I più cattivi dell’anno: ecco i 5 calciatori di Serie A con più falli commessi a referto
A bocce ferme, come si diceva un tempo, e con il campionato distante, specie per gli appassionati, 10 lunghi giorni è giunto il momento dell’attesa, ma anche delle riflessioni e delle analisi sui protagonisti e sui talenti che hanno nobilitato questo abbondante scorcio di stagione. Con 20 gare del massimo campionato a referto, infatti, è già possibile tirare le prime somme, tracciare un bilancio e comprendere al meglio quali sono quei calciatori che, in specifici aspetti statistici, stanno dominando con tanti, tantissimi minuti giocati.
E quindi col calciomercato, con le sue trattative, indiscrezioni, scambi e ripensamenti, in piena attività non possiamo non parlare di questi profili che hanno vissuto un avvio di torneo al top. Dopo aver dato spazio ai portieri più impegnati della ‘pista’ con Nicolas del Verona a primeggiare su tutti, ecco i giocatori che hanno commesso, nell’atto di fermare azioni pericolose o schermare la propria porta, più falli in questa 116esima edizione della Serie A.
Nicolò Barella, centrocampista moderno: qualità ma anche tanta aggressività
In prima posizione, in questa graduatoria del tutto particolare che ‘premia’ i calciatori più aggressivi della massima categoria, troviamo il centrocampista del Cagliari Barella. Un giovane che, però, si rivela una sorta di mosca bianca in questo specifico ranking. E sì perché il 20enne sardo non è solo un calciatore in grado di fare filtro sulla linea mediana, facendo legna in mezzo al campo ma anche un profilo dal grande talento capace di giocare da metronomo, da playmaker, da volante davanti alla difesa con tempi di gioco importanti ed una qualità nei piedi davvero unica. Una qualità abbinata ad una buona dose di quantità che recita 47 falli commessi, 50 contrasti tentati ma anche 6 cartellini gialli con un bilancio, in fase passiva, che lo elegge tuttofare della mediana.
Poche reti ma tanta quantità, l’inizio di stagione di Kessié
In seconda posizione, invece, troviamo il mediano del Milan Franck Kessié. Arrivato in rossonero sull’onda lunga dell’ottimo scorso campionato, fatto di tante presenze, prestazioni convincenti e gol però, l’ivoriano, occorre dirlo, ha un po’ deluso con un rendimento piuttosto altalenante. Eppure, negli equilibri di squadra, prima di Montella e poi di Gattuso, il centrocampista numero #79 è rimasto pressoché punto fisso di entrambe le versioni meneghine con ben 1.748’ giocati in campionato. Una serie di match che lo hanno visto partecipare a tutte le partite in calendario del ‘Diavolo’ con 2 reti, 103 contrasti vinti, 27 falli subiti ma anche 42 falli commessi che lo eleggono secondo energico mastino del massimo campionato. Una nomea che lo sta aiutando, al netto di un periodo personale e di squadra non eccezionale, e che potrà tornargli ancora più utile nel momento nel quale riuscirà a ritrovare le sue celebri sgroppate palla al piede, i suoi inserimenti ed i suoi, preziosissimi, gol.
Rincon, El General recuperapalloni
Sul terzo gradino del podio troviamo poi il centrocampista del Torino Rincon. D'altronde, non poteva essere altrimenti, per il calciatore venezuelano il cui soprannome dice un po' tutto sul suo modo di intendere il gioco: El General. E sì perché questa storica definizione è davvero azzeccata: il mediano ex Genoa e Juventus, infatti, è uno di quelli che in campo, sul rettangolo verde, non si tirano mai indietro, lottano e, soprattutto, sono dotati di una grande leadership. Una leadership che si concretizza nel termine tutto latino, tutto sudamericano di garra con tanta determinazione da riversare nelle singole partite. Il tutto, con un rendimento medio del 6 ma anche con 30 falli subiti, addirittura 120 palloni sradicati dai piedi degli avversari (il miglior recuperapalloni di questa shortlist) e 40 falli commessi in 1.569’ giocati con 7 gialli e senza rimediare alcun rosso. Insomma, un calciatore la cui determinazione è arcinota con questa sua caratteristica, particolarmente apprezzata da Mazzarri, come grimaldello per aprire il cuore del neo-tecnico ex Watford ed entrare sempre, da titolare, da generale, appunto, del centrocampo granata.
D’Ambrosio al top, per lui non solo sovrapposizioni
Fra le notizie più positive di inizio stagione in casa Inter troviamo di sicuro Danilo D’Ambrosio. E sì perché il terzino destro italiano, malgrado l’arrivo in estate di Cancelo che poteva precludergli la possibilità di esprimersi, è stato, almeno fino all’infortunio (lesione al collaterale mediale del ginocchio sinistro) che lo ha messo fuori causa contro il Sassuolo, uno dei ragazzi che più hanno dato soddisfazioni al proprio tecnico Spalletti. Sulla destra, lungo la corsia che ha visto stabilirsi una sorta di asse, fra lui e Candreva, infatti, l’ex Torino non ha solo spinto, attaccato e accompagnato la manovra della ‘Beneamata' nelle 18 gare sin qui disputate ma anche difeso al meglio con 101 contrasti vinti, 24 falli subiti e 39 fischi ai suoi danni, con 3 gialli totali, in 1.589’ di impiego. Un bilancio di tutto rispetto specie per un terzino che, per definizione, non si trova a dover guerreggiare nel mezzo del campo, nel vivo del gioco.
Bruno Zuculini, lo schermo dell’Hellas
A chiudere questa breve panoramica sui mastini, sugli eredi di Davids, della Serie A ecco spuntare l’argentino Bruno Zuculini fratello minore di Franco. L’ex Rayo Vallecano figurando in questa shortlist dimostra di stare facendo, eccome, il proprio dovere. Il mediano dell’Hellas, non ce ne voglia, ha proprio queste specifiche qualità, ovvero: quelle di saper interdire, di essere bravo nella fase di non possesso e in quella di difesa preventiva della propria retroguardia Non a caso il suo allenatore Pecchia fa fatica a rinunciare a lui che, con Buchel in mezzo al campo, nel 4-2-3-1 complessivo, tenta di formare una efficace diga per Nicolas e compagni. E infatti, il suo pallottoliere recita 4 cartellini gialli, 2 rossi, 97 contrasti vinti e 39 falli fischiati (2.6 per partita) che lo pongono nel novero dei più cattivi d’Italia.