Cuore Hazard, non basta al Belgio. La Francia vince tutti i duelli aerei
La Francia batte 1-0 il Belgio e si porta, dopo la storica finale del 2006, all’atto conclusivo del mondiale di domenica prossima contro una fra Croazia e Inghilterra. Un risultato straordinario per una squadra talentuosissima e che ha pure mostrato, Argentina a parte, una grandissima solidità difensiva con i transalpini, oggi, vittoriosi dopo 90’ di gioco davvero intensi e pure molto complicati. I Diavoli Rossi, difatti, non si sono mai arresi fino al triplice fischio finale con Hazard e compagni a mettere alle corde, negli ultimi 20’, gli uomini di Deschamps.
Alla fine però, i dettagli, in gare simili, fanno tutta la differenza del mondo con Umtiti, di testa, proprio contro una delle selezioni più alte della rassegna iridata, a conquistare il punto dell'1-0 e la finalissima di Mosca.
Hazard molto positivo, Pavard lo soffre sulla destra
Il Belgio, con questo suo sistema di gioco, che prevede Hazard e De Bruyne dietro la punta Lukaku, propone calcio appoggiandosi proprio sulle sue mezze punte di scena in Premier League con i due talenti bravi a rispondere presente in ogni singola occasione nella quale vengono chiamati in causa. E se il numero #7 dei citizens risulta meno appariscente, meno evidente, specie nel saltare l’uomo, il #10 dei Blues veste i panni dell’imprendibile giocoliere sulla sua porzione di campo, quella centro-sinistra, dimostrandosi, dopo i 10 dribbling su 10 col Brasile, decisamente in forma.
Pavard, difatti, uno degli uomini più positivi e brillanti della fortissima selezione transalpina, si arrangia come può soffrendo non poco dalle sue parti per arginare, o comunque limitare, il raggio d’azione del talento del Chelsea. Un talento che, nella seconda parte del primo tempo si spegne un po’, rifiata, con il terzino destro dello Stoccarda bravo ad approfittarne, ad affondare sulla fascia, con la complicità di Dembélé, e a sfiorare il gol dell’1-0 per la Francia.
Un duello, dunque, intenso, equilibrato per gli affondi reciproci ma che poi si sbilancia, per pericolosità e potenzialità di offendere, nella ripresa con Hazard cuore, mente e cervello del Belgio nonché ultimo elemento dei Diavoli Rossi a gettare la spugna ed arrendersi ai ‘cugini' francesi.
Giroud utile, Lukaku troppo statico
Gli attacchi, in questa difficile partita, tutta tatticismi, prudenza, aggressività ed attenzione, non godono certo della libertà che vorrebbero. E così, gli alfieri di punta, i centravanti, i panzer schierati da Deschamps e Martinez per far salire la squadra, dare un punto di riferimento ai propri compagni e battagliare contro gli arcigni difensori avversari, diventano fondamentali, di più, esiziali. Ed in questa battaglia, in questa sfida a distanza, ovviamente, tutta ‘inglese’, fra Lukaku del Manchester United e Giroud del Chelesea, quest’ultimo, sembra prevalere per mobilità, conclusioni a rete e lavoro per la squadra.
Già perché se il primo, specie nel primo tempo ed in minor misura nel secondo, non riesce a sfondare calciando raramente verso lo specchio della porta di Lloris e pure consegnandosi alla attenta guardia di Varane e Umtiti, il secondo lotta, combatte, si danna per creare varchi utili a Mbappé e Griezmann e raccoglie, cosa non da poco, più di qualche pallone dalle corsie mettendo a referto, di sicuro, più tiri rispetto al suo omologo belga. Il tutto, per una prestazione importante, di sostanza e di sacrificio, una prestazione che non gli vale il gol (solo uno in una rassegna iridata) ma la finalissima di Mosca.
Kanté è una furia, Dembélé un pesce fuor d’acqua
Senza lo squalificato Meunier Roberto Martinez pensa ad una nuova, quasi inedita, soluzione per la sua mediana nel 3-4-2-1/4-2-3-1 complessivo: l’inserimento a centrocampo del calciatore del Tottenham, cercato anche dall’Inter, Dembélé. Una decisione però, assolutamente improduttiva con il #19 spurs letteralmente masticato dalla mediana francese e, in particolare, se ne facciamo una questione di utilità, dinamismo e recupero-palla, da Kanté in grado, nella contesa a distanza col belga, di doppiarlo nel particolare fondamentale di gioco.
