In campionato leoni, in Europa… dal Napoli al Milan, tra Champions e scudetto in A
Col posticipo serale fra Genoa e Lazio va in archivio la quarta giornata di questo campionato che ha visto la pronta rinascita del Milan, vittorioso per 2-1 sull’Udinese, ma soprattutto la conferma del "tridente" al vertice della graduatoria con le nette affermazioni dell’Inter sul Crotone, della Juventus sul Sassuolo e del Napoli sul Benevento.
Una sfida importante per lo scudetto ma che nasconde al suo interno anche quella, esaltante, per la lotta per il titolo di capocannoniere con un turno di stop, in fase realizzativa, per Icardi, le prime due firme in rossonero per Kalinic e le triplette dell’ormai solito Dybala e dell’azzurro Mertens. In coda, invece, perdono tutte col treno “retrocessione” formato da Verona, Benevento, Crotone ma anche Sassuolo e Udinese a fare i conti con le zone basse di classifica. Una due giorni piena di emozioni e giocate spettacolari, quindi, che andiamo a riassumere con l’analisi dei promossi, rimandati e bocciati di questo weekend di calcio italiano.
Promossi
Inter, una vittoria sulla strada della maturità
L'ostacolo Crotone di sabato pomeriggio si è dimostrato molto più ostico di quanto si potesse sperare. L'Inter di Spalletti, infatti, ha dovuto sudare non poco per portare il successo a casa al termine di una partita brutta, sporca e cattiva. Eppure, il percorso, la “road map” per tornare nuovamente grandi prevede anche, se non soprattutto, sfide del genere.
E così il bicchiere, riempito dai 3 punti, è mezzo pieno e si innalza quasi fino all'orlo se si considera il coefficiente di difficoltà della gara, divenuto vieppiù complicato nel corso dei minuti. Episodi favorevoli, difesa solida (solo 1 gol al passivo in campionato), voglia (con tante reti nell’ultimo quarto d’ora) ed il colpo dei campioni in squadra, nei giorni in cui non tutto sembra girare al meglio, sono il viatico migliore per risalire la china, dimenticare le amarezze degli ultimi anni e riproporsi, stavolta sì con fondate speranze di vittoria, nelle posizioni di vertice della nostra Serie A.
Dallo scoramento all’euforia, ecco l’avvio di stagione della Fiorentina
Arriva la sosta per le nazionali e, per la Fiorentina, lo score è il seguente: peggior inizio di campionato degli ultimi 11 anni, record negativo di abbonati (3.500 tessere in meno) e frattura evidente fra pubblico e società. Passano altre due giornate di campionato con le sfide a Verona e Bologna e l’atmosfera sembra anni luce distante da quella pesante vissuta pochi giorni prima. Il panorama, infatti, per merito del gioco espresso ma anche del miglior tonico in circolazione nel calcio, in altre parole la vittoria, ha posto una sorta di tregua fra i tifosi e la società con una squadra giovane, divertente e che ama far correre il pallone.
Il successo contro i felsinei di Donadoni, contro un vivace e ottimo Bologna, diventa il segno più evidente, tangibile di una trasformazione importante nonché della bontà del progetto Corvino–Pioli in grado, in poche settimane, di dare già qualche timido ma importante risultato. I viola, infatti, sono la squadra che corre in media più di tutte con oltre 113 Km a partita, segna con più uomini (7 marcatori diversi nei 7 gol messi a referto), calcia di più in porta con una media di 16 conclusioni a partita ed è quinta in assoluto per passaggi, 493 a match, tentati. Insomma, la rivoluzione copernicana con le tante cessioni ed i 14 acquisti estivi sta materializzando i suoi frutti, la Viola è una gran bella squadra.
Juventus d’autorità sul Sassuolo, dimenticata la notte del Camp Nou
Come da tradizione quando si parla di Juventus, dopo una pesante scoppola, una débâcle, una Caporetto sportiva, il riferimento è al 3-0 del Camp Nou, i bianconeri si rimettono subito in carreggiata e trovano immediato riscatto. Detto, fatto. Anche in questo caso, anche col Sassuolo di Bucchi. Pur al cospetto di una squadra non di certo paragonabile agli spagnoli, infatti, la ‘Vecchia Signora’ scende in campo con lo spirito giusto intenta a mettere subito le cose in chiaro.
Cose in chiaro, al netto del gol del momentaneo 1-2 di Politano, messe dal solito Dybala che, con la sua seconda tripletta stagionale, piega la resistenza dei neroverdi zittendo quei pochi detrattori che avevano banchettato sulla sua altalenante prestazione di Barcellona. Una vittoria importante, ancora una volta, di autorità, di squadra con l’inconfondibile marchio della “Joya” argentina che cura i malumori di Champions e restituisce la consueta, ancestrale certezza: per il titolo ci sono, come sempre, pure gli esacampioni d’Italia.
