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Inter, Thohir dà fiducia a Mazzarri: “Gli daremo ancora una chance”

Il tycoon indonesiano non pensa all’esonero, almeno per il momento. Ed è pronto a investire a gennaio sul mercato se torneranno subito i risultati a supporto di un progetto che altrimenti subirà l’ennesima sterzata tecnica.
A cura di Alessio Pediglieri
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Non è un ultimatum ma di certo è un avvertimento. Walter Mazzarri è sotto la lente di ingrandimento di Erik Thohir il presidente nerazzurro che non è affatto contento di quanto stia accadendo da un punto di vista sportivo alla sua società coinvolta nell'ennesima crisi di gioco e risultati. Il tecnico non è la principale causa ma vedere una squadra completamente allo sbando, capace di subire sette reti nelle ultime due gare di campionato rimediando altrettante sonore sconfitte fa riflettere però sulla bontà del progetto tecnico di inizio anno. Che è figlio di una scelta che arriva da lontano, dallo scorso inverno quando il patron indonesiano "ereditò" l'allenatore livornese da Massimo Moratti, senza mai esporre un giudizio chiaro sulla bontà di quella scelta. E che Thohir quando decide non guarda in faccia nessuno lo dice già la recentissima storia nerazzurra quando ha dato il benservito a Marco Branca in società e agli ultimi gloriosi reduci del Triplete (Cambiasso, Milito, Samuel) in campo. Poi c'è il discorso della ‘piazza' che da qualche tempo mormora parecchio. Il rapporto tra Mazzarri e i tifosi non è mai stato idilliaco e se non arrivasse il minimo sindacale a fine anno (qualificazione Champions) c'è già chi sta pensando di andarsene.

I dubbi del presidente. Adesso è il turno di Walter Mazzarri. Dovrà dimostrare di saper uscire dal guado in fretta e bene. La fiducia c'è, ma dovrà essere corroborata dai fatti e dai risultati. Poi si vedrà perché Thohir ha già fatto capire che nella sessione invernale di mercato se ci sarà bisogno di qualche ritocco in rosa è pronto a mettere mano al portafogli. Sempre che il tutto sia conseguenza di un rilancio immediato e solamente per mantenere l'Inter ai vertici del calcio italiano. Non certo per trovare qualche ‘pezza' ad eventuali falle di punti e di risultati. Con WM c'è stato confronto aperto fin dall'inizio ma non c'è mai stata la scintilla: quando si parlava di passaggio di proprietà si vociferava anche di un avvicendamento in panchina (De Boer era ed è ancora il pallino di Thohir), poi messo a tacere per questioni più urgenti come il risanamento del bilancio e la ristrutturazione dirigenziale.

Tecnico-società, un'intesa sul mercato (quasi) perfetta. Adesso, però, il problema del tecnico si ripresenta. Mazzarri è stato accondiscendente alle scelte societarie in fase di calciomercato non chiedendo alcuna stella ma accettando col sorriso a denti stretti ciò che Ausilio e i suoi collaboratori gli hanno portato: Vidic, M'Vila, Medel, Osvaldo. Tanta quantità, da amalgamare con ciò che di buono già era presente in rosa e che non è stato ceduto, come Guarin, Ranocchia, Icardi e Kovacic. Un'intesa silenziosa che ha portato tecnico e società a far di necessità virtù visto che le priorità erano altre. Adesso però che il bilancio è in via di risanamento e il discorso stadio in pieno svolgimento c'è necessità di avere anche un supporto fatto di risultati e classifica. Ciò che manca all'Inter, partita benissimo e subito sgonfiatasi alle prime avversità in campo.

Difesa dei giocatori, ultima chance al tecnico. Il tycoon asiatico è perplesso di quanto visto in campo ma difende le scelte che lui per primo ha imposto perché si costruisse un progetto fatto di giovani talentuosi, giocatori d'esperienza e una squadra in continua evoluzione tecnico-tattica. Le sue parole, dopo la catastrofe con il Cagliari e la Waterloo di Firenze cercano infatti di guardare al bicchiere mezzo pieno, provando a dare una (ultima) chance a tecnico e calciatori: "Abbiamo alcuni grandi giocatori come Medel, Kovacic, Hernanes. La sconfitta con il Cagliari potrebbe averci scosso un po', ma sono sicuro che l'Inter migliorerà sia per quanto riguarda la formazione che nella rotazione dei giocatori. Penso che Mazzarri farà del suo meglio per l'Inter e noi gli daremo una chance".

Troppi dubbi nell'undici titolare. Ciò che è certo che qualcosa in questa squadra dovrà essere rivista. In difesa Vidic è un agnellino invece che un leone, spesso diventando in campo il peggiore del proprio reparto e primo colpevole dei troppi gol subiti. Sulle fasce Nagatomo, Jonathan, Dodò e D'Ambrosio si alternano ma tra tutti e quattro non ce ne è ancora uno che possa considerarsi titolare per qualità e quantità di gioco espresso. Anche in mezzo al campo M'Vila sta ancora cercando una sua identità mentre Medel l'ha già mostrata confermandosi un mediano vecchio stile privo di fantasia e piedi buoni. Tutto dunque, passa attraverso il fosforo del giovane Kovacic, talentuoso ma che rischia di essere fagocitato dala mediocrità che lo circonda soprattutto se suo icompagni di reparto come Hernanes e Guarin invece che aiutarlo danno il peggio di loro stessi con prestazioni ben al di sotto della sufficienza. Infine l'attacco dove se si inceppa Icardi, né Palacio (ancora in fase di recupero) né Osvaldo (da sempre incostante) garantiscono produttività in zona gol.

Mano al portafogli nel mercato di gennaio. Tutti aspetti ben chiari anche a Thohir che non  a caso, dall'Indonesia parla anche di possibile mercato a gennaio, giusto per inserire più qualità in ogni reparto. Sempre che prima arrivino i risultati, altrimenti non ci sarà alcun sforzo economico: "Naturalmente valuteremo di cosa ci sarà bisogno, per il momento non posso dire su che genere di giocatori e in quale posizione andremo a operare. Forse abbiamo bisogno di un centrocampista creativo come Hernanes o Mateo Kovacic e anche di un attaccante abile a sfruttare le palle alte. Comunque, non posso dire altro perché dobbiamo valutare". 

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