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Perù-Danimarca 0-1: Cueva fa e disfa, ad Eriksen basta un lampo. Schmeichel come papà

Nella seconda gara del Girone C la Danimarca batte 1-0 il Perù e raggiunge la Francia in vetta alla classifica. Per gli scandinavi decisivo un gol di Poulsen su assist di Eriksen e le parate del figlio d’arte Kasper Schmeichel per avere la meglio di un ottimo Perù. Per i sudamericani carissimo l’errore dal dischetto di Cuevas e quello di Tapia in occasione della rete danese.
A cura di Michele Mazzeo
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All'esordio in questo Mondiale alla Danimarca basta un gol di Poulsen per avere la meglio sul Perù in una gara in cui però i sudamericani meritavano certamente di più. A fare la partita infatti sono stati i peruviani che hanno avuto anche una clamorosa occasione per portarsi in vantaggio con Cueva che nel finale del primo tempo ha calciato sopra la traversa un calcio di rigore assegnato con l'ausilio del Var. Nella ripresa sono però i danesi a sbloccare il risultato e, resistendo poi al forcing di Farfan e compagni, portare a casa questi primi tre punti in palio. Andiamo quindi ora a vedere nel dettaglio quali sono stati i migliori e i peggiori in campo alla Mordovia Arena di Saransk in questa seconda gara del  Girone C del Mondiale 2018  tra il Perù di Ricardo Gareca e la Danimarca di Age Hareide.

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Eriksen accende la Danimarca

Senza ombra di dubbio alcuno Christian Eriksen è il giocatore di maggiore qualità tra i 22 che hanno cominciato la partita della Mordovia Arena, è lui l'uomo-faro della Danimarca che, soprattutto per quanto riguarda la fase offensiva, dipende molto dalle sue prestazioni. E non è un caso quindi che la scarsa produttività offensiva degli uomini di Hareide nel primo tempo sia coincisa con la non esaltante prestazione del trequartista del Tottenham che non è mai riuscito a illuminare la manovra danese sbagliando anche parecchio sul piano tecnico. E non è nemmeno un caso che quando, nella ripresa, Eriksen, anche se solo a sprazzi, è salito in cattedra la Danimarca è riuscita a creare grattacapi alla difesa peruviana. L'assist per il gol di Poulsen ne è la dimostrazione più lampante.

Poulsen, l'uomo dei tre punti

Schierato come esterno offensivo nel tridente alle spalle del centravanti Jorgensen, Yussuf Poulsen doveva rappresentare l'arma in più dei danesi per scardinare l'ordinata difesa peruviana e invece nel primo tempo il 24enne che gioca in Bundesliga con il Lipsia non è riuscito quasi mai a superare il diretto avversario e rendersi pericoloso. Se a questo si aggiunge lo scomposto intervento nella propria area di rigore che ha regalato ai sudamericani la possibilità di presentarsi dagli undici metri, il suo primo tempo non può che essere archiviato come negativo. Ma come tutta la Danimarca anche lui nel secondo tempo aumenta sensibilmente il proprio rendimento impegnando la difesa avversaria, rendendosi pericoloso dalle parti di Gallese e soprattutto realizzando il gol che ha portato in vantaggio i suoi sbloccando una partita fin lì molto complicata per gli scandinavi. Nel finale si rende utile anche in difesa salvando il risultato con un provvidenziale intervento sulla propria linea di porta.

Farfan ci prova ma non basta

Devastante in campo aperto, fa dannare i rocciosi difensori centrali danesi che spesso sono costretti ad usare le maniere forti per fermarlo. Schierato da "falso nueve", il 33enne Jefferson Farfan è protagonista di un'ottima gara riuscendo a rendersi pericoloso in tutte le occasioni in cui viene chiamato in causa. Solo un pizzico d'imprecisione, la sfortuna e un grande Schmeichel evitano che l'esperto attaccante peruviano del Lokomotiv Mosca riesca a scrivere il proprio nome sul tabellino dei marcatori in questo storico ritorno ai Mondiali della sua Nazionale a distanza di 36 anni dall'ultima volta.

La gara di Kasper Schmeichel (fonte SofaScore)
La gara di Kasper Schmeichel (fonte SofaScore)

Schmeichel provvidenziale

A 20 anni di distanza dall'ultima volta c'è un altro Schmeichel a difendere la porta della Danimarca in un Mondiale. E come lo è stato 20 anni prima suo padre Peter anche Kasper si mette in mostra con una grande prestazione. Il portiere del Leicester infatti è autore di diversi provvidenziali interventi che prima negano il vantaggio al Perù (soprattutto una grande parata su Carrillo) e poi consentono ai danesi di portare a casa un importantissimo successo in questo esordio Mondiale.

Flop, cosa dimenticare e in fretta

Tapia senza filtro

Un suo errore di posizionamento lancia in campo aperto Eriksen in occasione del gol di Poulsen e già per questo Renato Tapia potrebbe finire tra i flop di questa partita. E se ci aggiungiamo che il 22enne mediano di proprietà del Feyenoord, uno degli under 23 più promettenti alla vigilia di questo Mondiale, non è riuscito a dare il solito apporto in termini di interdizione sbagliando parecchio anche in fase di possesso palla, questo suo esordio in Coppa del Mondo non può che essere archiviato come decisamente negativo.

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Cueva, un errore carissimo

In Perù è soprannominato Aladino perché dalla sua lampada può sempre uscire la giocata geniale che può risolvere qualsiasi match, e anche in questa occasione l'aveva tirata fuori procurandosi un rigore uccellando in area danese Poulsen che lo ha steso. Ma la magia di Christian Cueva è durata soltanto pochi secondi: il tempo di posizionare il pallone sul dischetto e prendere la rincorsa, prima di calciare in curva il pallone mancando clamorosamente il bersaglio. Un errore che ha pesato soprattutto per quel che concerne l'aspetto psicologico in quanto ha completamente ribaltato l'inerzia del match che fin lì aveva visto un netto predominio peruviano.

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