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Inter: Mazzarri appeso ad un filo, Thohir “convoca” Moratti per il possibile esonero

Il destino dell’allenatore nerazzurro, si deciderà in novanta minuti: quelli contro il Napoli. Il magnate indonesiano ha aggiornato l’ex numero uno sulla situazione e sui possibili risvolti. E tra i possibili sostituti spunta il nome di Mancini.
A cura di Alberto Pucci
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Per arrivare a mangiare il panettone, Walter Mazzarri dovrà prima evitare l'indigestione di babà napoletani. E' proprio l'imminente sfida con il Napoli, lo spartiacque del futuro nerazzurro e di quello del suo tecnico. Dopo due sconfitte consecutive, difficili da digerire, il popolo interista è in fermento e indica nel tecnico toscano il principale colpevole di un avvio di campionato disastroso. Tra la Curva Nord e l'ex allenatore del Napoli, l'amore non è mai sbocciato. Al di là dei verdetti del campo (squadra senza idee, molle e incapace di reagire), non è mai piaciuta la gestione di alcuni giocatori della rosa (Kovacic, su tutti), i continui dubbi sul modulo da usare e, dulcis in fundo, il comportamento dello stesso Mazzarri nei confronti dei vecchi eroi del "Triplete" che, alla fine della scorsa stagione, erano stati accompagnati alla porta senza neanche tanti ringraziamenti. L'impressione è che anche la squadra sembra stia prendendo le distanze dal proprio condottiero che, contro il Cagliari, ebbe la sfortuna di farsi beccare dalle telecamere di Sky mentre apostrofava i suoi giocatori in malo modo.

Il parere del grande saggio – In mezzo alla sua prima tempesta nerazzurra, Erick Thohir ha pensato bene di coinvolgere Massimo Moratti che rimane comunque il socio di minoranza e attuale presidente onorario del club. Al vecchio patron, il magnate indonesiano ha esposto i problemi, chiesto un parere su Walter Mazzarri e condiviso insieme a lui quelle che potrebbero essere le linee guida della società, nell'imminente futuro. In caso di sconfitta contro il Napoli, infatti, le percentuali di permanenza sulla panchina interista del tecnico livornese, calerebbero drasticamente vicino allo zero. Thohir vuol vederci chiaro, farsi trovare pronto in caso di cambio in corsa ed evitare di commettere errori, come rischiò di fare nello scorso gennaio quando fu proprio Moratti a farlo ragionare e a non fargli accettare lo scambio Guarin-Vucinic.

Mancio in pole position – Tra Thohir e Moratti, non c'è una precisa unione di intenti. Fosse per l'ex presidente dell'Inter del "Triplete", Walter Mazzarri sarebbe già stato sollevato dall'incarico. Il tycoon indonesiano, invece, è più per una risoluzione "soft" del problema. Una sconfitta contro la squadra di Benitez, però, metterebbe tutti d'accordo e darebbe il via al valzer della panchina interista. Chi al posto di Mazzarri? Difficile dirlo. Attualmente le alternative non sono molte. Quella più credibile (e subito disponibile), porta al nome di Roberto Mancini: tecnico che fece bene (e che vinse) sulla panchina nerazzurra. Lo scoglio per riportare il "Mancio" a Milano, sarebbe quasi esclusivamente economico: dettaglio non da poco, per la nuova Inter "low cost" di Erick Thohir. Oltre al tecnico di Jesi, potrebbe vantare qualche chance anche Francesco Guidolin (attuale supervisore tecnico di Granada) e l'indimenticato Walter Zenga che, da sempre, attende solo una telefonata per mettersi in macchina e muoversi in direzione della Pinetina.

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