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Calciomercato 2017, tabella acquisti e cessioni, ultimissime Serie A

Tutte le ultimissime notizie di calciomercato sulle trattative della sessione estiva 2017 che si è appena chiusa. Ecco la tabella riepilogativa di tutti i trasferimenti delle 20 squadre di Serie A. Da Bonucci a Bernardeschi, da Schick a Keita, da Biglia a Douglas Costa, da Matuidi a Dalbert, da Borja Valero a Joa Cancelo, da Kolarov a Borriello, da Cerci a Cassano, fino a Thereau e Nani ecco tutti i momenti salienti di questa sessione di mercato.
A cura di Michele Mazzeo
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Le ultimissime notizie di calciomercato sulle trattative della sessione estiva 2017 si sono chiuse con lo stop fissato dalle 23. Quelle giunte in tempo reale hanno alimentato live l'attesa dei tifosi ansiosi di conoscere gli ultimi colpi piazzati dai club. Il mercato si è dunque ufficialmente chiuso e, salvo qualche pesca tra gli svincolati, le rose delle 20 squadre protagoniste di questa nuova Serie A sono ormai definite. Non c’è più tempo per ulteriori acquisti e cessioni (se non fuori dal Vecchio Continente) e quindi, aggiungendo i trasferimenti dell’ultimo minuto, possiamo presentarvi la tabella riepilogativa dell’intera sessione aggiornata con tutte le ultime news.

Pronti, via: rivoluzione Milan

Neanche il tempo di terminare la vecchia stagione che il nuovo Milan di Yonghong Li comincia a piazzare un colpo dopo l’altro, mettendo in atto una vera e propria rivoluzione all’interno della rosa rossonera. E così la premiata ditta Fassone – Mirabelli “passa alle cose formali” con Mateo Musacchio, Ricardo Rodriguez, André Silva, Andrea Conti, Franck Kessié, Fabio Borini e Hakan Calhanoglu. Sette acquisti, prima di riuscire a convincere Gianluigi Donnarumma (e il suo agente Mino Raiola) a rinnovare con il Milan, grazie anche all’ingaggio dell’ottavo giocatore, Antonio Donnarumma, fratello del portierone classe ’99. Ma la rivoluzione attuata dalla nuova proprietà non si arresta ed ecco arrivare in rossonero Leonardo Bonucci, Lucas Biglia e Nikola Kalinic per permettere a Vincenzo Montella di puntare immediatamente al ritorno in Champions League e andare il più lontano possibile in una Europa League cominciata prestissimo per il Diavolo.

L’affare Bonucci

Tra tutti i grandi colpi messi a segno dalla nuova dirigenza rossonera quello che ha destato più scalpore è sicuramente quello relativo al passaggio al club meneghino di Leonardo Bonucci, considerato ormai un senatore della Juventus e idolo dei tifosi bianconeri. L’acquisto del difensore centrale della Nazionale di certo non fa parte di quella strategia di mercato pianificata da tempo dal nuovo amministratore delegato Marco Fassone, in quanto a voler fortemente il trasferimento in rossonero pare sia stato lo stesso calciatore viterbese dopo che i rapporti con l’ambiente juventino si erano deteriorati sempre più dopo l’ormai famoso “sgabello” di Porto. I rossoneri hanno così colto l’occasione: 40 milioni di euro (+2 di bonus) alla Juventus, fascia da capitano e quinquennale da 7,5 milioni di euro (+2,5 di bonus) al centrale azzurro, per portarsi a casa uno dei migliori difensori del Vecchio Continente in circolazione.

La Juve perde pezzi: ritrovarli Costa

Non è il solo Leonardo Bonucci a lasciare la Juventus in questa caldissima estate, infatti ancor prima del clamoroso addio del numero 19, a fare le valigie, direzione Psg, è il brasiliano Dani Alves dopo una sola stagione in bianconero. Marotta e Paratici, proseguono dunque la strategia iniziale concentrandosi sul rafforzamento del reparto offensivo, con l’oneroso acquisto di Federico Bernardeschi e quello potenzialmente costoso di Douglas Costa , e delle alternative importanti ai titolari, quali Mattia De Sciglio, Wojciech Szczęsny e il giovane Rodrigo Bentancur, salvo poi rituffarsi nel mercato alla ricerca di un centrocampista fisico che permetta anche la possibilità di giocare con una linea mediana a tre, individuato in Blaise Matuidi. e di un difensore centrale d’esperienza che all’occorrenza possa adattarsi al ruolo di terzino, da qui l’acquisto (in prestito) negli ultimi giorni prima della chiusura del mercato di Benedikt Höwedes, data l’impossibilità di arrivare ad un laterale di livello: persi nell’ordine Danilo, Cancelo, Spinazzola (con tanto di tira e molla con l’Atalanta) e per ultimo Paul Lirola.

