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Spalletti: “Se vedo Totti lo abbraccio. A Francesco ho detto già tutto”

L’addio del tecnico toscano alla Roma ha coinciso con il ritiro del capitano giallorosso. Spalletti ritrova la Roma da avversario e l’ex dieci da dirigente: “Le cose che si lasciano in sospeso e non vengono chiarite nel tempo che creano difficoltà. Ma io a lui ho detto tutto, mi sono comportato come dovevo fare secondo me”.
A cura di Maurizio De Santis
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Inter-Roma è una partita speciale, uno scontro diretto che vale una buona fetta di Champions. Il terzo posto consegna l'accesso diretto alla fase a gironi, chiudere il campionato fuori dal podio obbliga a passare per la lotteria degli spareggi di fine agosto. Incognita non da poco e che costringe a rivoluzionare la strategia estiva: dal programma di lavoro alla necessità di avere una formazione subito pronta per il doppio confronto dal valore economico altissimo vista la posta in gioco. A San Siro né la squadra di Spalletti né la formazione di Di Francesco arrivano col vento in poppa: basta dare un'occhiata al trend di rendimento prima della sosta che ha fatto da zavorra ad ambizioni di alta classifica. In campo ci sarà Dzeko, potrebbe essere l'ultima sfida da giallorosso considerato l'interesse del Chelsea. Totti, invece, sarà in tribuna e ritroverà di fronte il tecnico che ‘lo ha mandato in pensione' alla fine della scorsa stagione.

Se incontrerò Totti domani allo stadio lo saluterò e lo abbraccerò come farò con tutti i calciatori della Roma – ha ammesso Spalletti in conferenza stampa -. Su Francesco vi firmo una risposta in bianco, potete scrivere quello che vi pare. Su di lui non cerco altri aggettivi perché li ho detti tutti, allenandolo ci si rende conto della qualità assoluta del fenomeno che è lui. Per quanto riguarda i rapporti e le complicazioni tra le persone, sono le cose che si lasciano in sospeso e non vengono chiarite nel tempo che creano difficoltà. Ma io a lui ho detto tutto, mi sono comportato come dovevo fare secondo me.

Le ultime operazioni di mercato hanno portato in nerazzurro il difensore centrale che il tecnico aveva chiesto a gran voce (Lisandro Lopez) e il mediano d'esperienza internazionale (Rafinha, ma resta da capire quali sono le sue condizioni), si attende il terzo colpo (Sturridge).

Lisandro Lopez è uno da Inter, ha la ‘garra'. In campo ha richiamato subito i compagni per accorciare la squadra. Ha aggressività nel riconquistare la palla e far vedere il muscolo – ha aggiunto Spalletti -. Sta a noi aiutare Rafinha a ritrovare la condizione perché possa darci una mano. Si rischia di dare un messaggio distorto agli altri giocatori, sono loro a dover fare il salto in avanti alle nostre ambizioni.

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