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Serie A, che tristezza: senza stelle né soldi, il nostro campionato è 8° per giro d’affari

Il no di Verdi e Politano al Napoli è lo specchio di una Serie A con sempre meno appeal. Lirola unico acquisto costato più di 5 milioni a gennaio. Le cessioni di Emerson e Pellegri segnano l’impotenza del nostro calcio, solo ottavo per volume d’affari nel mercato invernale.
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In Europa si muovono Batshuayi, Giroud, Sanchez e Aubameyang. E in Italia? Il mercato invernale al ribasso, la fiera dei prestiti e dei pagherò, porta in eredità l’addio di Pellegri al Genoa, di Emerson alla Roma, il passaggio definitivo di Lirola al Sassuolo, l’arrivo di Dabo alla Fiorentina e poco altro. E’ il segno dei tempi, di un campionato diventato prigioniero di un senso di minorità che l’Italia può imputare solo a se stessa. In cui una big come il Napoli passa invano settimane a corteggiare Verdi e Politano, con un no come unica risposta.

Il confronto con l’Europa

Nel solo mercato invernale, in Premier League si registrano 27 operazioni in entrata per un valore vicino ai 500 milioni, e cessioni per 368 milioni, secondo i dati Transfermarkt. Spicca l’ennesimo colpo del Manchester City che ha versato all’Athletic Club di Bilbao l’intera clausola rescissoria, 65 milioni di euro, di Aymeric Laporte. Il difensore francese, che ha già sostenuto le visite mediche di rito, diventa il giocatore più pagato nella storia del club: con i 57 milioni di sterline versati nelle casse degli spagnoli è stato battuto il precedente record di Kevin De Bruyne, per il quale il City aveva sborsato 55 milioni di sterline.

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Il ritorno di Diego Costa all’Atletico Madrid vivacizza il mercato invernale della Liga, e finisce per esacerbare ulteriormente l’immobilismo della Serie A di fronte ai trasferimenti anche internazionali che accendono l’Europa. Il nostro campionato è solo ottavo per giro d’affari invernale, dietro anche alla Super League cinese, alla Primera Division argentina, alla Major League Soccer statunitense. Le cifre investite per acquistare giocatori a gennaio è appena superiore a quelle della Serie A brasiliana e della Championship (la B inglese)

Campionato: acquisti / cessioni / saldo
1 Premier League 452,95 mln € /368,00 mln €  / -84,95 mln €
2 La Liga 276,70 mln € / 163,58 mln € / -113,12 mln €
3 Bundesliga 72,70 mln € / 112,00 mln € / 39,30 mln €
4 Chinese Super League 60,75 mln € / 5,65 mln € / -55,10 mln €
5 Ligue 1 54,60 mln € / 70,45 mln € / 15,85 mln €
6 Primera División Argentina 44,87 mln € / 35,38 mln € / -9,49 mln €
7 Major League Soccer 28,46 mln € / 7,17 mln € / -21,30 mln €
8 Serie A 24,59 mln € / 76,50 mln € / 51,91 mln €
9 Campeonato Brasileiro Série A 23,93 mln € / 74,60 mln € / 50,67 mln €
10 Championship 23,80 mln € / 21,19 mln € / -2,61 mln €

Genoa e Juventus regine delle cessioni

Il calcio è sempre più un fenomeno e un business globale. E’ un mercato da da 5,14 miliardi di euro, si legge nel nuovo report Fifa Global Transfer Market, nel solo 2017. Nell’ultimo anno si sono spostati 13.415 giocatori, ma la maggior parte delle operazioni riguarda appena 50 club.

In Italia, però, il mercato è sempre più povero. In questa sessione invernalee le operazioni principali riguardano due cessioni all’estero, Pellegri e Emerson Palmieri. Lirola, che passa definitivamente dalla Juve al Sassuolo, è l’unico acquisto che comporta un esborso superiore ai 5 milioni. Juve e Genoa, prevedibilmente, restano le uniche due squadre che muovono in entrata più di 10 milioni. E sono ben otto le squadre che in entrata hanno operato solo attraverso prestiti senza di fatto acquistare nemmeno un giocatore.

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Squadra: uscite / entrate (€mln)

Atalanta: -2,50 / 0
Benevento -2,30 / 3,78
Bologna: -1,2 / 0
Cagliari: -3,7 / 0,2
Chievo: 0 / 0,1
Crotone: -0,3 / 0
Fiorentina: -4,5 / 2
Genoa: -2,64 / 24
Verona: 0 / 5,75
Inter: -0,45 / 3,40
Juventus: 0 / 10,30
Lazio: -0,6 /0
Milan: 0 / 3,4
Napoli: 0 / 0,8
Roma: 0 / 29
Samp: 0 / 0
Sassuolo: -8 / 0
Spal: -0,85 / 0,25
Torino: -1,5 / 0
Udinese: 0/ 0

Le big ferme, il Sassuolo compra

Suning puntella la rosa dell’Inter solo con Lisandro Lopez e Rafinha, non esattamente i preferiti di Spalletti, che però aveva bisogno di un centrale, lo sapeva anche sua nonna (ipse dixit). La cessione di Nagatomo qualche problema lascia scoperto, in attacco rimane il solo Icardi a far da riferimento e parafulmine. Ferma la Juve, che di rinforzi in effetti non ha bisogno, fermo il Milan che ha investito tutto in estate e ha bisogno di continuità, non di rivoluzioni.

I bianconeri, anche grazie ai 110,4 milioni arrivati dalla Uefa per la finale di Champions, si mantiene la prima squadra italiana, la decima in assoluto, nella Football Money League stilata come ogni anno dall’agenzia Deloitte. Per confermarsi ancora nella Top 10 per la Juve sarà fondamentale battere il Tottenham negli ottavi di Champions, visto che proprio gli inglesi sono all’undicesimo posto della Money League con 355 milioni di ricavi contro i 405 dei bianconeri. I rossoneri, invece, per la prima volta escono dalla top 20.

Il Napoli non cambia, la Roma vende

Interessante la scelta della Lazio, che ha preso un Caceres rigenerato per puntare a un posto, che sarebbe più che meritato per quanto mostrato finora, in Champions League. La Roma, che doveva monetizzare per avere qualche speranza di evitare sanzioni pesanti al momento di discutere il settlement agreement con l’Uefa, evita di veder partire Nainggolan, per il blocco del governo cinese, e trattiene Dzeko perché non trova l’accordo col Chelsea. Via anche Moreno, arriva il solo Jonathan Silva e potrebbe non bastare.

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Il Napoli aspetta, pregusta Verdi, Politano e Younes, che comunque non sono Maradona, Careca e Giordano, ma finisce per tenersi i suoi tenori e saluta Giaccherini e Maksimovic. Il meccanismo perfetto di Sarri non richiede, o forse non consente, troppi cambiamenti.

Una Serie A sempre più in rosso

I veri colpi del mercato sono così i non trasferimenti. Il colpo lo fa il Bologna che trattiene Verdi nonostante 20 milioni offerti dal Napoli, e si gode il ritorno di Dzemaili prezioso anche tatticamente. Lo fa la Sampdoria che non cede Caprari e Zapata. Lo fa il Sassuolo che dice no ai 25 milioni per Politano, oltre a scommettere su Lirola e Lemos, difensore con buona visione di gioco e qualche pausa di troppo nelle marcature, scelto per sostituire Paolo Cannavaro. In questo mercato fatto di non-scambi, il Sassuolo è l’unica squadra che ha speso davvero. E questo la dice lunga sulla situazione del calcio italiano. Una serie A sempre più in rosso.

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