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Quando Cristiano Ronaldo voleva mollare il calcio, il retroscena del tecnico dello Sporting

Leonel Pontes, ex tecnico dello Sporting Lisbona, ha rivelato un curioso retroscena legato alla carriera di Cristiano Ronaldo che ad inizio carriera ha vissuto anche momenti difficili con la formazione portoghese poi fortunatamente superati: “Ci sono stati momenti duri, voleva mollare tutto e tornare a casa”
A cura di Marco Beltrami
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Una tenuta mentale e una forza di volontà addirittura superiori alle sue qualità tecniche e fisiche. E' questo il segreto di Cristiano Ronaldo che dopo aver vinto tutto, si è rimesso in gioco accettando il corteggiamento della Juventus, e lavorando ancor più duramente rispetto al passato. Un passato in cui non sono mancati i momenti difficili, quelli in cui c'è stata la voglia di mandare tutto all'aria e seguire magari altre strade. Situazioni difficili che una volta superate, lasciano in eredità uno spirito e una voglia di fare sempre meglio. Questo vale anche per CR7 che ai tempi dello Sporting Lisbona ha superato una vera e propria crisi.

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Cristiano Ronaldo e la prima esperienza allo Sporting Lisbona

A rivelare il tutto ci ha pensato il suo primo allenatore ai tempi dell'esperienza con la maglia del club portoghese. Nel 1997 un giovanissimo Cristiano riuscì ad approdare allo Sporting mettendosi in mostra per le sue doti da predestinato, e per la sua volontà. In un'intervista a La Gazzetta dello Sport, il suo primo allenatore Leonel Pontes ha rivelato: "Cristiano? ‘ho visto per la prima volta nel marzo del 1997 in un torneo di calcio alla Camara de Lobos, mi venne presentato dal suo padrino. Mi dicevano che c’era un giocatore di grande qualità e con caratteristiche uniche. Era magro e sottile come un pennello, ma con un occhio vivo e luminoso".

Quando Cristiano Ronaldo voleva mollare tutto

Non solo rose e fiori per Cristiano Ronaldo che ha rafforzato il suo piglio anche attraverso momenti difficili. Il primo arrivò proprio con lo Sporting con Pontes che ha svelato: "Allo Sporting ci sono stati momenti duri, voleva tornare a casa ma continuò. Alla fine del primo anno di allenamenti, trascorse una vacanza a casa dei miei a Madeira. Mia madre mi ha chiese se quel ragazzo, quel Ronaldo, sarebbe diventato un calciatore. Risposi che ero sicuro, Cristiano sarebbe esploso".

Cristiano Ronaldo alla Juventus, Pontes non è sorpreso

Ed effettivamente ecco l'esplosione con CR7 che è diventato tale prima allo United e poi al Real Madrid. E infine ecco il clamoroso trasferimento alla Juventus della scorsa estate. Pontes non è rimasto sorpreso: "Non sono rimasto sorpreso dal fatto che abbia lasciato i blancos, sono state pubblicate varie notizie sul suo disappunto per la mancanza di supporto in alcune questioni professionali e private. Lui è un uomo che vive di grandi sfide, perciò ha scelto la Juventus. So che è motivatissimo, vuole rispondere positivamente alle aspettative in un campionato molto difficile. In Serie A le squadre difendono sempre molto bene e ci sono meno spazi, ma si imporrà anche in Italia".

Il retroscena su CR7 ai tempi dello Sporting Lisbona

E per spiegare la professionalità di Ronaldo, ecco un retroscena relativo ai tempi dello Sporting, in cui CR7 già mostrava la sua voglia di diventare il numero 1: "Un giorno mi fece arrabbiare perché lo incontrai alla fine di un allenamento e gli chiesi: ‘Che cosa stai facendo? Finito il tuo lavoro in campo dovresti riposare'. E lui: ‘Mister, ho bisogno di farlo, ho bisogno di essere veloce con le mie gambe' Aveva messo i pesi sulle sue caviglie e per un po’ continuò a lavorare così. Quella volta mi fece perdere la pazienza. Ma oggi capisco che anche quello serviva per diventare cosa è adesso".

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