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Derby di Milano, rose a confronto: Inter in vantaggio ma senza Icardi rossoneri favoriti

Chi vince la stracittadina di Milano secondo i valori di mercato di Inter e Milan? Dalla supremazia dei rossoneri in porta ed in mediana al vantaggio dei nerazzurri in difesa e attacco, ecco la geografia economica del derby. Di un derby, anche per i ‘market value’, che si preannuncia davvero avvincente, incerto e combattuto fino alla fine.
A cura di Salvatore Parente
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È tempo di derby, è tempo di conoscere chi comanda in quel di Milano. Ma è anche tempo di conoscere quali sono le reali dimensioni delle due squadre capaci, come non accadeva da tempo ormai, di sfidarsi per obiettivi importanti ai vertici della classifica. Oltre alla supremazia territoriale, al sano ed onesto sfottò fra amici, compagni di classe o colleghi c’è in ballo qualcosa di grande: quella qualificazione alla Champions League vitale per il futuro delle milanesi e per gli investimenti estivi del Diavolo e della Beneamata.

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Già, gli investimenti. Che pure sono arrivati da ambo i lati, sia pure in tempi differenti, e che sono spesso alla base dei successi (o delle delusioni) sportivi di entrambe le formazioni. Nel mezzo, tanto calcio, tanti problemi, crescite individuali, ingressi, addii, casi (inter)nazionali ed esplosioni che hanno condotto le due rose ad assumere valori diversi rispetto all’inizio della stagione. Valori di mercato che potrebbero contribuire a decidere la stracittadina milanese e inguaiare, o esaltare, una delle due compagini in gioco.

Portieri: Donnarumma vince per distacco. Inter dietro di 44 milioni

Un ventenne di belle speranze contro un monumento di 34. Un confronto, per i siti specializzati in valori di mercato, impari. Vince, per ovvi motivi, quali longevità e margini di miglioramento, a mani basse, il ragazzino. Che però, nello specifico, si chiama Donnarumma. Uno che, di record, a questa giovanissima età, ne ha già infranti diversi. Uno che, dopo mille critiche, quest’anno, sta togliendo ogni dubbio sul suo conto ancora in vita. Insomma, i due portieri, per ‘market value’ ma non per rendimento, sono agli antipodi: Gigio vale 50 milioni di euro, Handanovic 6 con un vantaggio che poi si riverbera anche sull’intero reparto. Con Padelli (100mila euro), Berni (800mila euro) e Di Gennaro (1 mln) incapaci di accorciare il gap con i rossoneri che, in porta, vantano, con Reina (1 mln), Plizzari (1 mln) e Donnarumma (500mila euro), un valore globale di 52.5 milioni di euro.

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La difesa è nerazzurra: +30 milioni sul Milan

Nove difensori da una parte, nove dall’altra ed un valore leggermente differente. Il Milan, stante il restyling estivo del pacchetto arretrato, dentro Caldara (25 mln) fuori Bonucci, non riesce ad eguagliare l'omologo repartodell’Inter che, con l’aggiunta di De Vrij (45 mln) e l’esplosione di Skriniar (60 mln), tiene a debita distanza la difesa del Diavolo. Una difesa comunque molto efficace e, pure, in grado di subire solo 5 reti in casa da dicembre a questa parte.

Grazie alla diga costruita da Gattuso davanti a Romagnoli (50 mln) e Musacchio (15 mln) ma anche al grande rendimento dei due centrali titolari bravi a trovare la giusta alchimia e a schermare con efficacia la porta di Donnarumma. Loro due, in attesa del rientro di Caldara, sono una delle chiavi vincenti dell’attuale periodo del Diavolo ma anche uno dei motivi principali del distacco, ridottosi nel tempo, fra i due blocchi che valgono, ora, 188.5 milioni di euro per l’Inter e 154.5 per il Milan.

Centrocampo al Milan: Paquetà, Kessié e Bakayoko meglio di Brozovic e Vecino

I due moduli differenti, 4-3-3 per il Milan, 4-2-3-1 per l’Inter, riducono il personale a disposizione dei due tecnici sulla mediana. I nerazzurri, difatti, stando alle rilevazioni del sito specializzato Transfermarkt.it, schierano sette calciatori in quella specifica posizione di campo. Nove, invece, quelli del Milan. Anche se, ben quattro elementi di questo piccolo contingente, non vede praticamente mai il terreno di gioco, parliamo di Bonaventura (23 mln), fermo per infortunio, Montolivo (1 mln), Bertolacci (5 mln) e José Mauri (1 mln). Eppure, Paquetà (35 mln), Kessié (35 mln) e Biglia (10 mln) battono Brozovic (45 mln), Vecino (25 mln) e soci con un valore complessivo di 161 milioni sui 142 dell’Inter esprimendo un valore medio molto, molto elevato: di 24 milioni contenuti in soli quattro calciatori (Bakayoko, Biglia, Kessié e Paquetà).

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Inter prima in attacco, Milan distante 50 milioni di euro

In questo gioco di equilibri, di minimi scarti e distanze, l’attacco fa segnare il gap più elevato fra le due belligeranti nel tempio del ‘Meazza’. Attacchi da 101 gol in campionato e da svariati milioni. Due attacchi letali e che pure hanno subito alcune mutazioni nel corso dell’annata. Il Milan ha sostituito Higauin con Piatek guadagnando, nel cambio, un bomber giovane, spietato, affamato di reti e successo. L’Inter, per altre strade, ha perso Icardi sostituendolo con un buon Lautaro Martinez.

E proprio questo passaggio di consegne, sia pure temporaneo, in termini di valori di mercato dei rispettivi pacchetti offensivi, potrebbe essere determinante per il successo del Milan. Senza Icardi, che peraltro non dovrebbe essere della contesa, il Diavolo vincerebbe agevolmente 160 milioni a 130. Cosa che, invece, non accadrebbe con Maurito inserito in questo discorso con i 90 milioni di euro dell’argentino a generare un netto successo interista. Ipotesi a parte, anche se l’Inter è in vantaggio sul Milan, questo derby si preannuncia, al netto delle defezioni nerazzurre, molto combattuto ed incerto.

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