L’affaire Bernardeschi

Tra le trattative imbastite dalla Juventus in questa sessione di mercato quella che più a lungo è balzata agli onori della cronaca è stata sicuramente quella relativa a Federico Bernardeschi. Il classe ’94 infatti è stato al centro di una trattativa lunghissima con la Fiorentina, nella quale non sono mancate le polemiche soprattutto da parte dei tifosi viola, ma che alla fine si è conclusa con il passaggio in bianconero del trequartista carrarese per 40 milioni di euro (ai quali si potrà aggiungere una quota pari al 10% del prezzo di un eventuale futuro trasferimento del calciatore, fino ad un massimo di 5 milioni).

Rifondazione Roma

La strategia di mercato della Roma del nuovo ds Monchi è stata abbastanza chiara fin da subito: prima vendere, poi trattenere i big e infine rafforzare la squadra da affidare a Eusebio Di Francesco con giovani promettenti e calciatori d’esperienza che hanno bisogno di rilanciarsi. Ecco dunque spiegate le cessioni di Mohamed Salah, Leandro Paredes, Antonio Rudiger e Mario Rui, e quella sfumata ad un passo di Kostas Manolas (che ha rifiutato lo Zenit proprio alla fine per una questione relativa ai pagamenti), insieme alle quali si sono chiusi i rinnovi di Daniele De Rossi, Kevin Strootman e Radja Nainggolan. Poi come detto ci si è mossi anche in entrata e a Trigoria, oltre a Gregoire Defrel, richiesto dall’ex tecnico del Sassuolo, sono arrivati gli esperti Hector Moreno, Maxime Gonalons e Aleksandar Kolarov, i giovani Rick Karsdorp, Lorenzo Pellegrini, Cengiz Ünder, Rezan Corlu e Patrik Schick.

La chiusura a sorpresa c'est Schick

La Roma con l’acquisto di Patrik Schick ha messo fine alla più ingarbugliata telenovela dell’intera sessione di mercato. Il primo affondo lo fa l’Inter, ma la Juventus mette la freccia accordandosi con la Sampdoria sulla base di 30,5 milioni di euro e l’attaccante ceco effettua le visite mediche con il club campione d'Italia, sembra tutto fatto ma dopo quasi un mese Juventus e Sampdoria comunicano che è stato deciso, di comune accordo, di non perfezionare il trasferimento. Il motivo: mancata idoneità, si parla di problemi cardiaci. A questo punto c’è l'immediato rientro in gioco dei nerazzurri che però non riescono a chiudere subito con i blucerchiati dando così modo alla Roma di entrare prepotentemente nella corsa al classe ’96 e riuscire a battere la concorrenza, sia dei meneghini che dei bianconeri, nel frattempo rifattisi sotto con una nuova offerta. Alla fine dunque sono i giallorossi a spuntarla: la Samp, con un’articolata formula, riceverà complessivamente 42 milioni mentre al calciatore un quinquennale da 2,5 milioni di euro a stagione.

Nasce l’Inter di Spalletti

Schick sarebbe dunque potuto essere la ciliegina sulla torta del mercato dell’Inter, un mercato più oculato di quello fatto dai cugini rossoneri con Walter Sabatini e Piero Ausilio che, dopo esser riusciti a resistere all’offensiva milionaria del Manchester United per Ivan Perisic, hanno poi messo insieme una serie di acquisti funzionali al nuovo tecnico Luciano Spalletti, piazzando quasi tutti quei giocatori che non rientravano nei piani del tecnico interista come Gabigol che nelle ultime ore ha accettato il prestito al Benfica. Certo, molte delle trattative di rilievo portate avanti dai nerazzurri,da Antonio Rudiger a Kostas Manolas,  da Radja Nainggolan ad Arturo Vidal, sono poi sfumate, ma ad Appiano Gentile sono sbarcati uno dopo l’altro: Daniele Padelli, Milan Skriniar, Borja Valero, Matias Vecino, Henrique Dalbert e Joao Cancelo. E il colpo Yann Karamoh, il 19enne esterno offensivo arrivato dal Caen nell’ultimo giorno di mercato, sembra essere in linea con la strategia societaria portata avanti dal duo Sabatini-Ausilio di lavorare anche all'Inter del futuro come dimostrato nel caso dell'operazione portata a termine con l'Atalanta per Alessandro Bastoni che rimarrà a Bergamo per i prossimi due anni prima di trasferirsi nel club meneghino.

