Juve e Roma tra le 8 qualificate: le insidie nel sorteggio dei quarti di Champions
Con le sfide di questa sera, fra Besiktas e Bayern Monaco e Barcellona-Chelsea, si sono ufficialmente chiusi gli ottavi di finale della Champions League edizione 2017/18. Un primo turno a eliminazione diretta ricco di emozioni, gol da cineteca ma anche inattese delusioni con una vittima eccellente: quel Paris Saint Germain che, in estate, aveva speso una fortuna proprio per conquistare la ‘coppa dalle grandi orecchie’. Sorprese a parte, per le italiane, invece, è stato un autentico trionfo con Juventus e Roma brave a sbarazzarsi, rispettivamente, di Tottenham e Shakhtar Donetsk portando in alto i colori nazionali e due club nostrani fra le migliori otto dopo ben 11 anni di attesa.
E se la Roma può dirsi già soddisfatta per aver raggiunto i quarti di finale dopo 10 anni esatti dall’ultima apparizione in questo specifico turno, la Juventus non può e non deve accontentarsi con questo ostacolo a rappresentare sol uno degli esami da superare a pieni voti per ripresentarsi, quasi un anno dopo, in finale stavolta allo stadio NSC Olimpiyskyi di Kiev. E così, a meno di 38 ore dal sorteggio di Nyon, ecco le insidie e le difficoltà che si celano, per le nostre squadre, nell’urna europea.
L’urna della Juventus
Le squadre ‘abbordabili’
Giunti a questo punto della manifestazione trovare una squadra che possa esser considerata ‘abbordabile’ in Champions League è un’impresa più unica che rara. E infatti, guardando il novero delle restanti sette qualificate, la scelta su chi preferire per il prossimo scontro da 180’ di gioco è davvero ardua. Eppure, dovendo fare una certa cernita è chiaro che il circolo delle possibili avversarie si divide in due tronconi con, da un lato, 2/3 compagini, sempre fra mille virgolette, più alla portata ed altre 4/5 da ‘mission impossible’. Nella prima sezione, quella dedicata alle meno ostiche, rintracciamo un ristretto cerchio di formazioni leggermente al di sotto, per uomini, mezzi e rendimento, rispetto alla corazzata bianconera che, anche in questa stagione, sta facendo il suo dovere.
E così, fra le ‘papabili’ o fra quelle che si augurano di incrociare Buffon e compagni, ci sono, in ordine di preferenza, la Roma, con un derby possibile in quanto non sono previsti limiti di incroci fra club provenienti dalla stessa federazione, già battuta in campionato per 1-0 (con un record all-time di 86 successi, 50 pareggi e 46 sconfitte), il Liverpool (contro il quale la ‘Vecchia Signora’ ha vinto anche una Coppa dei Campioni) di Klopp, osso duro davanti meno complicato in difesa (34 gol al passivo su 46 sfide totali) e, a chiudere, il Siviglia dell’ex rivale rossonero Montella, divenuto temibile, grazie al successo sui Red Devils a Old Trafford martedì sera.
Le squadre impossibili (?)
Nel novero di quelle, invece, che nessuno si augura di dover incontrare per raggiungere per la terza volta in quattro anni le semifinali di Champions League, troviamo ben quattro corazzate con enormi potenziali e ambizioni di successo. E tutte, Real a parte, in testa alle rispettive classifiche dei loro singoli campionati. Insomma, la scelta, se tale deve essere, si fa vieppiù complicata. Eppure, dovendo provare a stilare una classifica delle avversarie terribili, in ordine di difficoltà, ecco spuntare una precisa lista, asperità comprese, fra Real Madrid, Manchester City, Barcellona e Bayern Monaco.
In testa, fra le potenziali avversarie da incubo, non possiamo non fissare il Real Madrid dell’ex Zidane capace, negli ultimi due anni, di dominare l’Europa conquistando, per la prima volta dal passaggio dalla vecchia formula della Coppa dei Campioni a quella attuale della Champions League, il repeat in due edizioni di fila. Un successo leggendario che però, non sembra aver placato la fame dei Blancos vogliosi, specie per il contestuale flop in Liga, di raggiungere nuove vette ogni epoca e guadagnare il terzo trionfo continentale consecutivo. Lo spauracchio CR7 però, tenendo presente gli annali, finale di Cardiff a parte nel quale lo scorso giugno la Juve ha perso l’ennesima occasione di alzare la coppa, fa meno paura con gli ultimi precedenti fra le due compagini che esorcizzano eventuali incroci: non in gara secca, i bianconeri hanno avuto la meglio negli ultimi due scontri diretti.
A seguire, per grado di difficoltà, rintracciamo il Manchester City dei miracoli capace, FA Cup a parte dove è stato prematuramente eliminato dal Wigan, di dominare nelle restanti competizioni mostrando, finalmente, il volto, le caratteristiche e le prerogative, tiki-taka compreso, di un team di Guardiola da Guardiola. Un team, dunque, vincente e che, nelle serate che contano, in questo 2017/18, non ha mai fallito (appunto). Più giù scorrendo il podio allargato delle nemiche di lusso che potrebbero uscire dall’urna di Nyon, poi, posizioniamo il Barcellona di Messi e Suarez, castigatori proprio della Juve nella finale del 2015 ma anche vittima della ‘Vecchia Signora’ lo scorso anno ai quarti di finale.
Un accoppiamento fortunato, bagnato dal recente successo del 2017 ma allo stesso tempo molto pericoloso per il fatto che, pur privo di Neymar, il sodalizio catalano non ha perso smalto ma anzi, avendo abbandonato gli individualismi della passata annata, è diventata una autentica squadra. In ultimo, ma non in ordine di importanza, lignaggio e blasone ci sarebbe il Bayern di Monaco di Heynckes che, fra le altre, pare avere qualcosina in meno in termini di lunghezza della rosa e di fatica accumulata nel corso dell’attuale torneo. Eppure, i 20 punti di margine sul Borussia Dortmund potrebbero venire in soccorso dei bavaresi, attualmente, concentrati solo sull’operazione Champions League.
Per la Roma è un terno al lotto
Parliamoci subito chiaro: per la Roma, l’impresa dei quarti di finale, è già un grande successo. Ma se l’appetito vien mangiando perché fermarsi qui nel novero delle migliori otto d’Europa? Probabilmente, ma qui ci spingiamo forse un po’ troppo oltre, per l’estrema forza delle compagini superstiti. E invece, così come accaduto negli ultimi anni, come successo, per esempio, al Monaco nell’edizione scorsa, i capitolini potrebbero sorprendere tutti e ritrovarsi in semifinale. Ipotesi future a parte però, i giallorossi dovranno affidarsi alla clemenza di Shevchenko, uno che li ha castigati ben otto volte nei 13 precedenti da calciatore col Milan, che dovrà estrarre dall’urna una formazione ‘abbordabile’. Sì ma quale?
Siviglia a parte, è tutto in bilico
A conti fatti, quasi nessuno. E sì perché nel mare magnum di queste sette avversarie, Juve compresa, si nascondono insidie, ostacoli e autentici caterpillar in grado di buttare fuori la comunque fiera ed orgogliosa Roma. Insomma, l’orizzonte è cupo e la formazione di Di Francesco pare destinata a vestire, in ogni caso, i panni dell’underdog. E infatti, Siviglia a parte, nessuna delle restanti sei assicura chance di qualificazione con Dzeko e compagni che dovranno affidarsi alla cabala, alla fortuna ma anche alla loro proverbiale caparbia, forza di volontà e grinta, Chelsea docet, nelle sfide che contano. Poi, decida il fato.