Con questo super Ilicic l’Atalanta può sognare la Champions (e il Milan trema)
Il turno infrasettimanale di Serie A conclusosi con due posticipi al giovedì sera, ha messo in evidenza, se ancora ce ne fosse bisogno, in questa 30a giornata, la forza immane della Juventus. I bianconeri vincono contro il Cagliari in Sardegna praticamente con mezza squadra fuori ma con un Kean in formato monstre capace di non far rimpiangere i vari CR7 e Mandzukic. Di conseguenza è il Napoli a fare male e a regalare ai bianconeri la possibilità di festeggiare l’ottavo scudetto di fila già domenica prossima. Contro l’Empoli gli azzurri hanno perso 2-1 mostrandosi già con la testa all’Arsenal.
Al Toro il match ball Europa contro la Samp, promossa con l’Inter che si risolleva grazia anche al gol di Icardi. Ma ad approfittare più di tutti è stata l’Atalanta che annientato il Bologna in modo pazzesco grazie a un super 4-1. Bocciata la Lazio che spreca tutto a Ferrara con la Spal. Male anche il Milan che sembra non essersi ancora scrollata di dosso il ko rimediato nel derby contro l’Inter. Rimandata la Roma che nonostante il pari (2-2) contro la Fiorentina, almeno muove la classifica. Vediamo dunque nel dettaglio il pagellone di questo 30° turno di Serie A.
Promosse
La Juventus batte record su record
Come se già non fossero bastati i complimenti da parte di tutto il mondo per la crescita di questo club e della squadra, specie dopo la rimonta all’Atletico Madrid, la Juventus, nonostante il già ampio margine di vantaggio sul Napoli in campionato, continua a stupire. Ora i punti sugli azzurri sono 18 e domenica può già arrivare lo scudetto.
Ma ciò che sorprende di più dei bianconeri è la forza di un gruppo che anche senza i vari Mandzukic, Dybala e CR7, riesce a vincere aggrappandosi ad un ragazzino di 19 anni come Kean. Il suo gol, con quello di Bonucci, lanciano ulteriormente una Juve che ha fatto segnare il record di punti di vantaggio sulla seconda nella storia della Serie A.
Atalanta spietata: è suo il colpo Champions
Per chi si fosse perso l'inizio di Atalanta-Bologna, accendere la televisione e vedere il 4-0 dei bergamashi dopo soli 15′ è stata una bella botta. Ma questo per un tifoso comune, non per quello bergamasco che ai gol dei vari Zapata, Hateboer, Freuler e Ilicic, ha esultato doppiamente perchè questa vittoria, arrivata contro il Bologna, vuole dire balzo Champions centrato.
I nerazzurri di Gasperini infatti ora sono a 51 punti in classifica a un solo punto dal quarto posto occupato dal Milan e potenzialmente si potrebbero trovare solo a pari punti con una Lazio ha la gara contro l'Udinese da giocare. Ma per il momento questo momento va pregustato tutto per la Gomez e compagni capaci di sorprendere sempre e magari di raddrizzare inaspettamente una stagione che sembrava andare storta dopo la mancata qualficazione in Europa League per mano del Copenaghen e che ora può dargli la Champions.
L’Inter e Icardi tornano a sorridere
Il gol è arrivato su rigore, senza troppe pretese, ma è comunque un modo per festeggiare una sorta di riconciliazione che, seppur mascherata, getta un velo su una vicenda che ha visto Icardi e l’Inter finire su tutte le pagine dei giornali per un caso che ormai è più intricato della trama di Beautiful. Detto questo i nerazzurri si portano a casa tre punti sul campo del Genoa dopo aver disputato una gara perfetta agevolata anche dall’espulsione di Romero che ha complicato le cose per Prandelli.
Lo 0-4 è una dimostrazione di forza importante dell’Inter che riscatta il ko contro la Lazio e si riprende (proprio in virtù del ko dei biancocelesti) i tre punti persi a San Siro nello scontro diretto solo qualche giorno fa. Una prova di forza passata però anche da un ritrovato Gagliardini e Perisic.
Incornata Europa del Toro
Non ce ne voglia Fabio Quagliarella per cu l’Italia intera nutre una stima profonda per il suo strepitoso campionato, ma la sfida tra l’attaccante della Sampdoria e Belotti, anche questa volta l’ha vinta il Gallo. Doppietta all’andata a Marassi e doppietta al ritorno in una gara cruciale per mettere la marcia verso il sogno di raggiungere una qualificazione in Europa League. Il Torino ha vinto 2-1 e se non fosse stato per il gol di Gabbiadini nel finale, forse anche Mazzarri sarebbe stato molto più felice di non soffrire nei minuti finali.
