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La Serie A dei ‘difensori fiasco’: da Bonucci a Dalbert ecco chi sta facendo peggio

I 5 difensori di proprietà di alcuni dei top club italiani che in questi primi due mesi di campionato si stanno rivelando dei veri e propri fiaschi per diversi motivi. In testa c’è il disastroso Bonucci al Milan seguito da Dalbert all’Inter e dal ‘fantasma’ Howedes.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Puntellare la difesa e renderla imperforabile agli occhi degli avversari. E’ stato questo più o meno il fattore comune dei diversi top club italiani nel corso dell’ultimo mercato estivo. Tante infatti, erano le squadre che in Italia sono andate a caccia del grande colpo in difesa per cercare di seguire alla lettera gli insegnamenti della Juventus che, proprio dalla difesa, ha avuto le sue più grandi garanzie in questi anni che gli hanno permesso di conquistare tutti questi scudetti.

Ebbene, fra Napoli, la stessa Juventus, Milan, Inter e Roma, l’investimento sui difensori c’è stato, ed è stato anche abbastanza dispendioso in termini economici. Bonucci al Milan, Howedes ai bianconeri, Dalbert all’Inter e non solo, sono stati gli acquisti più costosi di questa estate, senza considerare i vari Hector Moreno con la maglia dei giallorossi e Maksimovic, ormai eterno vice Koulibaly al Napoli, quasi mai utilizzato da Sarri che a lui, spesso preferisce addirittura Chiriches. Tutti elementi delle varie retroguardie di Serie A che al momento sono dei veri e propri fiaschi totali. Scopriamo perchè attraverso una mappatura dettagliata sui numeri fatti registrare fino ad oggi.

Bonucci leader dei ‘difensori-fiasco’

Non ce ne voglia Leo, che adesso è impegnato nella preparazione del delicatissimo incontro della Nazionale italiana contro la Svezia per accadere a Russia 2018, ma la sua stagione con il Milan, fino a questo momento, è un vero e proprio fiasco. Dei 42 milioni di euro pagati dai rossoneri alla Juventus quest’estate, forse non c’è da rimpiangere certo, ma il Bonucci visto in questi primi due mesi al Milan, sembra essere la copia sbagliata del fenomeno della retroguardia dei bianconeri capace di vincere praticamente ogni cosa in Italia con la maglia dei Campioni d’Italia.

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I numeri parlando chiaro, con una media voto pari infatti al 5,5 questo calciatore non può che essere un fiasco fino a questo momento. Gli errori contro la Lazio, seguiti da quelli contro Inter e Rjeka in Europa League, hanno evidenziato una difficoltà di posizione davvero palese dell’ex Juve. Con lui in campo il Milan ha perso 4 delle 5 gare finite con una sconfitta in campionato. Un’espulsione diretta, 3 cartellini gialli e un modulo che, con una difesa a 4, mette in evidenza tutte le sue difficoltà e che ha reso impossibile il suo inserimento in squadra. Per lui in calo anche il valore di mercato, dai 45 milioni di questa estate, si è passati infatti ai 40 attuali.

Ma chi è Howedes? E soprattutto dov’è?

Sono forse questi i quesiti che si stanno ponendo i tifosi della Juventus quando sentono parlare di Howedes. Il difensore tedesco, ex capitano e bandiera dello Schalke 04 infatti, non è mai sceso in campo fino a questo momento né in campionato e né in Champions League. Per lui un infortunio che ne ha rallentato l’inserimento in squadra. Si è visto in panchina domenica scorsa nel match vinto, a fatica, contro il fanalino di coda Benevento all’Allianz Stadium dove però è rimasto a guardare seduto per tutto il resto della gara.

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Acquistato come jolly della retroguardia, in grado di ricoprire praticamente tutti e 4 i ruoli della difesa, oggi il suo acquisto è rimasto congelato, nel senso che è ancora da vedere se si possa parlare di fiasco o meno. Il fiasco, se vogliamo, è l’investimento della Juventus che ha pagato il calciatore tedesco ben 3,5 milioni di euro per un prestito annuale ma che fino ad oggi ha dovuto vedere Allegri rinunciare a lui, ma anche a De Sciglio, e virare spesso su Sturaro, specie in Champions League, nel ruolo di terzino destro.

