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L’altra vita di Walter Zenga tra aspirapolveri e televisione

Subito dopo il ritiro dal calcio giocato l’Uomo Ragno racconta i suoi momenti di smarrimento. Abituato agli agi da giocatore era impreparato ad affrontare la vita reale tanto da finire in tv in ruoli improbabili. Poi, la svolta vincente: l’avventura da allenatore.
A cura di Alessio Pediglieri
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Walter Zenga, l'Uomo Ragno, uno dei più grandi portieri della storia del calcio italiano che fa il postino. O ancor peggio si mette a vendere aspirapolveri. Non è una barzelletta ma ciò che è accaduto realmente al numero uno di Inter e Nazionale subito dopo il ritiro dal calcio giocato. Che arrivò nel 1997 quando abbandonò i terreni di gioco dopo aver militato nelle file del Padova Calcio, prima di svernare una parentesi in America e ritornare in Europa da allenatore giramondo. In quell'anno, all'età di 37 anni, dopo essere stato per quasi 20 la bandiera nerazzurra, aver giocato con la Nazionale due Mondiali e aver giocato nella Sampdoria, Walter Zenga si era infatti ritrovato senza sapere cosa fare da ‘grande', abituato al lusso e alla vita da calciatore e senza aver mai pensato ad alcuna prospettiva personale e professionale.

Lo smarrimento dopo il ritiro dal calcio giocato

Tanto da perdere il proprio tempo dietro a improbabili sogni, come un futuro nella televisione. Non da opinionista o commentatore, ma da ‘giullare', senza fortuna e senza gloria. Nel gennaio 2000 ha partecipato come un poco credibile "postino" alla trasmissione di Maria De Filippi C'è posta per te, esperienza che abbandona subito per qualche televendita di aspirapolveri e prodotti per la casa. Solo dopo qualche anno, capisce che il suo futuro è e rimarrà il pallone e inizia ad allenare con perseveranza e continuità. Doti che lo porteranno in giro per l'Europa prima, per l'Italia poi (Catania e Palermo) e per l'Arabia, dove oggi vive a Dubai.

Il racconto nelle parole dell'Uomo Ragno

Quella triste parentesi in cui ha rischiato di perdersi, però, l'Uomo Ragno non la rinnega e la ricorda – in una intervista a ‘Chi' – in ogni particolare: "Fino a quando avevo 37 anni confesso di non avere capito molto di come si doveva vivere, facevo il calciatore e mi sentivo invincibile. Quando ho smesso di giocare ci ho messo del tempo per capire cosa dovevo fare da grande, ho provato da fare il postino in televisione ed ho anche venduto degli aspirapolveri. Poi ho trovato la mia strada, sono diventato allenatore ed ho trovato una donna, Raluca, che mi ha reso di nuovo padre a 50 anni. Nessuno potrebbe dire che sono un play-boy. Uno del genere di sicuro non si sposerebbe mai, io invece all'altare ci sono andato per ben tre volte. Mi mancano le mie passeggiate in quel di Brera e la mia città, ma c'è tempo per tutto. Intanto sto benissimo qui a Dubai, è il paradiso".

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