Moratti racconta Mourinho: “È interista dentro e reagisce d’istinto. Non è mai offensivo”
Il gesto di Mourinho ha quasi fatto passare in secondo piano il successo del Manchester United, che per lui e la squadra è stato un risultato importante.
Massimo Moratti ha commentato così il gesto del manager portoghese nei confronti dei tifosi della Juventus dopo la gara di Champions League tra i bianconeri e i Red Devils di mercoledì sera all'Allianz Stadium, che ha visto i britannici vincere in rimonta per 2-1 grazie ad una rete di Juan Mata e un autogoal che hanno annullato il vantaggio iniziale di Cristiano Ronaldo per la squadra di Massimiliano Allegri. L'ex presidente dell'Inter si è soffermato sul carattere dello Special One e di come il tecnico di Setùbal sia ancora molto legato alla squadra nerazzurra, con la quale conquistò il Triplete nel 2010 e afferma: "Se mi fa specie quando dice ‘La mia Inter?' No è proprio per questo motivo che reagisce così". Moratti ha parlato del lato caratteriale di Mou e di come quando torni in Italia si riaccenda la sua vena interista:
Fa parte del suo carattere. Quando torna in Italia si trova addosso tutto il sentimento, l’esperienza e le passioni di una vita che lo porta a reagire come se fosse ancora qui, pensando anche alla società in cui era e alle altre che erano antagoniste. Questo lo mette in condizione di compiere certi gesti particolari e con un certo tempismo, crea situazioni di discussione che nel calcio sono qualcosa di divertente e interessante. Niente di offensivo per nessuno.
Moratti: Con l'Atalanta la solita battaglia
In un'intervista rilasciata a L'Eco di Bergamo, l'ex patron nerazzurro ha inquadrato la sfida di domenica tra Atalanta e Inter ("Sarà la solita battaglia. Lì è stato sempre così") partendo però da un ricordo legato ai tempi della sua presidenza ricordando la gara del 2009:
Non era l'anno del Triplete ma quello del primo scudetto di Mourinho. Vede che mi ricordo meglio di lei? Certo che l’ho ancora in mente quella partita. Vinse l’Atalanta 3-1. C’era Del Neri in panchina. E Doni ci rifilò una doppietta, giocando spettacolosamente. Se non sbaglio, segnò anche Floccari, quel centravanti che poi passò alla Lazio. Giusto?.