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Dalbert e Cancelo: tutto passa dalle fasce

Dopo alcuni anni l’Inter sembra, in questa sessione di mercato, aver quantomeno provato a risolvere l’atavico problema inerente i laterali difensivi: con Dalbert per la corsia sinistra e Cancelo per quella destra. Ma il loro arrivo alla corte di Luciano Spalletti è stato un altro dei tormentoni di questa sessione di mercato: per il brasiliano infatti la trattativa con il Nizza si è protratta per lungo tempo con tanto di dichiarazioni di circostanza, frecciatine, rinvii e continui viaggi in Costa Azzurra; il portoghese invece, era un obiettivo di mercato della Juventus, ma che, grazie alle bizze di Kondogbia (che non si è presentato all’allenamento per “costringere” l’Inter ad accettare le condizioni del Valencia), ha forse risolto i problemi di Spalletti, nonostante l'infortunio rimediato con la Nazionale lo potrebbe tenere fuori per i prossimi due mesi.

Napoli in letargo per la Champions

Diverso il discorso per quanto riguarda il mercato del Napoli, inevitabilmente compromesso dal playoff di Champions League. La società partenopea ha concentrato tutte le proprie energie per convincere tutti i top player a rimanere in azzurro, i colpi più importanti sono l’aver trattenuto Dries Mertens, Lorenzo Insigne, Marek Hamsik, Kalidou Koulibaly e da ultimo anche Pepe Reina nonostante le sirene parigine. Gli acquisti del promettentissimo Adam Ounas dal Bordeaux e del “pupillo di Sarri” Mario Rui, arrivato dalla Roma, vanno a completare la rosa a disposizione del tecnico toscano, a cui si aggiunge quello di Roberto Inglese lasciato però in prestito al Chievo. Nell'ultimo giorno di mercato c'è poi tempo per piazzare gli esuberi senza giochi al ribasso come nel caso di Duvan Zapata e Ivan Strinic finiti alla Sampdoria.

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Yolanda: il Pepe sul caso Reina

Anche il Napoli ha avuto la sua querelle di mercato, quella che gira intorno all’estremo difensore spagnolo Pepe Reina. Tutto è iniziato quando nel corso della cena di fine stagione De Laurentiis si sarebbe avvicinato a Yolanda Ruiz, la dolce metà del portiere iberico, dicendogli: “Questo ragazzo va controllato”. L’allusione del presidente verso presunte ‘distrazioni’ dello spagnolo fuori dal campo non sono piaciute né a Pepe né a Yolanda che, nonostante il tentativo di mettere una toppa di Aurelio De Laurentiis: “Pepe è una battuta, solo una battuta”, si è alzata ed ha abbandonato la sala. Reina invece è rimasto con i compagni fino alla fine. Ma poi su Twitter ha scritto: “La vera eleganza è restare indifferenti di fronte a gente che vale poco”.

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Nasce così il caso Reina che tra dichiarazioni al veleno, smentite, richieste di rinnovo presentate e puntualmente rifiutate, tentazioni parigine e segni d’amore napoletani, si è concluso proprio con la moglie Yolanda, che su Instagram posta un eloquente messaggio ("Luca e Thiago (i figli della coppia, ndr) già sono pronti per la nuova stagione") con tanto di foto che ritrae le maglie del Napoli indossate da papà Reina, come a dire “restiamo qui”.

Il mercato “funzionale” della Lazio

Anche per la Lazio, come per il Napoli, si è trattata di una sessione di mercato con pochi colpi ma “funzionali”. Con le cessioni di Lucas Biglia e Keita Balde, il presidente Lotito è riuscito a guadagnare oltre 50 milioni di euro con due calciatori in scadenza di contratto e con zero voglia di rinnovare con i biancocelesti. Tesoretto che arriva a quasi 70 milioni se si considera anche la cessione dell’olandese Wesley Hoedt al Southampton. Alla corte di Simone Inzaghi sono arrivati invece il montenegrino Adam Marusic, il brasiliano Lucas Leiva, lo svincolato Davide Di Gennaro e il vice-Immobile Felipe Caicedo, mantenendo comunque un livello di prim’ordine per la rosa dei capitolini anche per la nuova stagione cominciata con la vittoria della Supercoppa Italiana ai danni della Juventus. Alla fine il colpaccio i biancocelesti lo hanno piazzato proprio nelle ultime ore prima della chiusura del mercato regalando a Inzaghi un giocatore di grande talento ed esperienza internazionale come il portoghese campione d'Europa in carica Luis Nani.

Telenovela Keita

La Lazio è stata grande protagonista di questo mercato soprattutto perché attrice principale in una delle telenovele più intricate dell’intera sessione estiva, quella imperniata intorno al calciatore senegalese Keita Balde. Il passaggio al Monaco per 30 milioni di euro (+5 di bonus) di quest’ultimo, avvenuto a due giorni dalla chiusura del mercato, ha infatti, messo la parola fine ad una querelle che andava ormai avanti da mesi. Il giovane attaccante in scadenza nel 2018, accordatosi con la Juventus, aveva rifiutato le più generose offerte di Milan, Inter e Napoli, ma alla fine, data la resistenza del presidente Lotito ad accettare l’offerta bianconera, ha ceduto alle lusinghe provenienti dal Principato dopo tre mesi di tira e molla.

