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Le follie di Mario Balotelli e la coerenza di Cesare Prandelli

All’indomani dell’ennesima bravata, l’Italia intera si chiede che fine farà Mario Balotelli e se sia giusto portarlo agli europei. Vincerà la coerenza del ct azzurro o la paura di non trovare un sostituto all’altezza?
A cura di Alberto Pucci
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Mario Balotelli

"Why always me?" – Recitava così la scritta sulla sua maglietta, qualche settimana fa. Già, perchè sempre tu, Mario? E' quello che si chiedono, non solo i tifosi inglesi, ma anche tutti i tifosi italiani che vedono in Balotelli l'unica speranza azzurra per gli imminenti europei di calcio. L'espulsione nel match contro l'Arsenal, arrivata in seguito a due interventi fin troppo cattivi di "Balo", è stata la goccia che ha fatto traboccare un vaso colmo già da mesi: frequentazioni discutibili, macchine sfasciate, fughe notturne verso night pieni zeppi di tentazioni, case incendiate, problemi con tifosi e compagni di squadra e tackle talmente duri da rischiare di spaccare gambe. Insomma, una "way of life" non proprio idonea per uno che, sulla carta d'identitità, alla voce professione, dovrebbe aver scritto: "Atleta".

George Best 2.0 – In questi pochi mesi, Mario è arrivato dove, forse, nessun'altro era mai riuscito ad arrivare. Nella terra dei vari Best, Cantona, Gascoigne e compagnia bella, forse nessuno ricorda un giocatore così cattivo e trasversalmente detestato. Dai tifosi avversari, ma anche da quelli del City che, insieme a Roberto Mancini, cominciano ad averne abbastanza. Il fotogramma del fallo su Song, nella gara contro l'Arsenal, rischia di diventare l'ultima istantanea di Mario nella Premiership: un ricordo indelebile che si porterà dietro per il resto della sua vita sportiva. Una carriera, tra l'altro, già ampiamente rovinata dalle follie che l'ex attaccante nerazzurro aveva combinato quando si divertiva (?) a giocare nella Serie A. "Se continua così, tra tre anni è finito", ha dichiarato Roberto Mancini che, con molta pazienza, ha provato inutilmente a smussare gli angoli più taglienti di Mario. Come non dare ragione al povero Mancio?

Roberto Mancini

Tabloid scatenati – Hai voglia a dichiarare: "…tutto quello che combina Mario, viene sempre ingigantito!" (Mino Raiola, in un'intervista concessa a Zazzaroni su Radio Deejay). I giornali inglesi non aspettano altro che sbattere il mostro in prima pagina. Lo hanno fatto sin da subito, pescando a piene mani nel dizionario dei sinonimi alla voce: "pazzo". Dopo aver letteralmente calpestato a gioco fermo, un giocatore del Tottenham, il Daily Mirror titolò "Mad Mario", mentre il Daily Telegraph lo apostrofò: "Il Bello e la Bestia". Bello per le sue giocate, bestia per ciò che aveva fatto all'avversario. Oggi, passata la bufera dello scontro con Redknapp (l'allenatore del Tottenham s'infuriò molto), i tabloid britannici continuano a picchiar duro, come e quanto Super Mario:  "Balotelli al City è ‘finito'", ‘Balotelli potrebbe aver giocato la sua ultima partita con il City', "Mancini avverte Mario: cambiare o sarà addio'. Che siano i titoli di coda della sua avventura inglese?

Mino Raiola

Futuro più nero, che azzurro – Prima di pensare al prossimo interlocutore (e c'è ne sono) a cui proporre il proprio assistito, Mino Raiola, che con giocatori "esuberanti" (vedi Ibra) ci va a nozze, ha tirato per la giacchetta (o per le orecchie?) Balotelli e lo ha gentilmente invitato a porgere le proprie scuse: ai tifosi, al suo club, a Mancini ma, soprattutto, a Cesare Prandelli. L'obiettivo è evidente: convincere il ct a non utilizzare quel "codice etico" che, prevederebbe, l'esclusione dalla nazionale di giocatori che non rispettano determinate regole comportamentali. Dopo esser già stato colpito da questo codice, insieme all'attaccante della Roma Osvaldo, Balotelli ora teme che il cartellino giallo possa diventare rosso e che, dopo un'avvertimento, possa scattare l'esclusione definitiva dalla rosa di giocatori che parteciperanno agli europei in Polonia ed Ucraina. Basteranno le scuse per convincere chi, da sempre, ha tentato di fargli capire che non bastano un corpo d'atleta e due piedi fenomenali per sfondare nel calcio?

Italia - Uruguay

Salvate il soldato Mario – Sembra evidente che per Balotelli, l'esperienza inglese sia alla fine. Al di là della sua squalifica, che probabilmente gli negherà la gioia di scendere in campo nelle ultime gare di Premier, è stato proprio Mancini ha dargli il "foglio di via" e ad imbarcarlo virtualmente sul primo volo per l'Italia. Ora, sarà interessante capire chi potrà aprirgli le porte e dargli un'altra (forse l'ultima) chance di diventare un campione a tutto tondo. Il Milan sembrerebbe in prima fila per diversi motivi: stesso procuratore di Ibra (Raiola che, ormai, è diventato tutt'uno con Galliani), squadra del cuore del giocatore (ricordate il servizio di Striscia la notizia, con Mario che indossava la maglia rossonera?) ed una società che stravede per lui e che in passato ha già "guarito" diversi giocatori troppo esuberanti. Certo sarebbe interessante vedere in campo un attacco composto da Balotelli, Ibrahimovic e subito dietro Antonio Cassano. Magari con Tevez in panchina. Una squadra da paura, in tutti i sensi!

Ritorno alle origini – L'altra "famiglia" che potrebbe riabbracciare Mario, è quella nerazzurra. Dopo averlo ripudiato e venduto nell'estate del 2010, il club di Moratti sembrerebbe intenzionato a tornare sui suoi passi e ricostruire una grande squadra dando le chiavi dell'attacco a Super Mario. Ipotesi suggestiva ma, forse, poco praticabile e gradita dal popolo nerazzurro che, al contrario di qualche dirigente, ha buona memoria e ricorda (coerentemente) la famosa maglia gettata a terra da Balotelli al fischio finale del match in Champions contro il Barcellona. Difficile, infine, che il giocatore prenda in considerazione altre proposte. Nelle ultime ore si era parlato anche di lusinghe bianconere, ma Torino, dopo tutti gli insulti (gratuiti e beceri) che gli ultrà juventini gli vomitarono addosso un paio d'anni fa, non sembra proprio essere la sua meta preferita per la prossima stagione.

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