Ma va bene così, andavano conquistati tre punti che ora hanno proiettato i granata all’ottavo posto a 48 punti al pari delle grandi (romane comprese) e con un occhio però sempre vigile a quella Samp che resta comunque dietro a sole tre lunghezze.
Bocciate
Napoli rinunciatario e poco concentrato
Solo una magia di Zielinski è riuscita a cancellare, in parte, una prova opaca e senza impegno del Napoli sul campo dell’Empoli. Il gol del polacco, ex di turno, è stato però solo un lampo in una gara giocata male, con un approccio superficiale e distaccato, degli azzurri. Il vantaggio di Farias ha scosso gli animi ma la rete firmata poi da Di Lorenzo ha rassegnato la squadra di Ancelotti che, a meno di clamorosi risvolti, non ha più nulla da chiedere a questo campionato se non accontentarsi del secondo posto e blindarlo il prima possibile.
La sensazione è che tutti i giocatori si stessero preservando per affrontare con tutte le forze la sfida contro l’Arsenal in Europa League. A Napoli si respira aria di impresa e di voglia di emergere e regalarsi una gioia che la città merita di sicuro.
La Lazio butta via un match ball
Al gol di Petagna su rigore lo stadio Olimpico di Roma ha emesso un boato di gioia e la Curva giallorosso ha cominciato a incitare i propri giocatori per spingerli alla vittoria. Già, perchè il ko della Lazio contro la Spal non se l’aspettava proprio nessuno, forse neanche lo stesso Simone Inzaghi che quasi non si aspettava una squadra così poco cincia sotto porta.
Certo, il tecnico biancoceleste aveva avvertito i suoi dicendo che la Spal non avrebbe regalato nulla e che il Mazza sarebbe stato un fattore in più per i ferraresi, ma mai avrebbe pensato che questo gli sarebbe costato tre punti. Non resta altro da fare adesso che sperare di agguantare quanto prima i tre punti nel recupero contro l’Udinese e rimettersi di nuovo in carreggiata dopo aver perso un match ball importante dopo la vittoria a Milano contro l’Inter che sembrava averla lanciata in Champions.
Milan: il derby ti ha condannato
Parlare di crisi è riduttivo, si tratta infatti di incapacità di reagire. Il Milan in poche settimane è letteralmente andato dalle stelle alle stalle. La conquista del terzo posto dopo una rimonta stupenda e il sogno infranto per quel maledetto derby che ad oggi pesa come un macigno sulla testa dei rossoneri. Gattuso non è di quelli che si abbatte al primo stop, anzi, da calciatore ci ha insegnato che il termine mollare non è fatto per lui e fatta eccezione di qualche calciatore, la sua squadra non sembra essere più in grado di reagire dopo quel 3-2 dell’Inter.
Il ko contro i nerazzurri, seguito da quello contro la Samp e nel turno infrasettimanale il pari con l’Udinese, hanno solo confermato questa tesi. La nota positiva è il ritorno al gol di Piatek, ma non basta se si vuole raggiungere la Champions. Servono le giocate di Suso e la personalità di Calhanoglu che spesso si spegne proprio nelle gare all’apparenza meno impegnative ma che oggi ormai, sono tutte da considerarsi come delle finali.
Rimandate
Roma, il punto muove la classifica ma bisogna fare di più
Un punto che muove la classifica e nulla più. Un passettino in avanti almeno dopo due ko consecutivi. La Roma aveva bisogno di una scossa e così se ancora una volta non sono arrivati i gol di Dzeko a togliere le castagne dal fuoco per Ranieri, c’hanno pensato Zaniolo e Perotti. Ma il 2-2 contro una Fiorentina organizzata e mai rinunciataria, non è comunque riuscito a raddrizzare le cose in una classifica terribile per i giallorossi che rischiano seriamente di rimanere fuori da tutto.
La lotta per un posto in Champions e in Europa League sta facendo gola a tutti e la sensazione che il club di Pallotta possa fallire questo obiettivo sta balenando nella testa dei tifosi. Mancano i gol del bonsiaco, la personalità di un centrocampo che non può sempre e solo contare sul 36enne De Rossi ma che dovrebbe pretendere di più anche dai vari Cristante e Nzonzi. La difesa balla troppo e i gol subiti cominciano ad essere pochi: i problemi sono questi, a Ranieri il compito di risolverli quanto prima.