Insigne: “In Nazionale avrei giocato anche in porta, ora sotto con scudetto e Champions”
L'addio ai Mondiali è bruciato tantissimo, soprattutto per coloro che pensavano di poter dare di più molto di più e alla fine si sono ritrovati senza la possibilità di farlo. Come Lorenzo Insigne, il folletto del Napoli che con Ventura ct nell'Italia azzurra non ha trovato che fervide delusioni e cocenti disattenzioni. Tutti lo reclamavano, tranne il tecnico che nella gara decisiva di San Siro lo ha relegato in panchina per 90 minuti. Adesso, per il Magnifico, la rabbia è da riversare sui campi della Serie A e della Champions dove, col Napoli, dovrà dimostrare ancora una volta che un posto da titolare in Nazionale se lo merita. Magari alzando il tricolore a fine stagione.
Nessuna polemica
Amore incondizionato per l'Azzurro
Insigne evita polemiche, non ce n'è bisogno, oramai la disfatta è stata completa. Non avrebbe significato rivangare le proprie ragioni, accusare chichessia di cosa sia successo. E' importante far tesoro degli sbagli e dell'eliminazione ed è doveroso guardare avanti, seppur con rammarico: “Il mio sincero dispiacere è non partecipare ai Mondiali, soltanto e fortemente quello. Perché io dal primo giorno so quali sono le regole della Nazionale: Io per la Nazionale avrei fatto anche il portiere"
Insigne ‘scagiona' Ventura
Insigne non lo nomina mai il ct nelle dichiarazioni rilasciate a Il Mattino, ma prova ad andare oltre le scelte di Ventura: "Non è importante chi gioca e le decisioni vanno sempre accettate. L’ho fatto anche quando sono stato utilizzato per un minuto perché questa è una maglia che deve essere rispettata senza discussioni. Nessuna polemica: questa maglia è un simbolo e io voglio indossarla ancora a lungo”.
Ripartenza nel segno del Napoli
Due sfide al San Paolo
Per farlo, ovviamente lo dirà il campo e i suoi risultati. Che attendono Insigne e il Napoli sin dal prossimo weekend quando riapriranno le ostilità: "Meno male che ci sono le due partite interne davanti al nostro pubblico, con Milan e Shakhtar. Saranno d’aiuto per tornare forte mentalmente e fisicamente. Io sono cresciuto ultimamente e so di poter regalare qualcosa di importante per questa città e questi colori".
Tra scudetto e qualificazione Champions
L'obiettivo è il tricolore, dove la Juventus è l'avversario di sempre e poi c'è l'Europa dove bisogna onorare in modo migliore la presenza del Napoli, cercando una qualificazione oggi resa difficile dai risultati: " La situazione al vertice resterà più o meno questa finché le piccole non daranno fastidio alle grandi. In quel momento potrebbe esserci una svolta e noi dobbiamo essere pronti. La Champions? Il passaggio del turno dipenderà anche da quanto riusciranno a fare gli inglesi nell’ultimo match in Ucraina. Se non vi riuscissimo,non sarebbe colpa del City ma solo nostra"