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Lazio-Inter, amarcord in panchina: Mancini-Inzaghi e lo scudetto del Centenario

Mancini e Inzaghi, tecnici rivali della sfida di domenica sera all’Olimpico, sono stati tra i protagonisti dello scudetto della Lazio datato 1999-2000.
A cura di Mirko Cafaro
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Lazio-Inter di domenica sera proporrà sulle due panchine un amarcord che farà scendere più di una lacrima ai tifosi biancocelesti. Da una parte, infatti, siederà Simone Inzaghi, alla quarta presenza da tecnico in serie A, dall'altra il più esperto Roberto Mancini. Ai due è legata indissolubilmente forse la più bella stagione della storia recente (e non solo) della società romana: lo scudetto del Centenario, quando un Bobby-gol ormai sul viale del tramonto, ma ancora in splendida forma, e l'emergente Simone si trovarono spesso a fare coppia in attacco, nonostante la forte concorrenza di gente del calibro di Salas e Boksic. E più di un giocatore della Lazio di quella stagione ricorda come fu proprio l'attuale tecnico nerazzurro, dopo aver visto il più giovane compagno segnare 15 gol l'anno prima con il Piacenza al suo esordio in A, a spingere perché la società lo portasse subito alla corte di Eriksson.

La stagione 1999-2000 è ricordata dai più per il nubifragio di Perugia e il gol di Calori che affossarono una Juventus da tempo avviata alla vittoria finale, ma la Lazio era una assoluta fuoriserie che meritò il successo finale, grazie a gente del calibro di Marchegiani, Nesta, Mihajlovic, Simeone, Nedved, Veron, Stankovic, Couto, Almeyda, Conçeicao, Lombardo solo per citare altri protagonisti di un'annata che si era aperta con la vittoria della Supercoppa Europea e che, dopo lo scudetto raggiunto grazie a una rimonta entusiasmante (nove punti recuperati nelle ultime otto partite), portò anche al successo in Supercoppa Italiana. Per Inzaghi l'annata si chiuse con sette gol, Mancini rimase incredibilmente a secco, ma il suo apporto fu ugualmente rilevante anche nel tenere insieme uno spogliatoio di grande personalità e potenzialmente non semplice. E poi, vista la carriera fatta dal compagno, già allora il Mancio mostrava un incredibile fiuto manageriale.

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