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Napoli-Juventus: le pagelle commentate sul risultato di 1-2

Le pagelle commentate: Malcuit incide forse più di tutti costringendo al rosso il proprio portiere Meret e, poi, provocando la punizione che Pjanic converte in gol. Emre Can, bravo in entrambe le fasi, raddoppia e si merita un bel sette in pagella. Ma il rosso al bosniaco da il la alla reazione azzurra capitanata da Callejon, Fabian Ruiz e Allan. Ma non basta, nel momento del massimo sforzo, Insigne spreca il rigore del pari e la Juve è corsara al ‘San Paolo’.
A cura di Salvatore Parente
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La Juventus espugna il ‘San Paolo’ per 2-1, viola il terreno di gioco del Napoli, si mostra cinica al di là dei propri meriti ed archivia lo scudetto, il suo ottavo di fila. Decisivi, il primo cartellino rosso di Meret su errato retropassaggio di Malcuit, i gol di Pjanic ed Emre Can, e poi la rete di Callejon oltre ai tre legni colpiti dai padroni di casa e all’errore, nel finale, dal dischetto di Lorenzo Insigne. Il penalty del possibile 2-2.

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La decidono gli episodi, nell’alveo di un match al cardiopalma, e dunque la maggiore capacità dei campioni d’Italia di convertire in oro ogni singola occasione a proprio vantaggio a dispetto di un Napoli, al solito, troppo sciupone ed impreciso, almeno nei singoli. E così, dall’ottima gara di Emre Can alla splendida reazione dei campani, ordita da Insigne, Fabian Ruiz e Callejon, ecco duelli individuali e di reparto del posticipo della 26esima di campionato.

Male Malcuit, Meret paga per lui. Pjanic fa gol

La sliding door della gara arriva al minuto 25’ quando la sfida sembra bloccata, pari e pure interlocutoria. Malcuit, non certo fra i migliori, effettua un retropassaggio che esce male dal suo destro: Ronaldo si fionda sul pallone, anticipa Meret e cade al limite dell’area di rigore. È rosso per l’ex portiere della Spal e punizione per la Juve. In pratica, un tiro libero per il bosniaco Pjanic che, dalla sua mattonella, sigla il punto del vantaggio.

In pochi giri di orologio, le partite individuali del terzino destro azzurro e del regista bianconero svoltano. Col francese, stante un tentativo mal riuscito di reazione, condannato all’oblio, alla mediocrità e poi al cambio, nel big match che decide il campionato, ed il #5 juventino fra gli uomini più decisivi della serata. Pure per il rosso che rimedia ad inizio secondo tempo e apre alla controffensiva partenopea.

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Emre Can segna, sfortunato Zielinski

Alla vigilia è dubbio, in mezzo al campo, Emre CanBentancur ed alla fine, a spuntarla, è il talento tedesco. Scelta azzeccatissima quella del tecnico Allegri che trova nel suo #23 quantità e qualità in una mediana ingolfata, priva di molti spazi ed affollata da tante gambe, campane e piemontesi. Il tedesco cuce gioco, prova ad inserirsi con e senza palla e poi, al 38’, è capace anche di segnare con la sua zuccata, su corner, come pietra tombale oltre che sul match del ‘San Paolo’ anche su uno scudetto, già a Torino con due mesi e mezzo di anticipo. Degna di nota, pure la gara del polacco Zielinski che, però, al contrario del suo rivale di serata, non è altrettanto fortunato sotto porta. Tre, le conclusioni da sottolineare: la prima, ad inizio partita, che sibila il palo; la seconda, subito dopo lo 0-1 juventino, che sbatte sul montante sinistro di Szczesny e, infine, una incredibile traversa a metà ripresa. Insomma, anche per uno dei talenti più in forma di Ancelotti, non è giornata.

