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Agente Touré: “Yaya lascerà il City”. L’Inter e Mancini tornano sull’ivoriano

Dopo aver perso il derby, Roberto Mancini s’interroga sul futuro del suo centrocampo: sovrastato nella stracittadina con il Milan. Oltre a Banega, Il colpo per la prossima estate potrebbe essere proprio il giocatore del Manchester City.
A cura di Alberto Pucci
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Il bilancio post derby è pesante in casa nerazzurra. I novanta minuti contro i rossoneri hanno, infatti, messo in evidenza la fragilità del centrocampo interista: penalizzato dalla scelta di Mancini di schierare una formazione più aggressiva del solito. Con gli esterni che rientravano e aiutavano poco, e Brozovic (preferito, colpevolmente, a Melo) che ha evidenziato problemi specialmente nel difendere, Medel è stato spesso preso d'infilata dal pacchetto centrale di Sinisa Mihajlovic. Urge, dunque, un cambiamento di rotta nelle idee del tecnico di Jesi e una strategia diversa per l'Inter che verrà. Esattamente come sulla sponda rossonera del Naviglio, la squadra di Mancini ha bisogno di giocatori in grado di contenere ma, soprattutto, di alimentare i molti giocatori offensivi a disposizione della rosa. Bloccato Banega per il prossimo giugno, il tecnico guarda dunque con interesse al "terremoto" provocato dall'annuncio di Guardiola al Manchester City.

Valigie pronte per Touré – Con l'arrivo dell'attuale allenatore del Bayern Monaco, potrebbero cambiare molte cose al "City". Il primo che potrebbe lasciare l'Inghilterra potrebbe essere Yaya Touré: vecchio pallino proprio di Roberto Mancini. A confermare il più che probabile addio, è stato il procuratore del centrocampista ivoriano: "Sono dell'idea che Yaya lascerà il City a fine stagione, ma spero che prima riesca a vincere ancora altri trofei – ha dichiarato Dmitri Seluk al "Sun" – Guardiola? No, lui non c'entra in questa decisione". Non sarà colpa di Pep, ma l'agente di Tourè ha le idee ben precise sul conto dell'ex tecnico blaugrana: "Io penso che se hai le palle, devi rimanere in una società anche quando le cose vanno male – ha continuato Seluk, facendo riferimento all'addio al Barcellona del 2012 – Continuare a parlare del Barça come "la squadra di Guardiola" non ha senso, anche perché Luis Enrique ha fatto benissimo lo stesso. Vincono perché sono come una famiglia e la loro struttura è un esempio per tutti".

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