Troppa Juve, poca Atalanta. Higuain mattatore, Douglas Costa e Matuidi top
La Juventus batte l’Atalanta e dà una bella spallata al campionato con i bianconeri, ora, a dieci giornate dal termine, con un margine di vantaggio di 4 punti, sul Napoli. Una vittoria di fondamentale importanza, in pieno stile Juve, pragmatismo e solidità difensiva, che spezza la resistenza orobica e, magari chissà, pure gli equilibri di questa 116esima edizione della Serie A. Eppure, almeno nella prima frazione di gara, l’incontro è stato molto equilibrato con, per larghe parti della sfida, gli ospiti ad imporre, sia pure senza sfondare, il proprio calcio.
Ma il verdetto del campo è inequivocabile: la ‘Vecchia Signora’, col cruise control, senza soffrire troppo, supera l’ostacolo bergamasco e si proietta verso il settimo titolo consecutivo. E così, in questo contesto, dalle splendide prove di Higuain e Matuidi alle pessime performance di Lichtsteiner e Haas, ecco top e flop del recupero della 26esima giornata fra Juventus e Atalanta.
I top dell’Allianz Stadium
Ilicic fonte di gioco, è lui la mente offensiva orobica
In una Atalanta vogliosa, tignosa, ancorché perdente, la luce nella manovra bergamasca porta un nome ed un cognome: quello di Josip Ilicic. E sì perché contro la diga, la muraglia, il bunker difensivo della Juventus che, giova ricordarlo, non ha subito gol in 20 delle ultime 23 gare disputate, lo sloveno è uno dei pochi, il ‘Papu’ Gomez falso nueve sembra schiacciato nella morsa di Chiellini e Benatia, a creare grattacapi, disegnare calcio, saltare l’uomo, creare superiorità e impensierire il pacchetto arretrato piemontese. Insomma, sulla scia dell’ottima performance contro il Bologna, in chiusura di match, il #72 orobico continua a giocare bene, mettere insieme efficaci arpeggi e segnalarsi come uno dei migliori interpreti di questo recupero fra Juventus e Atalanta.
Higuain inarrestabile, che gol per l’1-0
Nelle gare che contano il ‘Pipita’, talvolta, ha fatto mancare il suo, spesso decisivo, apporto. Non questa sera, non contro l’Atalanta. E infatti, nel solco di una sfida che si stava vieppiù complicando per la bravura degli avversari e la sagacia tattica del sapiente Gasperini, un guizzo, anzi, tre tocchi, dell’argentino mettono in discesa la sfida. E sì perché al 28’, su devastante transizione offensiva di Douglas Costa, l’ex Napoli, che non smette di far male, anche a distanza, alla compagine campana, riceve un passaggio e, sia pure defilato, appunto, con due controlli ed un perfetto fendente basso nell’angolino, porta i suoi in vantaggio.
Una rete, anche nell’economia globale del campionato, dall’immenso peso specifico, una firma (quasi) da scudetto, un gol da vero, famelico, incisivo bomber. Un bomber bravo, pure nella ripresa, per non perdere il vizio per le giocate utili, a regalare anche un cioccolatino per Matuidi col francese freddo a scaricare in porta e siglare il punto del 2-0.
Brio e velocità: Douglas Costa fa saltare il banco
Non è sempre nel vivo del gioco ma quando si accende, innesta la quinta e mette in evidenza la sua progressione abbinata alla qualità tecnica, in velocità, tutto cambia. Come nell’occasione della rete del vantaggio bianconero quando, dopo aver recuperato una palla mezza e mezza a centrocampo, col suo sprint, ha tagliato in due le linee difensive avversarie per poi, sempre col suo educato mancino, servire Higuain: rete. Una giocata estemporanea, bissata anche da un quasi gol al 64’, che lo introduce nell’elitario club dei top del match e ne fa capire l’importanza, non solo strategica, nello scacchiere tattico bianconero: DC11, spesso, fa saltare il banco.
