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Inter, la crisi è servita: Mazzarri laconico “Meno parlo, meglio è”

Sette gol in due partite. Subiti. Numeri che parlano di una disfatta tecnica e che chiamano sul banco degli imputati il tecnico nerazzurro. Che prova a voltare subito pagina e approfittare della pausa delle nazionali per lavorare ancora di più. Ma dietro le quinte c’è chi vocifera di un avvicendamento in caso di nuova sconfitta.
A cura di Alessio Pediglieri
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3-0 dell Fiorentina, 1-4 del Cagliari. A farne le spese, l'Inter di Walter Mazzarri. Questo lo scor delle ultime due partite dei nerazzurri in campionato che hanno rovinato tutto ciò che di positivo sembrava essersi visto nelle prime 4 giornate di inizio stagione.Due pessime figure, ottenute con un non gioco totale e una incapacità evidente nel gestire le situazioni difficili, crollando psicologicamente e fisicamente. E se la coerenza di Erick Thohir non subisce la stessa sorte della squadra nerazzurra, qualcosa dice che la prossima pausa per le nazionali servirà più che a ricostruire i cocci attorno al progetto tecnico, a guardarsi attorno per capire chi possa ereditarlo. Insomma, nessuno lo dice ma Walter Mazzarri è adesso in bilico. Di alternative non ne mancano, da Spalletti a Mancini per parlare di due tecnici liberi e di caratura internazionale, profilo che piace da sempre al presidente indonesiano.

Una squadra fatta da solisti mediocri. Musi lunghi e poca voglia di parlare. Dopo aver fatto il parafulmine dopo la sconfitta con il Cagliari ed aver ingerito il ‘brodino' di Europa League – dove per altro il tifo non è stato comunque permissivo nei confronti del gioco espresso dalla squadra – adesso Mazzarri deve affrontare l'ennesima delusione, dovendo dare un senso a ciò che un senso rischia non averne più: una squadra allo sbando in cui ognuno gioca per sè ma manca lo spirito e l'amalgama di gruppo. Sotto gli occhi di tutti, malgrado la difesa di rito che vorrebbe nascondere la polvere sotto il tappeto. La scelta di una sola punta non aveva entusiasmato nessuno, con le accuse al tecnico di essere troppo remissivo e difensivista. Poi la svolta a due attaccanti dal primo minuto, ma la musica che non cambia con una difesa ai limiti dell'imbarazzante, già sotto analisi dopo le negative uscite di Vidic, l'ultimo arrivato che avrebbe dovuto dare esperienza e qualità e che invece si è dimostrato costantemente tra i peggiori in campo. Per non parlare del centrocampo fatto di solisti assoluti, da Hernanes a Guarin, passando per il giovane Kovacic schiacciato dalle responsabilità e da Medel e M'Vila annichiliti dalla pochezza tecnica.

Lo sconforto prima della tempesta. La situazione è grave, i rimedi latitano, il tempo già stringe. Se contro il Cagliari il tecnico livornese aveva affrontato i microfoni ponendosi da frangiflutti in difesa dei propri calciatori, adesso dopo il crollo di Firenze il tentativo di difesa ad oltranza non regge più. "E' un 3-0 pesante e qualsiasi cosa si dice si sbaglia. ho parlato coi giocatori e loro sanno che problemi abbiamo. Li abbiamo e sono evidenti perché si sono ripresentati gli stessi errori che avevo visto con il Cagliari. Non stiamo bene fisicamente ma lo sappiamo. Bisogna lavorare nei prossim i15 giorni in modo duro e serio. Lo faremo".

Vecchi errori, soliti errori. Per Mazzarri è tutto chiaro ma resta all'interno dello spogliatoio. Nessuna dichiarazione che dia il fianco alle polemiche. Il tecnico nerazzurro prova a essere laconico senza giustificazione d'ufficio. L'obiettivo è solamente lavorare tanto e subito, avendo incassato l'ok del gruppo che sembra continuare a credere nell'allenatore e nel pronto riscatto: "Noi non abbiamo problemi strutturali. I moduli li ho cambiati ma non abbiamo avuto anche fortuna per rientrare in partita. Il 2-0 ti fa perdere fiducia ed è difficile pensare ad una reazione veemente. Quando le cose vanno male, va male tutto. Non voglio parlare dell'organico ma dobbiamo lavorare con quello che abbiamo e sappiamo quali corde smuovere in questi 15 giorni. Un'idea di gioco l'abbiamo, ma facciamo errori di lucidità. prima del Cagliari avevamo fatto ottime partite. So come è il nostro mondo e adesso se provo a dare spiegazioni sbaglio. Tutti i ragazzi sono convinti dei problemi che abbiamo, ognuno ha fatto il mea culpa e mi sembrano uniti. Nessun alibi, non è il momento, conosco il mondo del calcio, meno parlo e meglio è"

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