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Fifa World Cup 2018, i Mondiali in Russia

Mondiali, Cavani si racconta: “Da ragazzino mi chiamavano Pelado”

Perché il soprannome di Cavani è anche Pelado? In una lunga lettera indirizzata a sé stesso, pubblicata dal “The Player Tribune”, l’attaccante della “Celeste” ha rivelato alcuni aneddoti curiosi della sua infanzia e il suo sogno realizzato di arrivare a giocare per la nazionale: “Quando gli uruguaiani indossano la loro maglietta, sentono l’orgoglio della loro storia”.
A cura di Alberto Pucci
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Atteso dall'ottavo di finale con il Portogallo, Edinson Cavani è uno dei grandi protagonisti di questo Mondiale russo. Insieme al Belgio e alla Croazia, l'Uruguay è stata infatti la squadra che ha chiuso la fase a gironi a punteggio pieno e questo grazie anche ai gol dell'attacco guidato dall'ex punta del Napoli. L'attaccante del Paris Saint-Germain, dal ritiro della "Celeste" si è inoltre raccontato per l'americano "The Player Tribune".

Il "Matador" si è dunque divertito a scrivere una lettera indirizzata a sé stesso: a quel ragazzino che sognava di diventare un grande calciatore. "Sto scrivendo al ragazzo che tutti nel vicinato chiamano "Pelado" – si legge nella lettera firmata dal giocatore uruguaiano – Quando eri un bambino, non avevi molti capelli. Sono cresciuti lentamente. Ma grazie alla creatività della tua famiglia, sei sempre stato Pelado. Sono felice di dirti che nei prossimi 20 anni il calcio cambierà la tua vita in molti modi".

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La libertà di un campo da calcio

Nella lunga confessione, il trentunenne giocatore della nazionale di Tabarez ha anche parlato dei consigli del padre Luis: "C'è solo un posto in cui puoi ancora avere totale libertà. Dura circa 90 minuti, se sei fortunato. Quando ti metti gli scarpini non importa se stai giocando sulla terra a Salto, o sull'erba verde di Napoli, o davanti a milioni di persone alla Coppa del Mondo. Voglio che tu ricordi le parole di tuo padre . Dice: "Nel momento in cui attraversi quella linea bianca e vai in campo, c'è solo il calcio".

"Nulla di ciò che sta accadendo al di fuori di quella linea ti aiuterà con quello che succede dentro. Se ascolti quelle parole e ci crederai, sentirai la sporcizia sotto i tuoi piedi nudi. Sentirai il tuo cuore battere fuori dal tuo petto e inseguirai la palla, come se stessi giocando per il più grande trofeo del mondo. Come se stessi giocando per ottenere un gelato. Cordiali saluti, Edi".

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