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Distratto, poco lucido, nervoso. Napoli sulle gambe, si salva Allan. Simeone super

Con la sconfitta di questa sera, con tutta probabilità, scorrono i titoli di coda su uno dei campionati più belli e combattuti degli ultimi anni. Un campionato, appunto, finito stasera con Koulibaly e Hamsik protagonisti in negativo e Simeone eroe e giustiziere degli azzurri nella serata del ‘Franchi’.
A cura di Salvatore Parente
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Il Napoli perde a Firenze per 3-0 dopo 30 turni di imbattibilità esterna, 547 giorni dopo, (ultimo Ko fuori dalle mura amiche nell’ottobre 2016 all’Allianz Stadium contro la Juventus) e dice quasi definitivamente addio ai sogni scudetto cancellando, sette giorni dopo, l’exploit di Torino. L’espulsione in avvio di Koulibaly, per fallo del senegalese su Simeone, prima rigore e giallo e poi con intervento del Var punizione e rosso, complica la sfida, mette in discesa la gara sponda viola e consegna gli azzurri al palleggio e alla voglia di sorprendere dei toscani.

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Simeone poi, al 34’, al 62’ ed al 93′ fa il resto con l’argentino autentico incubo dei difensori partenopei e giustiziere di una formazione, quella di Sarri, comunque vada, titolare di una annata da applausi.

E così, inseguendo una contemporaneità vitale o semplciemente auspicabile per un duello, Juve-Napoli, così bello, intenso ed affascinante, ecco top e flop della sfida di stasera al ‘Franchi’.

I top del ‘Franchi’

Allan guerriero, un combattente in mediana: commovente

In gare complesse come queste, dove il cuore, la forza muscolare, la garra ed il dinamismo servono come il pane, il brasiliano, da guerriero navigato, non si tira indietro e fiero si presenta sul ring del rettangolo verde. Dall’espulsione di Koulibaly, infatti, l’energia, la vigoria e la voglia di Allan emergono prepotentemente col numero #5 azzurro fra i pochi, non solo nel primo tempo, ad alzare la testa, lottare e concedersi una chance in un tardo pomeriggio difficile, da missione impossibile. E se i suoi fanno fatica in un contesto, tattico, ambientale, mentale e non solo, difficilissimo, Allan sembra tagliato per l’occasione con la sua partita personale, attacco-difesa, manifesto ideologico di chi proprio non vuole mollare, abbandonarsi ad alibi né arrendersi a decisioni arbitrali dubbie.

Simeone spina nel fianco: inarrestabile contro la difesa azzurra

Il ‘Cholito’ in versione stella assoluta del match è una delle chiavi dell’ottima prova viola. Da lui, infatti, nascono le occasioni più pericolose per la banda Pioli e proprio da lui cominciano, per parafrasare un noto poeta locale, le "dolenti note" azzurre. A causa sua e del suo costante movimento, anche a L, a ombrello per far ammattire KK e Albiol ed evitare l’offside, su tutto il fronte d’attacco, la difesa partenopea soffre maledettamente e non riesce, per tutta risposta, a trovare le giuste contromisure.

È lui, infatti, al 4’ del primo tempo a provocare il rosso di Koulibaly, che lo stende senza troppi fronzoli per evitargli una facile conclusione a tu per tu con Reina. Ed è sempre lui, al 34’, a battere, sull’ennesimo passaggio dettato, a gelare i 6mila tifosi napoletani presenti e portare i suoi in vantaggio.

Un moto perpetuo, un uragano inarrestabile tutta grinta e qualità che vive sul filo del fuorigioco, per il gol ed impara giorno dopo giorno ad essere più rapace e cattivo sotto porta. Come nell’occasione del raddoppio, in mischia su corner, per la dodicesima firma del suo campionato e poi del 3-0 con una volata allo scadere metafora di questo straordinario match personale.

Biraghi al top, padrone della sua corsia di gioco

Sulla sua corsia, quella mancina, il terzino sinistro Biraghi contro un Callejon di certo non in giornata, mette insieme una partita, l’ennesima, davvero solida, in entrambe le fasi di gioco. Favorito lui pure dalla ridotta potenza di fuoco degli avanti azzurri dopo il rosso a Koulibaly, infatti, il fluidificante ex Empoli domina nel duello individuale con lo spagnolo percorrendo chilometri su chilometri sulla sua fascia e producendo, specie per Simeone, una marea di cross (ben 8) per i compagni di squadra non disdegnando, nella benevola serata toscana, qualche conclusione (3) dalla distanza che sfiora anche di poco il bersaglio grosso.