Salvate il soldato Dalbert

Una trattativa lunga, manco fosse Marcelo del Real Madrid o Jordi Alba del Barcellona. Già, perchè l’arrivo di Dalbert, esterno sinistro basso ex Nizza, arrivato all’Inter quest’estate per la cifra di 20 milioni di euro più bonus, è apparso un vero bidone. Ora questi termini probabilmente vi sembreranno azzardati, ma se per uno come Spalletti, intenditore di calcio e profondo conoscitore del campionato italiano, rinunciare ad un terzino sinistro puro e favorire il rilancio di Nagatomo significa avere più garanzie, allora vuol dire davvero che c’è qualcosa che non va.

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Nelle 5 presenze che gli ha concesso Spalletti, di cui solo due da titolare, Dalbert è apparso spaesato e anche in difficoltà in fase difensiva. Magari anche bravo ad offendere ma impreciso nei cross e in difficoltà in fase di recupero della posizione. Specie contro il Crotone, Spalletti ha potuto vedere tutti i suoi limiti tanto da sostituirlo poi al minuto 64. Da rivedere sicuramente anche se ormai l’ex tecnico della Roma, lo tiene in panchina praticamente dalla gara del 1 ottobre di Benevento dove giocò però solo 5 minuti prima di restare poi relegato alla panchina nelle successive 5 gare.

Maksimovic fa parte della panchina del ‘San Paolo’

Sarri è sicuro: Koulibaly-Albiol-Chiriches-Maksimovic. Ecco, nell’ordine, con i primi due titolari praticamente sempre salvo squalifiche o infortuni, sono queste le gerarchie del tecnico azzurro per quanto riguarda la difesa. Con Tonelli ormai oggetto misterioso di questa rosa, la vera sorpresa, se vogliamo, è la completa rinuncia a Maksimovic. L’ex centrale del Torino infatti, pagato lo scorso anno 6 milioni di euro per il prestito con obbligo di riscatto fissato a 20 milioni di euro, non convince Sarri nei suoi collaudatissimi e precisi automatismi tattici.

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In questo inizio di campionato, per lui, solo una presenza, quella dello scorso 23 settembre contro la Spal, poi solo panchina e nulla più. Sarri gli preferisce Chiriches se uno fra Albiol e Koulibaly dovesse dare forfait. Le giocate del romeno probabilmente lasciano più tranquillo il tecnico toscano che non ha mai ripagato il grande sforzo economico della società. La sua poca attitudine nell’impostazione del gioco, fondamentale nel gioco di Sarri per quanto concerne le caratteristiche di un difensore, penalizzano il suo inserimento nell’11 titolare.

La Roma spera in Hector Moreno

No, qui forse non si tratta di un vero e proprio fiasco. Possiamo però tranquillamente dire che alla Roma sta andando piuttosto bene in difesa nonostante l’assenza di Hector Moreno. Il difensore messicano, arrivato in estate per sostituire numericamente Rudiger passato al Chelsea, nonostante la presenza da titolare scontata di Fazio e Manolas, avrebbe voluto giocarsi le sue chance da titolare. Un brutto infortunio però, ha fermato la sua corsa all’esordio nel campionato italiano. Esordio arrivato poi contro il Torino da titolare, seguito da un’altra dal primo minuto contro il Crotone e poi dall’ingresso in campo nella ripresa nel match vinto contro il Bologna in casa.

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Può giocare indifferentemente a 3 o a 4 anche se è molto più a suo agio con questa seconda ipotesi. Quando c’è stato anche l’infortunio per Manolas, la Roma è riuscita ad ovviare solo grazie ad un generosissimo Juan Jesus che, a differenza del tanto scetticismo che spesso aleggia nei suoi confronti, ha saputo imporsi con determinazione e costanza in campo facendosi trovare sempre pronto da Di Francesco. Per l’ex centrale del Psv invece, pagato dai giallorossi in estate 5,7 milioni di euro, si tratta di un investimento che in questo momento sta pagando a metà.

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