Rendimento al top, la formazione migliore della Serie A: è sempre lotta Juve-Napoli
Con ben 23 gare di campionato, quasi 24, a referto il tempo per i bilanci, sia pure parziali, può già essere bene accolto da tutti con, a meno di incredibili retromarce, diversi calciatori protagonisti di un’annata speciale. Ragazzi che, in questa 116esima edizione della Serie A, hanno dato una svolta alle loro carriere o semplicemente, ma neppure troppo, confermato quanto di buono fatto nelle passate stagioni. E così, nel pieno svolgersi di una giornata, la 24esima, con tanti segnali ancora da lanciare, ecco quali sono stati i giocatori, raccolti in un ideale undici, che meglio si sono disimpegnati, per media voto e rendimento sul rettangolo verde, in questa prima, abbondante porzione di campionato.
Portiere, Strakosha meglio di tutti
A difendere i pali di questo ipotetico e stellare ‘Dream Team’ composto solo dal meglio del meglio del nostro massimo torneo, con giocatori con almeno 10 presenze sulle spalle, ecco spuntare una sorta di insospettabile, ovvero: Strakosha. E sì perché l’albanese dal 20 settembre del 2016, cioè dal giorno del suo esordio ufficiale in Serie A al posto di Marchetti, non ha più smesso di crescere e incantare.
La prima annata si chiude con 25 gare disputate e 33 reti al passivo, la seconda, lungi dall’ufficializzare i numeri da consegnare agli almanacchi, con un rendimento medio che fa arrossire i big o quelli per cui tutti (o quasi) stravedono. Con un voto di 6,5 a partita, infatti, il figlio d’arte, suo padre è stato un leggendario estremo difensore della Nazionale albanese, mette in fila, da Donnarumma a Szczesny, da Buffon a Reina, i portieri più considerati d’Italia segnalandosi come una delle rivelazioni nonché dei segreti malcelati dell’ottima Lazio di Inzaghi.
Kk e Benatia come espressione della lotta scudetto
Davanti al portiere dei biancocelesti, di cui abbiamo profusamente parlato, ecco una linea a quattro, anche qui, piuttosto inedita, almeno per due quarti della retroguardia in questione. Passino senza troppo clamore, infatti, le presenze al centro degli insuperabili Koulibaly e Benatia, proprietari di, rispettivamente, performance medie da 6,5 e 6,42 in 22 e 13 gare di campionato, Ghoulam e Lukaku sembrano essere, per diverse ragioni, un po’ fuori dagli schemi.
Il primo, a causa di diversi infortuni che lo hanno tenuto e lo stanno tenendo lontano dai campi dallo scorso novembre, ed il secondo per via di una titolarità mai o quasi in suo possesso in questo avvio. Eppure, entrambi, superando le 10 presenze in campionato, non conoscono rivali in termini di rendimento medio con, a sinistra l’algerino a quota 6,55 (alle sue spalle solo Kolarov a 6,32) e a destra il belga con un buon 6,25.
Centrocampo di lotta e di governo: Pjanic, Allan e Milinkovic-Savic
A centrocampo il livello qualitativo della formazione, se possibile, comincia a salire ancora di più per la presenza di diversi calciatori che rappresentano affermate certezze di questo torneo. In regia, infatti, in una mediana a tre, a trovare posto non potrebbe che esserci il bosniaco della Juventus dai piedi fatati Miralem Pjanic capace, con geometrie perfette, una presenza autoritaria in mezzo al campo ed un rendimento medio di 6,45, di battere qualsiasi concorrente e guadagnarsi una malia da assoluto titolare. Il tutto, con, al suo fianco, per un reparto intermedio di lotta e di governo, due straordinarie mezzeali.
Da un lato, ipotizziamo sul centro-destra, il brasiliano Allan vero ago della bilancia e degli equilibri del Napoli di Sarri con una media voto di 6,45 e, dall’altra parte, lato centro-sinistra, il serbo d’oro della Lazio Milinkovic-Savic in grado, con i suoi gol (7) ed i suoi assist (3), di diventare una preziosa risorsa per i biancocelesti con un costante 6,6 nonché un uomo mercato su cui si stanno fiondando le attenzioni di tanti club europei.
Attacco atomico da 48 reti e 17 assist
Davanti, invece, l’attacco sembra un po’ più scontato rispetto agli altri settori nevralgici del campo per merito della forza ma anche del pazzesco campionato che questi fenomeni stanno sin qui disputando. Un campionato, per intenderci, da 48 gol e 17 assist.
Nello specifico, il tridente sarebbe composto da Ciro Immobile, 20 le reti in questo suo 2017/18 con un rendimento medio di 6,55, Mertens a quota 14 gol e a 6,52 per performance ogni qualvolta si allaccia gli scarpini e Dybala in grado, malgrado il recente infortunio, le voci di mercato ed un periodo realizzativo non felice come in avvio, di rivelarsi il miglior prospetto offensivo dell’intero ‘Stivale' con un rating per match di 6,58.