Una Fiorentina tutta nuova

Il mercato della Fiorentina ha avuto inizio in un clima non certo sereno: da un lato i tifosi che contestano la proprietà e dall’altra i Della Valle che non sentendosi apprezzati mettono in vendita la Viola. Di certo il lavoro del ds Pantaleo Corvino non è dei più facili soprattutto quando si deve attuare una vera e propria rivoluzione tecnica e affidare al nuovo allenatore, Stefano Pioli, una rosa all’altezza di una piazza blasonata come quella fiorentina. E così dopo le innumerevoli partenze ecco arrivare a Firenze tanti giovani di belle speranze che vanno ad aggiungersi ai pochi superstiti della scorsa stagione: Vitor Hugo, Nikola Milenkovic, Bruno Gaspar, Jordan Veretout, Marco Benassi, Valentin Eysseric, Gil Dias, Cristiano Biraghi, Giovanni Simeone, German Alejo Pezzella e Vincent Laurini. A questi nelle ultime ore si è aggiunto l’attaccante francese proveniente dall’Udinese Cyril Thereau, ultimo tassello di questa rivoluzione totale viola.

Il “fuori tutto” dei Della Valle

Ma, come detto, la Fiorentina è stata protagonista di una vera e propria diaspora di calciatori pronti a fuggire con le valige in mano, tanto che l’ironia sulla profondità della rosa viola dilagava. Tutte situazioni che sicuramente potevano essere gestite prima e meglio, senza arrivare a quegli scontri, deleteri per tutti, verificatosi in molte circostanze durante questa sessione di mercato. Alla fine gli addii illustri sono stati ben 11, un’intera formazione titolare; dal portiere Tatarusanu, ai difensori centrali Gonzalo Rodriguez e De Maio, dai terzini Salcedo e Milic, ai centrocampisti Borja Valero e Vecino, dai trequartisti Bernardeschi, Ilicic e Tello, al centravanti Nikola Kalinic. E nell'ultimo giorno di mercato ha salutato Firenze anche Nenad Tomovic finito al Chievo.

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Le piccole non stanno a guardare

Se i top club della Serie A hanno animato questo mercato a suon di colpi milionari, la loro parte la hanno fatta anche le medio-piccole.  Si è mosso infatti il Torino che, tra una richiesta di 100 milioni per Belotti e l’altra, ha riportato in Italia Salvatore Sirigu e preso l’affidabile difensore Nicolas N’Koulou, oltre ad aver soffiato al Napoli il giovane esterno dell’Osasuna Alex Berenguer, a cui nelle ultime ore si è aggiunto Mbaye Niang in arrivo dal Milan, lascia invece i granata in extremis il laterale Davide Zappacosta finito alla corte di Antonio Conte al Chelsea, al suo posto l'argentino Cristian Ansaldi che arriva in prestito biennale dall'Inter. Una vera e propria rivoluzione è stata invece quella della neopromossa Spal che al colpo Alberto Paloschi ha aggiunto quello finale chiamato Marco Borriello, che a sua volta è stato sostituito al Cagliari dall’esubero del Napoli, Leonardo Pavoletti. Colpo anche del Bologna che ha regalato a Roberto Donadoni, Rodrigo Palacio che a dispetto dei suoi 35 anni potrebbe ancora fare la differenza. L’Atalanta invece ha puntato sul talento sloveno Josip Ilicic per la sua nuova avventura europea mentre il Verona ha puntato sul rilancio di Alessio Cerci per puntare alla salvezza.

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I 14 giorni di Cassano a Verona

Ma il caso che ha riguardato le medio-piccole della Serie A che sicuramente ha fatto più scalpore è quello che ha visto protagonista Antonio Cassano e il Verona. Il Pibe de Bari il 10 luglio firma a sorpresa con l’Hellas e tutti già sognano le meraviglie del trio Cassano-Pazzini-Cerci, ma già 8 giorni più tardi, il 18 luglio, Fantantonio convoca tutti, dirigenti scaligeri e giornalisti, per annunciare il ritiro, salvo poi ripensarci e tornare ad allenarsi agli ordini di Fabio Pecchia. Ma l'idillio dura solo 6 giorni, cioè fino al 24 luglio, quando il talento di Bari Vecchia e il Verona annunciano la rescissione consensuale del contratto.

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Tutti i movimenti di mercato della sessione estiva 2017

 
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