Chapeau Napoli, il pagellone è azzurro: zero tiri concessi alla Juve
Il Napoli batte la Juventus, espugna l'Allianz Stadium e si avvicina ancora di più al primo posto che vale il titolo, lo scudetto, la storia. In quattro giorni, in pratica, contro l'Udinese e la ‘Vecchia Signora' sull'onda lunga della continuità cromatica, gli azzurri si ritrovano da un virtuale -9 ad un reale -1 rendendo ancora più bello ed avvincente l'unico campionato europeo ancora aperto e regalandosi, dopo una stagione super, una chance per vincere un trofeo che manca, andando a spulciare gli almanacchi nostrani, da ben 28 anni.
In zona Champions nulla cambia con le tre formazioni ‘belligeranti’ per i due posti a disposizione in grado di vincere nei rispettivi match: la Roma in scioltezza contro la Spal, la Lazio bene con la Samp e l’Inter, sia pure con un finale thriller, col Chievo. Il tutto per un classifica, in quella particolare zona della Serie A, invariata con le romane appaiate fra la terza e la quarta piazza ed i nerazzurri a -1 dalla ‘coppa dalle grandi orecchie’. In Europa League, invece, è la giornata chiave dell’Atalanta capace di battere il Torino, e di escluderlo definitivamente da sogni europei, ma anche di approntare un bel salto in sesta posizione grazie ai contestuali Ko di Milan, Sampdoria e Fiorentina.
Stesso salto, ma in zona salvezza, del Crotone corsaro a Udine (undicesimo Ko di fila per i friulani), capace di scavalcare la Spal, condannare il Benevento vittorioso a ‘San Siro’ col Milan alla Serie B e di mettersi nelle migliori condizioni per restare nel massimo campionato. Bene anche il Sassuolo che si allontana dalle zone calde col successo con la Fiorentina e con l’ottavo risultato utile consecutivo negli ultimi due mesi. Male, invece, Chievo, Cagliari e Udinese ad un passo (o quasi) dalla B. E così, al termine di una giornata avvincente e che potrebbe determinare gran parte dei destini delle compagini della Serie A e di questa 116esima edizione del torneo italiano, ecco promosse, rimandate e bocciate di questo 34° turno.
Promosse
Roma in scioltezza: 3-0 alla Spal
Liverpool, l’Anfield Road, le semifinali di Champions, il turnover, la voglia della Spal di continuare a sognare la permanenza in Serie A, la pressione del momento sono elementi, variabili che non infastidiscono la Roma, anzi. Tre reti a zero, prima segnatura in giallorosso (era ora) di Schick e tre punti, vitali, per la corsa alla qualificazione nell'Europa che conta anche per il prossimo anno.
Insomma, un pomeriggio, quello di sabato, perfetto per i capitolini, buono per l’autostima della squadra, per rinsaldare le fila, concedere una chance, ben raccolta da tutti, a chi ha giocato meno e buttarsi senza rimorsi di campionato nella due giorni della storia, nelle 48 ore più frenetiche del recente percorso del club chiamato, ora, ad un'altra epica, leggendaria impresa contro i Reds di Klopp e dell’ex Salah.
Migliore in campo: Radja Nainggolan
Cuore sannita: retrocessi ma con tre punti a ‘San Siro’
Finisce male, finisce con una, forse meritata, retrocessione in Serie B ma quello che il Benevento ed i suoi tifosi porteranno per sempre con loro in questa toccata e fuga in Serie A sarà il ricordo di aver strappato 4 punti al Milan e di aver violato la ‘Scala del calcio’, la ‘Mecca’ italiana, ‘San Siro’.
Iemmello regala un sogno, i tre punti contro il ‘Diavolo’ prima di riabbracciare l’inferno della Cadetteria, con i sanniti che mettono in mostra, consuetudine ormai consolidata, un calcio propositivo, intenso, bello ed un orgoglio ed una fierezza inattesi. Con la matematica discesa in B che incombe, infatti, De Zerbi e compagni dimenticano la classifica, gettano il cuore oltre l’ostacolo e resistono alla maggiore qualità degli avversari di giornata.
Il tutto, portando a casa una storica vittoria, dal sapore del successo che quasi cancella una stagione negativa, la prima affermazione esterna della massima serie, la prima gara senza subire reti fuori dalle mura amiche del ‘Vigorito’ nel turno, complice il successo del Crotone a Udine, dell’aritmetica certezza di abbandonare, con quattro turni di anticipo, la categoria.
