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Fifa World Cup 2018, i Mondiali in Russia

La parabola di Messi e Rojo dalla Copa America 2016 a Russia 2018: sarà vera gloria?

Esattamente due anni fa Lionel Messi annunciò il suo addio alla Nazionale dopo la cocente sconfitta nella finale della Copa America del Centenario e dopo 730 giorni è una delle “figure” della sfida con la Nigeria a San Piertroburgo. Stesso destino per Marcos Rojo che nella notte di East Rutherford venne espulso e ieri è stato autore del gol decisivo che ha regalato gli ottavi di finale della Coppa del Mondo 2018 contro la Francia. C’è luce in fondo al tunnel della Seleccìon?
A cura di Vito Lamorte
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Dopo la vittoria contro la Nigeria, che ha regalato all'Argentina l'accesso agli ottavi di finale della Coppa del Mondo 2018, adesso si guarda alla gara con la Francia, una delle candidate alla vittoria finale che si è fatta più apprezzare nelle prime gare del torneo. Il passaggio del turno della Seleccìon si era complicato terribilmente dopo il pareggio contro l'Islanda e la tremenda sconfitta con la Croazia ma con le ultime forze l'Albiceleste ha centrato questo traguardo che all'inizio della manifestazione era considerato un "obiettivo minimo" ma che con il passare dei giorni si è trasformato in una questione di "vida o muerte".

I protagonisti della serata di San Pietroburgo sono Marcos Rojo, autore della rete decisiva, e Lionel Messi, che dopo le prime due gare si è visto piovere addosso una quantità di critiche enormi (dalla capra al ‘GOAT' passando per il solito paragone con Maradona) ma che ieri ha aperto le marcature con una rete di pregevole fattura e sembra essersi sbloccato mentalmente: sembra quasi un caso, o forse non lo è, che a distanza di due anni dalla finale della Copa America del Centenario (26 giugno 2016) gli due uomini decisivi in terra russa si eclissarono nella notte di East Rutherford e parteciparono in maniera negativa alla seconda sconfitta in due anni contro il Cile nell'ultimo atto della manifestazione continentale. Il difensore di La Plata venne espulso al 43′, facendo perdere la superiorità numerica alla squadra allora allenata da Gerardo Martino, mentre la Pulce non impattò bene sulla sfida, sbaglio il primo rigore della serie e dopo la gara annunciò l'addio alla nazionale.

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La terza finale di fila persa dalla nazionale argentina aveva portato sotto un treno una generazione di calciatori a cui è mancato sempre un passo per giungere un grande traguardo con la camiseta della loro rappresentativa e la notta del MetLife Stadium sembrava un vero e proprio de profundiis.

Da Bauza a Sampaoli: confusione e "anarchia"

Dopo le dimissioni del Tata Martino e l'annuncio di voler lasciare la Seleccìon di Lionel Messi fa piombare l'AFA in un silenzio che si è rotto soltanto il primo agosto 2016 quando venne annunciata la nomina di Edgardo Bauza come DT della nazionale che, nonostante abbia convinto il 10 a vestire nuovamente la maglia dell'Argentina, non è riuscito a dare un'anima alla squadra e viene sostituito da Jorge Sampaoli. L'ex Ct del Cile viene accolto a furor di popolo e rivitalizza moralmente la selezione che si qualifica a Russia 2018 grazie e con 3 vittorie e 3 pareggi nelle rimanenti gare del girone eliminatorio ma non è tutto oro quel che luccica perché il pass arriva solo l'ultimo incontro in casa dell'Ecuador.

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In molti speravano che il lavoro dell'ex tecnico del Siviglia potesse vedersi con un po' più di tempo a disposizione ma le prime due gare del Mondiale 2018 hanno messo in mostra una squadra confusa e senza idee. Nella terza sfida, decisiva per il passaggio del turno, si è vista una squadra a due facce: primo tempo giocato a buon ritmo e nel secondo con le solite paure che si sono sciolte dopo la stoccata di Rojo. In poche parole, solo chi non fosse a conoscenza di queste turbolenze e di questa "anarchia" poteva pensare di poter vedere la selezione argentina schiacciare le avversarie in uno dei girone più equilibrati della Coppa del Mondo.

C'è luce in fondo al tunnel? Lo dirà la Francia

Inizia ora il Mondiale della Seleccìon? Chi può dirlo. Le sfide ad eliminazione diretta possono dire tutto e il suo contrario, di certo una sfida come quella tra Francia e Argentina di sabato pomeriggio porta un po' di fascino e di ‘sana nostalgia' in un Mondiale equilibrato e dalle grandi sorprese come quello che stiamo vivendo in questa estate 2018.

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