Napoli, il retroscena della clausola nel contratto di Koulibaly
Kalidou Koulibaly ha rinnovato ufficialmente sabato scorso il contratto con il Napoli. Arrivato in azzurro nel 2014, il 27enne difensore centrale senegalese è stato una colonna della squadra che da Rafa Benitez a Maurizio Sarri ha alimentato sono scudetto e orgoglio Champions. Carlo Ancelotti, che ha raccolto l'eredità del tecnico toscano, ne ha chiesto la conferma al presidente, Aurelio De Laurentiis. A giudicare dal numero di richieste, dalla portata delle offerte e dal blasone dei club che hanno bussato alla sua porta, averlo trattenuto in azzurro è come aver compiuto uno degli acquisti più preziosi. E come tale è stato blindato dalla società che ha prolungato l'intesa fino al 2023 e vi ha applicato una clausola rescissoria di 200 milioni di euro a mo' di lucchetto.
Cosa vuol dire? Pur con le dovute proporzioni tecniche ma allo stato dei fatti sul mercato Koulibaly vale due volte Cristiano Ronaldo (pagato 100 milioni) e un po' più di Lionel Messi (180 milioni, secondo Transfermarkt). Cifre da top player con uno stipendio raddoppiato rispetto a quanto guadagnato finora: 3.5 milioni di euro netti a stagione. C'è, però, un altro dettaglio relativo all'intesa sancita nei giorni scorsi e lo ha raccontato Sky Sport: ovvero che la clausola rescissoria non potrà scattare nel corso della prossima sessione estiva di mercato ma soltanto dal 2020 in avanti.
"Durante l'estate ho rifiutato una offerta per lui dalla Premier di 100 milioni", ha più volte ribadito il presidente che ha poi dato un'accelerata ai contatti con l'entourage del calciatore per mettere nero su bianco. Manchester United, Chelsea e Paris Saint-Germain avevano manifestato un forte interesse per il centrale azzurro ma il Napoli è riuscito a blindare uno dei suoi calciatori più rappresentativi. Non è l'unico, considerato che nel novero dei giocatori da tenere stretti ci sono anche Piotr Zielinski (autore della doppietta che ha steso il Milan al San Paolo) poi toccherà a Hysaj e Milik.