Migliore in campo: Nicolas Viola
Lazio straripante, cappotto alla Samp
Osservando questa Lazio proprio non ci si spiega i 4 minuti di Salisburgo e la conseguente eliminazione dall’Europa League proprio per mano degli austriaci di mister Rose. E sì perché i biancocelesti, pur senza Luis Alberto squalificato, ne fanno 4 alla Sampdoria (non certo irresistibile in trasferta con 10 Ko lontano da ‘Marassi’), giocano un grande calcio, mostrano un Milinkovic-Savic in forma smagliante (decimo sigillo in campionato per lui), si confermano miglior attacco del campionato con 83 gol (2.45 reti per partita) e continuano a lanciare segnali importanti alle rispettive avversarie per la qualificazione in Champions.
Insomma, mettono insieme una gara importante cercando, in tutti i modi, di cancellare la macchia della Red Bull Arena. Dove, a salvare la faccia fu solo il solito Immobile bravo a siglare il punto del momentaneo 0-1 ma anche a infierire su una Samp che, nella ripresa, prova a riaprire il match. In contropiede il bomber azzurro, ne infila due, con le assistenze di Milinkovic-Savic e Nani, segna le reti numero 28 e 29 in campionato giungendo, nel computo totale, a quota 41 in stagione.
Migliore in campo: Ciro Immobile
Atalanta vicina all’Europa, battuto anche il Toro
Pensavate di aver visto già tutto a Bergamo con le esplosioni di Conti, Kessié, Gagliardini, Caldara e Spinazzola e la qualificazione in Europa League dello scorso anno? Beh, vi sbagliavate, eccome. Il progetto orobico, al netto delle cessioni, di una manifestazione continentale che ha tolto energie (girone d’andata con 27 punti ed 1.3 gol subiti a partita, girone di ritorno con 28 punti e 0.7 gol al passivo) ma anche lasciato l’amaro in bocca per come i bergamaschi sono usciti col Borussia Dortmund, non è affatto concluso. L’obiettivo, infatti, è il repeat, la ri-qualificazione dei nerazzurri in Europa con il collettivo lombardo in grado, anche senza la sua punta di riferimento, Petagna, di mettere insieme, nell’ultimo periodo, sette risultati utili consecutivi.
Un’ascesa inarrestabile, che non ha risparmiato il buon Torino di Mazzarri e che conduce, grazie a questo 2-1, l’Atalanta al sesto posto con le contestuali sconfitte di Milan, Sampdoria, Fiorentina e, appunto, Torino. Ah, senza dimenticare la solita prestazione, inarrestabile, di Gomez, la prima firma in Serie A di Gosens, ben servito da Castagne nell’occasione del 2-1 finale, e la conferma del giovane gambiano Barrow: +4 sull’ottava.
Migliore in campo: Alejandro Gomez
Inter minimo sforzo con rischio finale, nerazzurri sempre in corsa
L’Inter vista ieri al ‘Bentegodi’ non è certo quella casalinga col Cagliari ma somiglia, specie in avvio, a quella svagata, a tratti intimorita, dei primi 45’ di gioco con l’Atalanta. Prima frazione conclusa con un palo di Pucciarelli ed un tiro pericoloso del confermatissimo Karamoh. Per fortuna dei nerazzurri però, in campo, per Spalletti ci sono Icardi e Perisic (37 dei 56 gol totali provengono da questi due protagonisti) che, sfruttando un intervallo nel quale tutta la squadra ragiona su quanto (poco) fatto nel primo tempo, risolvono la contesa in appena 15’ di gioco.
Dapprima, infatti, al 50’ arriva la rete di Icardi su assist vincente di D’Ambrosio e poi su sortita offensiva corale, il croato batte Sorrentino al termine di una azione da manuale con annesso filtrante di prima intenzione di Rafinha. Il 2-0 è un margine sufficiente col ritorno del Chievo con gol di Stepinski buono però a spaventare i meneghini capaci, sia pure con difficoltà a causa del forcing avversario, di portare a casa tre fondamentali punti in ottica Champions, nel turno dei contemporanei successi di Roma e Lazio. Insomma, per l’Inter, la corsa per l’Europa che conta è ancora un rebus distante quattro lunghe (rivelatrici) giornate.
Migliore in campo: Rafinha Alcantara
Napoli ad un passo dalla storia, Juve battuta
Gli azzurri battono in extremis la Juventus, riaprono il campionato, annullano offensivamente la ‘Vecchia Signora' incapace, palo a parte di Pjanic, di concludere anche solo in una circostanza in porta e lanciano, con un'inerzia a favore ed un calendario meno ostico, la volata scudetto.
