casa, troppo lenta, prevedibile e che ristagna a centrocampo. Con in più, almeno nella prima parte del match, uno scarso appoggio da parte di Fernandez, Palacios e Martinez, non proprio al meglio in avvio.

Sì in avvio, non certo nella ripresa con un fraseggio stretto fra Fernandez e Palacios perfetto per entrare nella 16 metri avversaria e suggerire al centro per il ‘cammello’ Pratto letale nel siglare l’1-1 e a centrare il bersaglio per la quinta volta in questa Libertadores.

l'heatmap di Ponzio (in arancio) e Nandez (in blu) (whoscored.com)
l'heatmap di Ponzio (in arancio) e Nandez (in blu) (whoscored.com)

Ponzio impreciso in impostazione. Nandez chirurgico

La lentezza della manovra rioplatense risiede in due fattori principali: la grande densità in mezzo al campo degli Xeneizes, bravi ad accorciare su ogni singolo portatore di palla, ed un Ponzio, volante davanti alla propria difesa, malgrado l’esperienza, troppo compassato e incerto in impostazione. Tutt’altra storia invece dalle parti di Pablo Perez e Nandez con i ragazzi di Schelotto attenti in rottura, pronti in sede di interdizione ed efficaci nel momento di ripartire, aggredire gli spazi e suggerire in avanti. Come al 43’ quando il #15 del Boca imbecca per Benedetto che, poi, trafiggerà Armani per l’1-0 ospite.

lo sviluppo del gioco sulle corsie di River Plate e Boca Juniors (whoscored.com)
lo sviluppo del gioco sulle corsie di River Plate e Boca Juniors (whoscored.com)

Montiel-Villa, le fasce laterali s’infiammano

Sulle corsie, un po’ come accade lungo tutto il prato verde del ‘Bernabeu’, la sfida si infiamma e diventa agonisticamente intensissima e, dunque, meravigliosa. E sulle catene laterali, quelle destre di River e Boca, Montiel da una parte, sulla linea di difesa, e Villa dall’altra, su quella d’attacco, mettono insieme una partita di livello. Il primo, peraltro cercato dal Barcellona sul mercato, arando la fascia d’ordinanza con estrema facilità, appoggiando la manovra e, pure, buttando al centro un gran numero di traversoni; il secondo, dribblando con estrema continuità il dirimpettaio Casco e creando una certa superiorità numerica a fronte di un Pavon, sull’altra fascia, meno attivo ed efficace nel tridentazo boquense.

El Pity Martinez a corrente alternata, Palacios e Fernandez non steccano

Il 4-1-4-1 del River Plate si trasforma in fase d’attacco in 4-2-3-1 con le chiavi della fase offensiva consegnate ai tre a sostegno di Pratto: Martinez, Palacios e Fernandez. E questi tre giovani talenti, tutti nel mirino delle big del calcio europeo, non deludono le attese anche a fronte di un primo tempo non all’altezza della situazione e delle attese di tutti, tifosi Millonarios compresi.

le posizioni medie in campo delle due squadre (whoscored.com)
le posizioni medie in campo delle due squadre (whoscored.com)

Nella ripresa però, spalle al muro, i ragazzi di Gallardo si sbloccano, si liberano della zavorra psicologica del momento e, aiutati da Quintero, lucido in impostazione rispetto a Ponzio, si mettono in partita.

E lo fanno al meglio spaventando Andrada dalla distanza e poi creando i presupposti, e poi l’azione del pareggio rioplatense. Uno due fra Fernandez e Palacios, palla al centro e gol di Pratto per l’1-1 River. Un’azione che li riabilita alla perfezione dopo un primo tempo deludente e li porta mentalmente nella finale del secolo, nella finale più attesa, discussa e sentita del calcio sudamericano: Magallan e Izquierdoz ma anche Perez, li soffrono col Pity, in fuga per la vittoria, a chiudere il superclasico per la rete del definitivo 3-1.  

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Tabellino e voti

River Plate (4-1-4-1) #1 Armani 6; #29 Montiel 6.5 (Dal 73’ Mayada 6.5), #2 Maidana 6, #22 Pinola 5.5, #20 Casco 6; #23 Ponzio 5 (Dal 59’ Quintero 7.5); #26 Fernandez 6.5 (Dal 111’ Zuculini s.v.), #24 Perez 6, #15 Palacios 6.5 (Dal 98’ Julian Alvarez 6), #10 Gonzalo Martinez 6.5; #27 Pratto 7. A disposizione: #14 Lux; #28 Lucas Martinez, #18 Mayada; #5 Zuculini, #8 Quintero; #7 Mora, #9 Julian Alvarez. Allenatore Marcelo Gallardo 7

Boca Juniors (4-3-3) #1 Andrada 6; #24 Buffarini 6+ (Dal 111’ Tevez s.v.), #21 Izquierdoz 6, #6 Magallan 6, #20 Olaza 6; #15 Nandez 6.5, #16 Barrios 5.5, #8 Pablo Perez 6- (Dal 89’ Gago 5.5); #22 Villa 7- (Dal 96’ Jara 6), #18 Benedetto 7 (Dal 62’ Abila 5.5), #7 Pavon 6-. A disposizione: #12 Rossi; #2 Goltz, #29 Jara; #5 Gago; #19 Zarate, #17 Abila, #23 Tevez. Allenatore Guillermo Schelotto 5.5

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