Semaforo Verdi, Mertens mette la freccia: Napoli in vetta, Juve dietro
Il Napoli batte il Bologna e riacciuffa il vertice della classifica dopo poche ora da secondo alle spalle della Juventus. Per farlo però, specie nella prima frazione di gara, gli azzurri hanno dovuto faticare non poco con la compagine emiliana ben messa sul campo e pronta a dare battaglia su ogni pallone. Eppure, nonostante lo svantaggio, il Napoli, come pure da tradizione di questo campionato (5 volte su 6 è riuscita la remuntada), ribalta il risultato, chiude la contesa con un meraviglioso gol di Mertens e si porta a quota 57 punti in 22 sfide di Serie ASerie A.
Le formazioni iniziali: Napoli confermato in blocco (o quasi), Bologna col tridente ‘smart’
Gli azzurri di Sarri, per cercare di riprendersi la vetta della graduatoria italiana dopo il successo di ieri sera della Juventus col Chievo, schierano la formazione tipo. La formazione dei record (54 punti sui 63 disponibili) che ha consentito ai partenopei di cullare il sogno scudetto con, a ben vedere, una sola eccezione: Chiriches in luogo dell’infortunato Albiol. Il Bologna dell’ex Donadoni, che non vince al ‘San Paolo’ dal 2012, invece, ha scelto di privarsi della punta Destro e ad affidarsi ad un attacco smart, come quello dei campani, per non dare punti di riferimento alla retroguardia dei padroni di casa ma anche per attaccare in pressing i palleggiatori arretrati del Napoli. Il tutto, confermando, in blocco, l’undici che ha strapazzato il Benevento non meno di sette giorni fa.
Primo Tempo
Avvio shock: Bologna subito in vantaggio
Nemmeno il tempo di concludere la liturgia iniziale che il Napoli va sotto. E, a fargli male, è proprio un ex di giornata. Dzemaili, infatti, recuperando palla a centrocampo, parte palla al piede, spacca il centrocampo, allarga per Di Francesco che, disegnando un precisissimo traversone per Palacio, scavalca Koulibaly trovando pronto, anzi prontissimo, l’ex Inter (secondo gol al ‘San Paolo’) bravo a infilare, di testa, alle spalle di Reina. Uno svantaggio traumatico e che sembra dare ragione a mister Donadoni: l’attacco smart è pericoloso e funziona.
Verdi si fa male, il Napoli trova il pari
Trascorrono altri 4 minuti e Verdi, l’autore del grande rifiuto al Napoli in questa sessione invernale, dopo un contrasto, si tocca la coscia sinistra (problema al flessore per lui) per poi guadagnare subito dopo gli spogliatoi. Il pubblico, che evidentemente non ha digerito la sua scelta, lo fischia ma non ha il tempo di poter indirizzare i propri strali perché su calcio d’angolo azzurro, il primo sponda Napoli, i padroni di casa ottengono il pareggio. Cross al centro di Mario Rui che, deviato da Palacio, scavalca Mirante e sta per gonfiare la rete con la complicità di Mbaye incapace, sulla linea, di allontanare confezionando un clamoroso autogol. Cinque giri di orologio, insomma, pazzeschi.
Napoli in difficoltà in difesa, Palacio inarrestabile
Sarà l’assenza di Albiol o la scarsa vena, almeno in avvio, di Allan e Koulibaly ma gli automatismi difensivi del Napoli, peraltro miglior retroguardia del campionato, non sembrano funzionare. In fase di non possesso, infatti, la coppia centrale campana subisce la velocità degli avanti del Bologna che, in più di una occasione, mettono in pericolo la porta di Reina. Al 21’, una combinazione fra Di Francesco e Palacio porta quest’ultimo a calciare a botta sicura con Koulibaly però, sia pure col braccio, a deviare il pallone e salvare il risultato. E poi, al 26’, sempre l’argentino, scatenato nella prima frazione di gioco, su assist a memoria di Pulgar si presenta davanti a Reina che però, d’istinto, salva il risultato.
Rigore dubbio, ma Napoli in vantaggio
Al 33’, la possibile svolta del match. Su azione insistita degli azzurri sul lato destro del proprio attacco, Callejon trova lo spunto vincente. Uno spunto con tunnel annesso ai danni di Masina che porta lo spagnolo, d’astuzia, a procurarsi un penalty di straordinaria importanza. Dopo il dribbling, l’ex Madrid frena la sua corsa, entra nella 16 metri rossoblù, si fa tamponare dal meno smaliziato bolognese per poi lasciarsi cadere in area: rigore. Un penalty dubbio, sia pure santificato dal Var, su cui si presenta il belga Mertens che, senza particolari problemi, trasforma.