Gosens sopperisce all’assenza (parziale) di Spinazzola: il futuro sulla sinistra è assicurato
Nonostante l’assenza (parziale) del titolarissmo Spinazzola, l’Atalanta, sulla corsia mancina, non ha perso gamba, smalto e dinamismo, anzi. Su quella specifica zona del campo, difatti, il comprimario Gosens, alla 11esima presenza in Serie A, non fa rimpiangere il #37 nerazzurro, peraltro in panchina quest’oggi, dimostrandosi una autentica freccia sul binario sinistro. Lì, nessuno lo prende: né Douglas Costa, nei rari ripiegamenti della sua gara, né il diretto avversario Lichtsteiner che, pure, con esperienza, ci prova. Una gara niente male dunque con l’ex Heracles bravo a sfruttare la chance che gli ha concesso Gasperini con le sue falcate, la sua dedizione e la sua concentrazione che possono valere per il prossimo futuro: in prima battuta per rubare il posto al predetto Spinazzola e, poi, per la prossima stagione, per trovare, in assenza dell’esterno orobico, promesso sposo proprio della Juventus, una maglia da titolare, magari chissà inamovibile.
Matuidi forza della natura: al top attacco-difesa
Infine, per chiudere il novero dei migliori in campo rintracciamo il francese Matuidi, uno che, in punta di piedi, s’è preso pian piano la Juventus. E infatti, il mediano ex Paris Saint Germain è un baluardo importantissimo, determinante per gli equilibri difensivi della ‘Vecchia Signora’ con la sua assenza, nelle ultime settimane, che ha pesato non poco, vedi il 2-2 casalingo col Tottenham, in fase di non possesso. Eppure, alla sua proverbiale quantità, alle sue corse in fase passiva ed ai suoi efficaci contrasti, oggi, il transalpino ha abbinato anche inserimenti di valore e, cosa non meno rilevante, il punto del 2-0 che chiude l’incontro e fa scorrere i titoli di coda su questo match delle 18.
I flop di Juventus-Atalanta
Lichtsteiner soffre Gosens, male sulla destra
Fra i meno positivi della gara, proprio quel Lichtsteiner di cui parlavamo sopra. E sì perché lo svizzero, preferito a De Sciglio, che poi gli subentrerà già al 50’, sulla sua porzione di campo non riesce ad imporsi con, come detto, tanti, troppi duelli individuali persi contro Gosens ed un possesso palla incerto: o per la lentezza nello scarico o per una giocata, concettualmente, sbagliata. E così, dopo 50 anonimi minuti, l’elvetico abbandona il terreno di gioco e si accomoda in panchina oltre che nella lista dei ‘cattivi’ di serata.
Haas ancora acerbo, ma i margini di miglioramento ci sono
Fra le novità iniziali volute da Gasperini che, in vista della prossima sfida, ha fatto a meno di ben cinque titolari, troviamo il centrocampista Haas. Un mediano completo, bravo in entrambe le fasi, attento in copertura e lungimirante in impostazione, però, prima della gara, con solo 51’ di gioco in campionato. Un minutaggio davvero esiguo che ne ha caratterizzato un po’ la performance: bene all’inizio, maluccio nel prosieguo dell’incontro. E infatti alla prima positiva parte del primo tempo, fatto di interventi decisi, inserimenti e buon possesso, lo svizzero ha alternato altrettanti minuti in apnea con Matuidi in grado di sovrastarlo e di impedirgli di replicare le sue scorribande offensive.
Tabellino e voti
Juventus (4-2-3-1) Buffon 6; Lichtsteiner 5 (Dal 50’ De Sciglio 6), Benatia 6, Chiellini 7, Asamoah 6; Pjanic 6, Matuidi 6; Mandzukic 5.5 (Dal 62′ Alex Sandro 5.5), Dybala 6, Douglas Costa 6.5 (Dal 77’ Barzagli s.v.); Higuain 7. A disposizione: Szczesny, Del Favero; De Sciglio, Alex Sandro, Barzagli, Rugani; Khedira, Marchisio, Sturaro, Bentancur. Allenatore Massimiliano Allegri 6+
Atalanta (3-4-2-1) Berisha 6; Rafael Toloi 6, Mancini 6.5, Palomino 6; Hateboer 5.5 (Dal 70’ Cornelius 6), De Roon 6, Haas 5.5 (Dal 57’ Spinazzola 6), Gosens 7 (Dal 65’ Petagna 6); Cristante 6.5, Ilicic 7; Gomez 6. A disposizione: Gollini, Rossi; Masiello, Caldara, Castagne; Freuler, Melegoni, Spinazzola; Cornelius, Barrow. Allenatore Gian Piero Gasperini 5.5