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Tridenti d’oro, ecco i migliori terzetti offensivi d’Europa: sorpresa Eintracht

Ecco i migliori terzetti offensivi d’Europa: dallo spettacolare tridente del Paris Saint Germain, che non riesce a portare la Champions League sotto la torre Eiffel, alla ‘tirannia’ di Messi nel tridentazo azulgrana passando per i gol di Salah e Mane per il Liverpool fino alla sorpresa Eintracht di Francoforte.
A cura di Salvatore Parente
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Il senso del calcio è intriso di numerosi aspetti, fattori, tattici e tecnici. Ma alla fine, dietro tutto, i moduli, gli allenamenti, le maniacali preparazioni, lo studio dell’avversario e tanto altro, c’è un solo gesto che semplifica tutto: il gol. Senza la rete, senza i gol e, soprattutto, attaccanti in grado di fare la differenza, qualsiasi aspetto del gioco finisce in secondo piano. E, qualsiasi obiettivo, non può più essere raggiunto. Certo, avere un pacchetto avanzato forte, prolifico e affidabile non risolve tutto ma è già un eccellente viatico per dare linfa alle proprie ambizioni ed alimentare le proprie velleità. E così, quando sono le nazionali, ora, a reclamare maggiore attenzione, ecco quali sono i migliori tridenti del ‘vecchio continente’.

Il caso Paris Saint Germain: tanti gol e zero Champions League

Si parla di tridenti o, per meglio definire l’ambito dell’articolo in questione, di terzetti chiamati a segnare e fare caterve di gol davanti. E quindi, non di tridenti tout court che partono sempre titolari. Eppure, al primo posto, alterna salute di Neymar a parte, rintracciamo un attacco da 430 milioni di euro totali, atomico, stellare, a tratti, quasi impareggiabile in campo internazionale. Quello, lo avrete capito, del Paris Saint Germain di Tuchel. Che però, non è in grado di trasformare le sue segnature, ben 56, 26 per Mbappé, 17 per Cavani e 13 per Neymar, nella conquista dell’ambita, sognata, agognata Champions League.

Nel momento migliore, fuori l’asso brasiliano, in condizioni non ottimali la stella uruguaiana e tutto il peso, ma anche le pressioni, sulle spalle del giovane campione del mondo. Peraltro, contro un Manchester United sbarazzino e, pure, senza nulla da perdere. Per una eliminazione che peserà a fine anno, anche per il futuro dell’allenatore tedesco, in relazione ai pesanti investimenti fatti in questi ultimi anni, e che conferma un certo teorema: solo i gol, sia pure tanti e concentrati in un solido terzetto, che contribuisce al 65,9% delle marcature totali di squadra, non bastano.

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Barça e Liverpool sul podio: dominio Messi, democrazia Reds

A chiudere il podio dei migliori tridenti d’Europa, invece, troviamo due squadre che, in questa Champions League, avanzano forti candidature per il successo finale. Parliamo, nello specifico, del Barcellona di Valverde e del Liverpool di Klopp. Due allenatori capaci, vincenti e pure fortunati. Pochi, infatti, in giro per l’Europa, possono vantare pacchetti avanzati con questi nomi e questa propensione a trovare la porta ed il jolly nei momenti più complicati (attacchi da 655 milioni di euro).

E poi, fra le due compagini, c’è un certo Messi che fa la differenza e separa i due collettivi. Le 29 segnature della ‘Pulga’ argentina (sulle 72 totali), difatti, evidenziano il gap, scavano il solco con i Reds per un conto totale, per spagnoli e inglesi, da 55 reti per i blaugrana e 45 gol per gli uomini di Anfield. Che, a differenza del Barça, fanno dell’equa condivisione dei numeri sotto porta e della democrazia della rete, un dogma. Salah e Mane sono a quota 17 con Firmino, bomber atipico e che pensa più a sfornare assist che a realizzare marcature personali, a 11. Per una condotta del tutto differente dai campioni di Spagna che attingono a piene mani da Messi, come detto, a 29 soddisfazioni stagionali e poi a Suarez a 18 e Dembélé a 8. Insomma, democrazia da una parte, triannia dall’altra.

Chiude la Bundes, e la sorpresa Eintracht di Francoforte

Per finire, e dunque completare il quintetto d’archi che compone l’assetto dei migliori tridenti d’Europa, ecco spuntare una inattesa e pure prolifica Bundesliga. Che, oggi, presenta due squadre che toccano quota 37 gol totali. Parliamo del Borussia Dortmund, non certo una sorpresa con le qualità, la voglia, il gioco e la tradizione della formazione giallonera, ma anche dell’incredibile Eintracht di Francoforte di Adi Hutter. Un Eintracht imbattuto in Europa, in grado di eliminare l’Inter in Europa League, di entrare nel novero delle migliori otto della seconda competizione continentale ma anche di giocarsi, in campionato, il pass per la prossima edizione della Champions League.

Merito della solidità di tutto il gruppo ma, soprattutto, di un attacco da 37 reti, così suddivise: 15 Jovic, 14 Haller e 8 Rebic. Per un conto uguale a quello del Borussia che, con gli stessi numeri, vede in Reus prima ed in Paco Alcacer e Sancho poi, gli assi di Favre nella 16 metri avversaria.

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