Il tutto, al termine di una gara davvero bella sponda campana con gli ospiti bravi a fare la partita, costringere gli avversari nel proprio recinto e non perdere mai la speranza di poter passare nel difficilissimo catino torinese dove, in sette anni, né Mazzarri, né Benitez, né lo stesso Sarri erano stati in grado di passare.
E invece, quando Allegri e compagni, con una sfida brutta, sporca e cattiva sembravano pronti ad accogliere il punto del virtuale titolo, Koulibaly, su corner, salta in terzo tempo, svetta su tutti e segna il punto dello 0-1, della vittoria, della storia. Un gol che vale tanto e che potrebbe, a quattro giornate dalla fine, determinare i destini di un campionato grazie al Napoli combattuto come ormai, in Italia e forse anche in Europa, non accadeva da tempo. E così, comunque vada, chapeau Napoli, meriti applausi.
Migliore in campo: Kalidou Koulibaly
Rimandate
Cagliari impacciato, la strada è ora tutta in salita
Il Cagliari di Lopez spreca una grande occasione per togliersi dalle secche della zona bassa della classifica e si avvia ad un tour de force complesso e decisivo al tempo stesso. I sardi, contro il Bologna (che non ha mai vinto in trasferta nel 2018), non vanno oltre lo 0-0, un noioso 0-0, e dicono addio alla possibilità di replicare al successo di una settimana fa con l’Udinese. Insomma, almeno dal punto di vista del gioco, è notte fonda.
Due ottime chance da rete costruite, Pavoletti–Sau, una rete annullata proprio al numero #25 di casa e poi tanta paura, lentezza nelle giocate e scarsa convinzione: e poi più nulla. Un nulla, malgrado i cinque cambi di formazione rispetto alla sfortunata sfida contro l’Inter, che inguaia i rossoblù costretti, ora, a doversi sudare la qualificazione contro, nell’ordine, Sampdoria, Roma, Fiorentina e Atalanta. Squadre cioè, tutte in piena lotta per raggiungere i rispettivi obiettivi stagionali.
Migliore in campo: Paolo Faragò
Bocciate
Fiorentina in calo, secondo Ko di fila col Sassuolo
Il Ko casalingo contro la Lazio sembra aver spezzato un incantesimo che, sponda viola, durava da molto tempo, dal 25 febbraio scorso, con un filotto di otto risultati utili consecutivi da sei vittorie complessive. Uno stop che aveva parzialmente fermato la risalita dei toscani in ottica Europa League e che pare aver inciso anche contro il Sassuolo.
Su di un campo ostico, dove il pallone stesso non sembra poter circolare al meglio per colpa di un rettangolo verde allentato, la Fiorentina non riesce ad esprimere il solito gioco con l’espulsione di Dabo, la seconda consecutiva dopo quella rimediata mercoledì sera da Sportiello, al 30’ del primo tempo che complica le cose.
E poi, come ormai accade da un bel po’ di tempo, Politano, altro che Berardi, sblocca ed al tempo stesso chiude la contesa con un missile a giro da fuori area che si spegne sul palo lungo di Dragowski annullando le velleità della banda Pioli che, pur uscita dall’intervallo con maggiore voglia, piglio e determinazione, non è in grado di ribaltare lo svantaggio: 1-0 e tutti a casa. Per i neroverdi di Iachini, invece, tre punti di fondamentale importanza per avvicinare gli emiliani, dopo il successo sul Verona di quattro giorni fa, all’obiettivo stagionale della salvezza ed alla programmazione della prossima, si spera, più tranquilla, annata.
Migliore in campo: Matteo Politano
Udinese, e sono 11: game over per Oddo?
L’ultima giornata nella quale l’Udinese era riuscita a trovare un punto risale al 4 febbraio scorso quando i friulani, a +16 sulla Spal terzultima, vedevano addirittura vicino l’obiettivo Europa League con l’Atalanta settima a -3. Due mesi dopo, e 11 sconfitte consecutive dopo, quel febbraio sembra essere distante anni luce con la compagine di Oddo in piena crisi di gioco e risultati ed un margine di vantaggio, sempre sulla Spal ultima a retrocedere, che si è assottigliato fino alle attuali 4 lunghezze.
Uno score preoccupante, malgrado il vantaggio del solito Lasagna (decima firma stagionale), che viene fuori grazie alla voglia ed alla grinta del Crotone bravo, prima con Simy e poi con l’ex di giornata Faraoni, a ribaltare un match complicato. E poi, la pazienza sugli spalti termina con i tifosi bianconeri a fischiare i propri, ormai ex, beniamini e a costringere entrambe le formazioni negli spogliatoi, nel ventre della Dacia Arena per diverso tempo.
Migliore in campo: Nwankwo Simy