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Fifa World Cup 2018, i Mondiali in Russia

Svezia shock, insulti razzisti e minacce di morte alla famiglia di Jimmy Durmaz

Jimmy Durmaz è il calciatore della Svezia che ha causato il fallo da cui sono scaturiti punizione e gol di Toni Kroos che hanno regalato la vittoria alla Germania. Il giocatore è stato attaccato per la propria origine siriaca-ortodossa. “Accetto le critiche, anche le più dure fanno parte del nostro mestiere. Ma essere chiamato suicida-esplosivo, minacciare la mia famiglia, i miei figli ed essere minacciato io stesso di omicidio è assolutamente inaccettabile”.
A cura di Maurizio De Santis
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Insulti di ogni tipo, anche di matrice razzista. Minacce di morte personali e rivolte alla famiglia. La sconfitta della Svezia contro la Germania al Mondiale di Russia 2018 ha avuto strascichi di follia. Non solo quella che ha pervaso lo staff tecnico della Germania, la cui arroganza/mancanza di fairplay nei confronti dei colleghi svedesi ha quasi scatenato la rissa a fine match, ma anche scatenato la reazione furibonda dei tifosi sui social network. La delusione per la rimonta subita al 95° e un risultato che ha di fatto chiuso le porte della Coppa agli scandinavi hanno ‘armato' la mano dei leoni da tastiera che hanno sfogato tutto la loro rabbia contro Jimmy Durmaz, il calciatore che ha commesso il fallo da cui è scaturita la punizione trasformata da Kroos nella rete del raddoppio.

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Oltre alla segnalazioni della Fifa – che ha provveduto a censurare migliaia di messaggi tra i commenti più violenti e raccapriccianti – c'è stata la reazione della squadra che s'è stretta in un simbolico abbraccio rinvolto al connazionale definito "suicida esplosivo" e nel mirino per l'origine siriaca-ortodossa della sua famiglia.

Sono un giocatore di calcio e ricevere critiche fa parte del gioco – ha ammesso Durmaz in conferenza stamoa -. Ma essere chiamato suicida-esplosivo, minacciare la mia famiglia, i miei figli ed essere minacciato io stesso di omicidio è assolutamente inaccettabile. Sono svedese e con orgoglio indosso la nostra maglia e la nostra bandiera. A tutte queste persone dico ‘Fuck Racism'. Per fortuna ce ne sono anche tante altre meravigliose che combattono l'odio.

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Quanto accaduto a Durmaz fa il paio con la brutta figura fatta dalla federazione tedesca (particolare che ha spinto i vertici della Germania a porgere scuse ufficiali agli scandinavi) per l'atteggiamento irrispettoso da parte di membri del proprio staff che ha rischiato di scatenare un parapiglia a bordo campo.

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