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Chi è Allan, il leone brasiliano del Napoli di Ancelotti (che piace al Barcellona)

Oltre a Insigne e Koulibaly, il sorprendente Napoli di Champions deve ringraziare un altro elemento che sta emergendo nel contesto generale: Allan. Un mastino, un mediano, un gregario di successo che non molla un centimetro sul rettangolo verde e che garantisce ad Ancelotti, oltre a polmoni e un grande cuore, tanta qualità in fase di costruzione e ribaltamento del fronte d’attacco. Allan, oggi, è a livelli stellari ma in rosa ha uno stipendio da calciatore ‘normale’.
A cura di Salvatore Parente
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Qualunque sia il pericolo che la vita ti pone davanti, tu corri. Un po’ come Forrest Gump. Questa, immaginando l’infanzia fra le favelas, dovrebbe poter essere stata una delle frasi che più avrebbero fatto breccia nel cuore del brasiliano Allan che, forse, dal lontano 1991, data della sua nascita, non smette di lottare, impegnarsi e, appunto, correre. E sì la corsa, il cuore, il dinamismo ma anche un animo sensibile e guerriero sono le doti più importanti e apprezzate del ragazzo divenuto, a 27 anni, un autentico fenomeno della mediana. Un gigante dal punto di vista tattico nonostante l'altezza (1.75 m) non sia quella di un colosso. Un centrocampista capace di rendersi indispensabile nel suo Napoli e di far innamorare tutti di sé, soprattutto i tifosi che esaltano uomini come lui in grado di non mollare mai, nonostante le avversità, della vita, appunto, e del rettangolo verde.

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Il Barcellona al San Paolo per osservarlo. Un centrocampista esiziale nell’economia di gioco della formazione campana con Ancelotti, in continuità con gli equilibri sarriani, a non riuscire a fare a meno del numero #5 azzurro, anima del club e barometro tecnico (e non solo) degli umori di squadra. Mercoledì sera allo stadio San Paolo c'era anche Ariedo Braida, dirigente del Barcellona, a osservare il mediano sudamericano divenuto una colonna della formazione partenopea.

Contratto e stipendio, quanto guadagna Allan. I blaugrana hanno messo gli occhi su di lui ed era inevitabile che accadesse vista la crescita esponenziale del calciatore che agli azzurri è legato da un contratto fino al 2023 e guadagna uno stipendio di 2 milioni netti a stagione. Cifra che lo vede in 9a posizione nella classifica dei giocatori più pagati nel Napoli, dietro Insigne (4.6), Mertens (4), Hamsik e Koulibaly (3.5), Callejon (3), Milik (2.5), Ghoulam (2.4), Albiol (2.1); un po' di più rispetto a Verdi e Mario Rui (1.8).

Da Sarri ad Ancelotti con un unico scopo: rincorrere tutti

Da qualche anno ormai il Napoli, come detto, non può più fare a meno di Allan. Nel ruolo di mezzala o in quello di centrale di centrocampo, in una linea ‘intermedia’ a tre o a quattro, infatti, il brasiliano resta immune ai cambiamenti e si pone come elemento che crea equilibrio e gioca con, e per gli altri. Un ragazzo che non ha perso nemmeno un minuto di titolarità nel passaggio fra Sarri e Ancelotti e che, invece, pare aver aumentato il suo utilizzo con l’ex tecnico del Milan a impiegarlo, come detto, sia a tre che al centro della zona nevralgica del campo a due nel più generale 4-4-2.

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Il suo ruolo non cambia: il numero #5 rincorre tutti, aggredisce gli avversari e sradica una quantità di palloni davvero impressionanti ai rivali di giornata (72 in campionato) garantendo alla sua squadra, ed al suo nuovo allenatore, la possibilità di poter schierare contemporaneamente Milik (o Mertens), Insigne, Callejon e Zielinski con, per finire, in campo, un Hamsik non proprio nei panni del mastino difensivo.

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Numeri e cifre: Allan è un leone da 33 milioni di euro

E mister Ancelotti può farlo anche perché, in Serie A, nessuno come l’ex Vasco da Gama, riesce a mettere insieme più contrasti nel corso di questo pur breve avvio di campionato. Settantadue però, sono solo, si fa per dire, i tackle vinti dall'ex Udinese che, non solo ne mette insieme un numero considerevole ma, sempre stando alle statistiche targate Opta, ne vince circa il 62.5%.

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Una soglia, non eguagliata da alcun omologo nella massima categoria italiana e che ne conferma l'importanza e, pure, l'efficacia. Ma non basta, le cifre statistiche ci parlano del fatto che Allan vince il 56,7% dei duelli sul rettangolo verde, abbinando a queste doti di inesauribile corridore, 10.7 i km mediamente percorsi da lui, qualità di dribbling nel lungo ma anche in sede di costruzione col 92% dei passaggi riusciti, 70.1 passaggi di media a partita, 2 assist, 13 occasioni create e ben l’89% dei suoi tocchi in direzione della metà campo avversaria. Il tutto, per una serie di caratteristiche peculiari non facili da trovare in giro per l'Europa con Allan, pagato appena 12 milioni di euro nell'estate del 2015 a valerne più del triplo: 33.

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La metamorfosi da gregario a centrocampista moderno

Numeri che descrivono chiaramente la sua metamorfosi col centrocampista campano, specie da quando è arrivato all'ombra del Vesuvio, bravo ad aggiungere al consueto dinamismo una nuova dimensione di gioco: quella di costruzione.

Insomma, a 27 anni compiuti Allan è diventato grande, immenso ma anche un autentico trascinatore ispirando i compagni con l'esempio ma anche con le stimmate, ora sì, di centrocampista completo, tatticamente intelligente e dai piedi buoni, verdeoro: il #5 è un mediano moderno.

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