Secondo tempo
Avvio blando, Napoli in controllo
La ripresa non inizia sotto i migliori auspici per gli amanti del calcio e dello spettacolo solitamente in cartello al ‘San Paolo’. I primi 10’ del secondo tempo, infatti, sono un manuale di melina, di gioco interlocutorio e appoggi di alleggerimento poco usuali su questo terreno di gioco. Nell’arco di tempo analizzato, infatti, non si segnalano occasioni né da una parte né dall’altra con davvero pochi sussulti degni di nota.
Mertens la chiude, che pennellata per il belga
A interrompere il torpore inziale ci pensa però Dries Mertens che decide di regalare l’ennesima perla della sua maestosa storia azzurra dimenticando e cancellando i 910’ di digiuno pre-Bergamo. Al 59’, il Napoli riparte dalla propria area di rigore dopo un recupero palla di Allan, ribalta l’azione che si sviluppa sui piedi del beniamino del ‘San Paolo’. Il #14 partenopeo riceve la sfera, converge e con un meraviglioso destro fulmina Mirante con un gol da cineteca, una prodezza di rara bellezza.
I Top del ‘San Paolo’
Palacio sugli scudi, spina nel fianco per la difesa azzurra
Gioca a tutto campo, svaria sul fronte offensivo, si imbuca negli spazi, pressa e, a tempo perso, segna pure. Il tutto, alla modica età di quasi 36 anni ed una etichetta, di sicuro poco piacevole, di ‘bollito’. E invece, a bollire in pentola sono gol, grinta, leadership e lampi di classe: eterno.
Mertens devastante e che gol al 59’
Il rigore è ordinaria amministrazione, come pure ordinari e usuali sono le sue sortite palla al piede ed il suo costante movimento per favorire i compagni e dettare il passaggio. Meno frequente, ma non tanto per lui, la prodezza del minuto 59 che, oltre a sigillare il match, ha il merito di nobilitare una gara incapace, almeno in avvio di ripresa, di regalare tante emozioni. Una magia da sigla televisiva, da talento assoluto, da condottiero azzurro: ‘Ciro’ è tornato.
I flop di Napoli-Bologna
Chiriches in crisi, subisce troppo Palacio
Se gli azzurri sembrano vacillare più volte nel primo tempo di fronte alla qualità media dell’attacco di Donadoni, gran parte del demerito va attribuito al rumeno Chiriches. In più occasioni, infatti, il centrale, sia pure assente da sette gare in campionato, va in difficoltà contro la furia dell’argentino Palacio che, scoprendo la scarsa forma del diretto avversario, lo sfida, lo punta e, di solito, lo salta presentandosi più volte a tu per tu con Reina.
Mbaye deludente, suo l’autogol dell’1-1
Nelle ultime settimane si è guadagnato la titolarità ai danni dello svedese Krafth a suon di falcate sulla corsia destra, tanta quantità e diagonali finalmente precise. Eppure, quest’oggi nel tempio del ‘San Paolo’ il giovane terzino non mette in mostra queste doti che, mancando, mettono in luce i suoi limiti, di sicuro tecnici. Limiti visti al 6’ del primo tempo con un mancato rinvio sulla linea della propria porta che si trasforma, un po’ come Zaccardo in un Italia-Stati Uniti del mondiale 2006, in clamoroso autogol. Flop.
Tabellino e voti
Napoli (4-3-3) Reina 6.5; Hysaj 6, Chiriches 5.5, Koulibaly 6-, Mario Rui 6-; Allan 6, Jorginho 6.5 (Dal 74’ Diawara 6), Hamsik 6- (Dal 66’ Zielinski 6); Insigne 5.5 (Dal 79’ Rog s.v.), Mertens 6.5, Callejon 6.5. A disposizione: Sepe, Rafael; Tonelli, Maggio; Diawara, Rog, Giaccherini, Zielinski; Ounas. Allenatore Maurizio Sarri 6
Boloogna (4-3-3) Mirante 6; Mbaye 4.5, De Maio 6-, Maietta 6, Masina 5.5; Poli 6- (Dal 82’ Donsah s.v.), Pulgar 6, Dzemaili 6.5; Verdi s.v. (Dal 5’ Krejici 6), Palacio 7 (Dal 74’ Destro 6), Di Francesco 6.5. A disposizione: Santurro, Ravaglia; Maietta, Keita, Krafth; Crisetig, Nagy, Donsah, Falletti, Krejci; Okwonkwo. Allenatore Roberto Donadoni 6.5