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Chi è Francesco Cassata, l’eroe del Bentegodi che sogna la Juve e ha stregato Klopp

Dagli inizi allo Spezia fino al gol pesante Chievo passando per l’incontro con Fabio Grosso: ecco la storia del baby Cassata.
A cura di Salvatore Parente
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La due giorni dei recuperi di Serie A ha portato buone notizie a diverse squadre con alcuni club, vedi la Fiorentina, la Sampdoria, il Torino, o lo stesso Sassuolo, a trovare risultati importanti e prestazioni gloriose. Eppure, questo mercoledì, come succoso antipasto dei quarti di finale di Champions, oltre ai soliti discorsi intorno ai risultati ed alle performance delle varie compagini, ci ha portato in dote, forse, un nuovo, autentico protagonista dei rettangoli verdi nostrani, ovvero: Francesco Cassata.

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Il nativo di Sarzana, in forza al Sassuolo, infatti, ha trovato il punto dell’1-1 su punizione al 95’ mettendosi, dopo un avvio di stagione difficile, finalmente in mostra nell’undici di Iachini, un undici in ascesa nelle ultime settimane ed in cerca dell’obiettivo salvezza. E così, dagli inizi con l’Empoli al passaggio alla Juventus fino al recente trasferimento in Emilia, ecco la parabola del centrocampista ligure.

Gli inizi con l’Empoli e l’approdo alla Juve

Cassata nasce a Sarzana il 16 luglio 1997 e lì, nel suo paese natale, comincia fin da subito ad amare a correre dietro ad un pallone: il calcio, in poco tempo, diventa la sua vita. E così, fra qualche marachella fra i banchi di scuola ed un sogno nel cassetto, quello di diventare un giocatore professionista, Francesco cresce, affina le sue abilità e comincia la sua scalata. Dapprima, a casa allo Spezia, a 10 anni, e poi all’Empoli con alcuni scout che lo convincono ad abbracciare la prolifica ‘cantera’ toscana. Qui, in una terra notoriamente fertile per i talenti in erba, il baby centrocampista si forma collezionando, spesso da fuori quota in Primavera, 15 presenze e ben 4 reti agli ordini di mister Mario Cecchi.

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Un rendimento eccezionale che convince tutti con diverse società, Juve in primis, sul promettente prospetto ligure. E proprio i bianconeri, nell’inverno del 2015, riescono a strapparlo all’Empoli non senza grosse difficoltà con i piemontesi a sborsare, per un 17enne, una cifra importante, vicina agli 1,5 milioni di euro. Una cifra notevole ma equa rispetto alla bravura del ragazzo ed alle immani potenzialità dello spezzino il quale, fin da subito, fa innamorare di sé l’allora allenatore della Primavera della ‘Vecchia Signora’ Fabio Grosso. Col campione del mondo scatta la scintilla, il colpo di fulmine con Cassata pretoriano dell’attuale tecnico del Bari e punta di diamante, con Favilli e Kean con Romagna e Tello, del collettivo juventino.

https://www.youtube.com/watch?v=p9eTk5jxSmk

Un collettivo che lo ha visto giocare al top col centrocampista bravo a raccogliere, in totale, 7 reti e 5 assist in 49 match ed un Torneo di Viareggio, quello, del 2016. Insomma, una parabola eccezionale che lo porta via da Torino in cerca di spazio e di una nuova avventura più probante e formativa, una avventura come quella, dello scorso anno ad Ascoli con 1 gol e 5 passaggi vincenti in 36 sfide complessive con mister Aglietti.

Debutto amaro con la Spal, Cassata si riscatta (con gli interessi) col Chievo

Le stazioni a cui fermarsi per migliorare, perfezionarsi, maturare e diventare un giocatore che conta però, non si fermano di certo nella Marche con Cassata, di ritorno da questa straordinaria esperienza in Cadetteria, a dover fare subito le valigie, rinunciare al ritiro estivo juventino e partire, per 7 milioni di euro, per l’Emilia ed il Sassuolo, club vicino alla ‘Vecchia Signora’.

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Un nuovo inizio, una meta gradita per Francesco a cui viene affidata, a soli 20 anni, la possibilità di potersi misurare con gli idoli di sempre e fare il proprio debutto in Serie A. Un debutto, quello del 22 ottobre con la Spal, non proprio indimenticabile col ligure, forse troppo preso dalla foga dell’esordio, protagonista in negativo del match: dopo appena 3 giri di orologio dal suo ingresso in campo, infatti, il neroverde si fa espellere guadagnando anzitempo gli spogliatoi. Eppure, questo spiacevole episodio non mina alla base la stima e la fiducia riposte in lui da tecnico e società con altre 7 presenze a referto, di cui quattro, contro Napoli, Milan, Crotone e poi Chievo, dal primo minuto.

Ed è proprio al ‘Bentegodi’, su punizione, al 95’, sotto di due uomini, quando nessuno, meno che mai lui, si sarebbero aspettati un pronto riscatto, un gol, Cassata cancella il rosso del ‘Mazza’ segnalandosi, anche in zona rete, con un velenosissimo destro, come uno degli elementi di maggiore interesse del Sassuolo. Juve, che s’è riservata l’opzione di ‘recompra’ per i prossimi tre anni, avvisata.

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L’Under 21 non può più attendere: il feeling azzurro è eccellente

Dopo questa rete che, come detto, lo ha messo sulla mappa del football nostrano, Cassata, specie con la momentanea promozione a Ct dell’Under 21 di Evani, suo commissario tecnico nell’U20, potrebbe presto ritrovarsi convocato con gli azzurrini per costruire qualcosa di importante vista Europeo casalingo del 2019. Un appuntamento di straordinaria importanza per un ragazzo che, sia con la U19 di Vanoli che con la predetta U20 di Evani, ha fatto molto, molto bene con Cassata, sia nella rassegna continentale di categoria del 2016 che in quella iridata successiva del 2017, titolare di uno speciale feeling con l’Italia: argento in Germania, bronzo in Corea del Sud.

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Da esterno offensivo a mezzala per stregare Klopp

Come dicevamo in precedenza, l’incontro con Fabio Grosso è stato vitale per Cassata. Da quel momento, infatti, il giovane di Sarzana ha dato una svolta tecnica, ma soprattutto tattica, alla sua carriera: non più trequartista/esterno offensivo ma mezzala, in grado di leggere il gioco, anticipare le mosse avversarie, proporsi con inserimenti centrali e fare la differenza saltando l’uomo e creando superiorità numerica.

la prestazione, da mezzala destra di Cassata (Whoscored.com)
la prestazione, da mezzala destra di Cassata (Whoscored.com)

Insomma, un arretramento di posizione tutt’altro che poco comune nel mondo del pallone ma che ha messo prepotentemente in evidenza tutte le sue qualità (il suo valore di mercato è cresciuto fino a quota 3,5 milioni di euro), ivi annesse interdizione e voglia di aggredire l’avversario, ed una certa polivalenza capace, negli ultimi mesi, di attirare l’attenzione di Aston Villa, Bournemouth ma, soprattutto, del Liverpool col manager Klopp decisamente affascinato da questo ennesimo prodotto empolese/bianconero.

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