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Serie A, chi sono i migliori Under 23 del campionato italiano?

Dalla grinta in mezzo al campo del sardo Barella, capitano e leader tecnico del Cagliari, al solito Donnarumma fra i pali passando per una difesa arcigna, rocciosa e con tanti minuti nelle gambe fino al bomber Cutrone, ecco la meglio gioventù del nostro calcio alla vigilia della 17esima giornata di questa Serie A.
A cura di Salvatore Parente
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Il campionato è ormai all’alba della 17esima giornata, le posizioni, specie nelle zone di vertice, sono piuttosto consolidate e le squadre rivelazioni, tipo il Sassuolo di De Zerbi o la solita Atalanta di Gasperini, hanno già mostrato il loro volto. Insomma, dal ventre della graduatoria alle zone basse della stessa, la Serie A ha già messo in evidenza protagoniste e temi di questa 117esima edizione del nostro massimo torneo nazionale.

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Eppure, fra i tanti spunti, ci sono anche ottime indicazioni per il nostro movimento con diversi giovani, vista nazionale, in rampa di lancio. Anche se, c’è da dire, non certo fra le fila delle prime cinque del ranking. E così, con 16 giornate e 1.440’ di gioco a referto, ecco i migliori Under 23 della pista per media voto e rendimento in questa prima abbondante porzione di stagione.

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Donnarumma in porta, è ancora lui l’under 23 più forte fra i pali

Non molte, in questo campionato, sono state le squadre che hanno deciso di affidare i propri pali a ragazzi di prospettiva ma con scarsa esperienza a questi competitivissimi livelli.

E infatti, la partita, fra i portieri Under 23 più forti del torneo, è fra pochissimi elementi. Donnarumma, ovviamente, Lafont della Fiorentina, Meret del Napoli o Radu del Genoa. Ed in questa ristretta cerchia, a trionfare, con ben tre clean sheet ed una media voto di 6.16, è proprio il solito estremo difensore rossonero capace, a 19 anni, di superare record su record di precocità e infrangere la barriera delle 120 gare in A ad appena 19 anni e 10 mesi confermandosi una delle migliori notizie, errore nel derby a parte, di questo avvio di stagione milanista.

Difesa a tre: Mancini sorpresa nel pacchetto arretrato

In difesa, davanti al Gigio nazionale, ecco un terzetto di centrali niente male e dal già grande appeal sul mercato. Parliamo di tre semi-esordienti ma che hanno avuto quasi la stessa parabola individuale. E sì perché sia Milenkovic, Andersen e Mancini, acquistati lo scorso anno da Fiorentina, Sampdoria e Atalanta, dopo un periodo in bacino di carenaggio ad osservare i titolarissimi, i ritmi della Serie A e a memorizzare gli schemi difensivi, si sono poi ben disimpegnati in campo dimostrando quelle qualità, quelle potenzialità e quei margini di miglioramento che avevano stregato gli scout delle rispettive squadre. E così, il serbo, con un rating medio di 5.97, l’orobico, con una media voto di 6.32, e pure tre gol all’attivo, ed il danese Andersen, con 6.06, guadagnano la titolarità in questo ipotetico dream team segnalandosi come il meglio del meglio che questo torneo abbia sin qui espresso in relazione al rapporto giovane età, performance sul rettangolo verde.

Tre italiani ed uno spagnolo: è riscatto tricolore sulla mediana

Sulla mediana, forse, arriva l’apoteosi nazionale con ben tre interpreti su quattro cittadini del Bel Paese. In questo centrocampo, difatti, troveremmo tre giovani talenti che stanno impressionando e guadagnando le attenzioni di tutti: sul mercato ma anche del proprio Ct. Tolto lo spagnolo Fabian Ruiz, autentica sorpresa del mercato del Napoli, con lo spagnolo, con ben otto presenze in Serie A, a meritare una media di 6.62 per match, Pellegrini e Zaniolo della Roma e Barella del Cagliari stupiscono per maturità, intelligenza tattica, inserimenti e capacità di determinare in mezzo al campo. Qualità eccelse, da pagare a peso d’oro ma che potrebbero essere vitali per la nazionale che verrà con questi tre elementi fondamentali per poter costruire l’Italia che verrà.

Cutrone, Kouamé e Chiesa. Velocità e precisione davanti

Davanti, poi, a chiudere una formazione di sorprese, e di qualche conferma, ecco spuntare ali tecniche, veloci e brave, anche sotto porta, come Chiesa (6.28 in 16 gare totali) e Kouamé (6.28 in 16 match totali), cinque centri in due, con Cutrone in mezzo, tre gol in stagione, bravo a lottare contro le difese avversarie, a creare spazi, a fare gol e a mettere insieme un rendimento, raro per gli attaccanti centrali di questa fascia d’età, da 5.93 di media voto ogni maledetta domenica. Note di merito però, vanno anche ai Kluivert (6.05), Orsolini (6.08) e Ounas (6.28) bravi a segnalarsi per il loro impatto sulle gare e a garantire un apporto medio alle loro squadre piuttosto elevato.

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