Ma anche in fase di proposizione, Dembélé, soccombe a mani basse contro il centrocampo transalpino che, con Pogba, gli mostra come approcciare la gara in una semifinale mondiale: nessun timore, grinta e, appunto, qualità. Insomma, dai suoi 60’ di gioco il #19 dei Diavoli Rossi non ne esce assolutamente bene, anzi, piuttosto ridimensionato con Martinez giocoforza costretto a sostituirlo, appena dopo il vantaggio di Umtiti, per dare spazio a Mertens e liberare un diverso potenziale offensivo alla ricerca del punto dell’1-1.
I duelli aerei, sempre decisivi: la Francia supera il Belgio…di testa
Nei momenti delicati, nei match dentro o fuori, come si direbbe in America, ‘win or go home’, gli episodi, i dettagli fanno tutta la differenza di questo mondo, anzi, di questo mondiale. E così, quando il Belgio, ad inizio ripresa, sembra poter fare qualcosa in più e magari prendere il sopravvento sui tosti galletti, Umtiti e la forza aerea della Francia, prevalgono spedendo fuori la selezione di Martinez.
Un semplice ma anche atletico colpo di testa in anticipo sul duo Fellaini–Courtois che dimostra voglia, scelta di tempo, forza e pure che i centimetri, 183 in media per la compagine di Deschamps contro i 187 dei Diavoli Rossi, contano relativamente. In finale, per un particolare, ci va la Francia ed il suo Umtiti.
Mbappé a tutta birra, Vertonghen in apnea
Non ha ancora compiuto 19 anni, non aveva mai giocato una partita dei mondiali prima di Russia 2018 e non ha ancora raggiunto 20 presenze in nazionale con i Blues. Insomma, basterebbe questo per restare basiti, oltraggiosamente meravigliati per un talento, una stella, nascente ovviamente, dalle immense proporzioni. Una stella, al secolo: Kylian Sanmi Mbappé Lottin capace, anche in semifinale, e dunque in un contesto tecnico altissimo e pure ricco di pressioni, di dominare sulla propria corsia, quella destra, mettere insieme giocate eccezionali ed accelerazioni, per referenze chiedere a Vertonghen, imprendibili.
Un giocatore, dunque, meraviglioso in grado di caricarsi sulle spalle la sua squadra, anche più di Griezmann, e creare quella superiorità numerica, quegli spunti, determinanti per mettere in crisi la difesa avversaria. Una difesa contromisure a parte, che, nel primo tempo, pensava di averlo bloccato per poi scoprire, nella seconda frazione di gioco, di averne soltanto rinviato l’esplosione. Un botto, un boato vincente, che spaventa i Diavoli Rossi e contribuisce a mandare in tilt la retroguardia del Belgio che, poi, subisce l’1-0, decisivo, di Umtiti.
Tabellino e voti
Francia (4-2-3-1): #1 Lloris 6.5; #2 Pavard 6, #4 Varane 6, #5 Umtiti 7.5, #21 Hernandez 6; #6 Pogba 6+, #13 Kanté 7+; #10 Mbappé 7+, #7 Griezmann 6+, #14 Matuidi 7 (Dal 86’ Tolisso s.v.); #9 Giroud 7 (Dal 85’ N’Zonzi s.v.). A disposizione: #23 Areola, #16 Mandanda; #3 Kimpembe, #19 Sidibé, #17 Rami, #22 Mendy; #8 Lemar, #15 N’Zonzi, #12 Tolisso; #18 Fekir, #20 Thauvin, #11 Dembélé. Ct Didier Deschamps 7
Belgio (3-4-2-1) #1 Courtois 6.5; #2 Alderweireld 6, #4 Kompany 6.5, #5 Vertonghen 5.5; #6 Witsel 6; #22 Chadli 6- (Dal 91’ Batshuayi s.v.), #8 Fellaini 5.5 (Dal 80’ Carrasco s.v.), #19 Dembélé 5 (Dal 60’ Mertens 6-), #7 De Bruyne 6-; #10 Hazard 6.5; #9 Lukaku 5. A disposizione: #12 Mignolet, #13 Casteels; #20 Boyata, #3 Vermaelen; #17 Tielemans, #16 Thorgan Hazard, #23 Dendoncker, #19 Dembélé, #11 Carrasco, #18 Januzaj; #14 Mertens, #21 Batshuayi. Ct Roberto Martinez 5.5