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Callegol, cuore e dinamismo per lo spagnolo. Alex Sandro ci prova

Quando le partite contano, escono fuori i campioni. Pjanic, ancorché espulso, CR7 ma anche Callejon che di Napoli-Juventus ne ha giocati tanti. E proprio a lui, gli azzurri si aggrappano nel momento più delicato della gara. Sotto di due gol e di un uomo, il #7 iberico è uno dei punti fermi che chiamano alla rivolta la squadra. E proprio da lui, arriva il guizzo che cambia, ancora una volta, il posticipo. Traversone di Insigne, inserimento di Callejon alle spalle di Chiellini e la premiata ditta rimette in pista i padroni di casa. Ed esalta, con questa rete, lo sforzo, l’esempio, il dinamismo e l’esperienza di uno che non molla mai. Nemmeno contro la ‘Vecchia Signora’ né contro un osso durissimo da affrontare, figurarsi da superare, come Alex Sandro.

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CR7: quando non segna, incide lo stesso. Bene Koulibaly

Nella prima frazione di gioco, Cristiano Ronaldo è l’emblema della Juventus. Si nasconde fra le foglie, attento, guardingo per poi azzannare la preda ed incidere i propri denti nella carne viva di un Napoli colpevolmente distratto. Almeno in una occasione. E con CR7 in campo, può bastare. Errore di Malcuit ed il lusitano, con grande attenzione, supera in dribbling il portiere azzurro che, per tutta risposta, prova a fermarlo. Contatto minimo ma il rosso c’è. È, come detto, il turning point, il momento della svolta con Ronaldo bravo a determinare anche senza dannarsi troppo o mettere in mostra tutto il suo repertorio. E se su 29 reti stagionali c’è il suo zampino, su questo Napoli-Juventus, anche senza andare a referto, c’è comunque il timbro del cinque volte Pallone d’Oro portoghese. Che fa bene, mette spesso in crisi Hysaj nel primo tempo per poi attenuarsi e non spuntarla mai su un Koulibaly attento, determinato e incolpevole negli scivoloni della retroguardia partenopea. E, pure, stantuffo in fase attiva con tante, tantissime sgroppate palla al piede nella seconda porzione di gioco.

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Allan, il solito leone. Tanta qualità in mezzo al campo con Fabian Ruiz

Nel secondo tempo, dopo il secondo giallo a Pjanic, il Napoli rinasce. E lo fa col supporto di tanti suoi interpreti. Insigne, che si ridesta dal torpore dei primi 45’ di gioco per po ripiombare nel baratro a rigore del pari fallito, Callejon, Koulibaly ma anche con Allan e Fabian Ruiz. Il brasiliano, ridiventando leonesco, feroce e cattivo in mezzo al campo, lo spagnolo disegnando i contorni della sua miglior prestazione, nel post-Hamsik, in playmaking, in regia. Regalando suggerimenti vincenti, passaggi chiave, dribbling, qualità e tanta garra in sede di non possesso. Elementi inutili per questa serata di inizio marzo ma esiziali per la sua crescita in un ruolo non del tutto suo.

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Tabellino e voti

Napoli (4-4-2) #1 Meret 5; #2 Malcuit 4.5 (Dal 46’ Mertens 5.5), #19 Maksimovic 6+, #26 Koulibaly 7, #23 Hysaj 6-; #7 Callejon 7 (Dal 78’ Ounas 6+), #5 Allan 7, #8 Fabian Ruiz 7, #20 Zielinski 7; #24 Insigne 6-, #99 Milik s.v. (Dal 27’ Ospina 5.5). A disposizione: #25 Ospina, #27 Karnezis; #21 Chiriches, #13 Luperto, #31 Ghoulam, #6 Mario Rui; #42 Diawara, #9 Verdi, #34 Younes; #11 Ounas, #14 Mertens. Allenatore Carlo Ancelotti 6

Juventus (4-3-3) #1 Szczesny 7; #20 Cancelo 5.5 (Dal 60’ De Sciglio 6), #19 Bonucci 6, #3 Chiellini 6+, #12 Alex Sandro 6; #23 Emre Can 7, #5 Pjanic 6, #14 Matuidi 6; #7 Cristiano Ronaldo 7-, #17 Mandzukic 6 (Dal 73’ Bentancur 6), #33 Bernardeschi 6 (Dal 85’ Dybala s.v.). A disposizione: #22 Perin, #21 Pinsoglio; #15 Barzagli, #4 Caceres, #24 Rugani, #2 De Sciglio, #37 Spinazzola; #30 Bentancur; #10 Dybala, #18 Kean. Allenatore Massimiliano Allegri 6

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