I flop di Fiorentina-Napoli

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Koulibaly horror, cancellati i fasti di Torino

Dai fasti, i trionfi ed i tripudi di Torino, con la sua zuccata che ha permesso al Napoli di espugnare l’Allianz Stadium, ai fantasmi, agli inferi odierni, il passo, per Kalidou Koulibaly, è stato brevissimo. Al 4’, un suo errore di lettura da ultimo uomo della linea campana, e poi il suo disperato tentativo di recupero su Simeone con un calcione all’indirizzo del ‘Cholito’, gli costano il rosso condannando i suoi all’inferiorità numerica per, in pratica, tutti i 90’ di gioco.

Un errore sesquipedale, inatteso e che rivela una mancanza di concentrazione, per l’importanza della posta in palio, assolutamente inimmaginabile. Un errore capace, appunto, di cancellare quanto di buono fatto a Torino e porre (forse) una pietra tombale su un campionato, in coda, pieno di episodi, dubbi, polemiche e veleni per una gara, la sua, da assoluto protagonista in negativo per Sarri e compagni.

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Gli errori pesano e Tonelli si fa tagliare fuori nel gol di Simeone

Entra al posto di Jorginho al decimo del primo tempo per restituire solidità ad un reparto orfano dell’espulso Koulibaly. Eppure, l’ingresso in campo di Tonelli al fianco di Raul Albiol non è assolutamente positivo, anzi. Quasi come se quella specifica posizione del campo, centro-sinistra, fosse infestata da una sorta di maledizione, infatti, il #62 azzurro come il suo omologo senegalese in precedenza, sbaglia una copertura preventiva e, su lancio lunghissimo dalla sinistra di Biraghi, si fa tagliare fuori dal solito Simeone bravo poi a scappare dietro le ‘linee nemiche’ e a fulminare, con freddezza, Reina in uscita disperata. Un errore, individuale, pesantissimo che complica ancora di più una trama già thrilling, ostica per i campani consegnando, infine, l’ex Empoli nel novero dei peggiori di serata.

i palloni persi da Fiorentina e Napoli. Hamsik fra i meno lucidi dei suoi (Whoscored.com)
i palloni persi da Fiorentina e Napoli. Hamsik fra i meno lucidi dei suoi (Whoscored.com)

Hamsik impalpabile: male su tutta la linea

Il Napoli, si sa, è una macchina quasi perfetta, una formazione con degli ingranaggi talmente precisi e oleati che, quando gli manca un pezzo, smarrisce fiducia, automatismi e storiche sinergie. È quello, in sostanza, che è accaduto oggi con Hamsik che, perdendo il suo riferimento centrale, al secolo Jorginho sostituito per Tonelli dopo l’espulsione di Koulibaly, non riesce a esprimere il solito gioco e garantire ai suoi i consueti ricami offensivi. Il tutto, per una condotta di gioco mediocre e che gli assicura, nel vano tentativo sarriano di rimettere in piedi la gara, la sostituzione, l’ennesima stagionale, già al 57’.

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Tabellino e voti

Fiorentina (4-3-2-1): #57 Sportiello 6; #2 Laurini 6 (Dal 62’ Bruno Gaspar 6), #20 Pezzella 6, #4 Milenkovic 6, #3 Biraghi 6.5; #17 Veretout 6, #5 Badelj 6 (Dal 84′ Cristoforo s.v.), #24 Benassi 6; #8 Saponara 6 (Dal 74’ Eysseric s.v.), #25 Chiesa 6; #9 Simeone 8. A disposizione: #22 Cerofolini, #33 Brancolini; #76 Bruno Gaspar, #21 Ranieri, #51 Hristov; #28 Gil Dias, #15 Maxi Olivera, #19 Cristoforo; #77 Thereau. Allenatore Stefano Pioli 6+

Napoli (4-3-3): #25 Reina 6; #23 Hysaj 5.5, #33 Albiol 5.5, #26 Koulibaly 4, #6 Mario Rui 5; #5 Allan 6.5, #8 Jorginho s.v. (Dal 10’ Tonelli 5), #17 Hamsik 4.5; #7 Callejon 5, #14 Mertens 5 (Dal 57’ Milik 6.5), #24 Insigne 6. A disposizione: #1 Rafael, #22 Sepe; #19 Milic, #11 Maggio, #21 Chiriches, #62 Tonelli; #42 Diawara, #20 Zielinski, #30 Rog, #27 Machach; #37 Ounas, #99 Milik. Allenatore Maurizio Sarri 5

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