Napoli e Milan archiviate le recenti delusioni di calendario
Le partite di oggi contro Benevento e Udinese erano, per un verso o per l’altro, due appuntamenti assolutamente da non fallire per Napoli e Milan. Gli azzurri, erano chiamati al pronto riscatto in campionato dopo la delusione europea con lo Shakhtar Donetsk mentre i rossoneri dovevano far dimenticare il doloroso Ko esterno di 7 giorni fa contro la Lazio. In entrambi i casi, anche grazie a scelte differenti rispetto al recente passato, missione compiuta.
Da un lato, infatti, Sarri ha messo in piedi, pur con un Benevento nettamente inferiore, la squadra tipo con Mertens e Allan dal primo minuto, cosa che magari avrebbe fatto comodo anche al Metalist Stadium, dall’altra il tecnico Montella ha mandato, almeno momentaneamente, in soffitta il 4-3-3 visto con i biancocelesti affidandosi al 3-5-2 più adatto a uomini e mezzi a disposizione. Risultato? Ambedue i club hanno trovato i 3 punti (con buona autorevolezza), la quadratura del cerchio e certezze rovinosamente in bilico appena pochissime ore fa. Il tutto, accogliendo i segnali delle ultime settimane e oscurando errori, non più tollerabili: Napoli e Milan rinascono.
Lazio mai doma, vittoria di carattere
Di perdere terreno questa Lazio di Simone Inzaghi non ne ha proprio voglia e, malgrado la trasferta olandese di 3 giorni fa contro il Vitesse (3-2), i biancocelesti raccolgono l'ennesimo risultato utile della propria annata con una convincente vittoria sul campo del Genoa. Guidati da un sontuoso Luis Alberto, dal solito faro in costruzione Milinkovic-Savic e, soprattutto, da un Immobile versione mondiale, i capitolini portano a casa 3 punti fondamentali che le danno ulteriore tranquillità in vista della supersfida interna col Napoli e le consentono la quinta vittoria in sei gare ufficiali nella stagione 2017/18. Un successo di estrema importanza, di pura voglia malgrado la doppietta del giovane Pellegri che ha agguantato per ben due volte la Lazio ed una fatica che, specie negli ultimi 10’ di gioco, si era fatta sentire, eccome. Una squadra con la s maiuscola, pronta ad aiutarsi, a sudare, a lottare su ogni pallone, coniugare al meglio il termine resilienza, stupire tutti e guadagnarsi, magari chissà, un posto fra le prime quattro del campionato. Del resto, con un Ciro così "grande", tutto sembra possibile.
Rimandati
Torino, con la Samp occasione persa
I granata di Sinisa Mihajlovic sono una delle sei squadre ancora imbattute in questa stagione, eppure, il pari interno per 2-2 con la pugnace Sampdoria di Giampaolo ha il sapore della beffa. E sì perché due volte in vantaggio i granata si sono fatti raggiungere dai doriani con le reti di Zapata prima e l’ex Quagliarella poi siglando un pareggio che sta più stretto ai padroni di casa che ai liguri. Due punti persi più che uno guadagnato con il Toro sì sulla giusta strada per un possibile piazzamento Uefa ma ancora lontano dall’essere una formazione compatta, solida e immune da svarioni o scivoloni difensivi. Il lavoro da fare resta tanto.
Il Chievo non sfrutta le fatiche europee dell’Atalanta, finisce 1-1 al Bentegodi
Il Chievo di mister Maran non riesce a sfruttare l'accoppiamento favorevole contro l'Atalanta. E sì perché gli orobici, reduci dal vittorioso 3-0 europeo contro l'Everton, pur con quattro cambi nell'undici titolare, non erano al meglio della condizione. E così, anche se i valori in campo, almeno sulla carta, erano più o meno simili, i clivensi passati in vantaggio con rete di Bastien al 52′ si sono fatti riprendere da una indemoniata Atalanta vogliosa, al netto delle fatiche europee, di agguantare il pari e non concedere i 3 punti agli avversari. Una garra, una determinazione che ha portato al pari su rigore di Gomez all’85’ e che ha fissato il punteggio finale sull'1-1 con i nerazzurri soddisfatti appieno dopo l'impresa contro i Toffees di 72 ore fa ed i gialloblù a recriminare per una indubbia occasione persa.
Bocciati
Verona ancora un Ko
Pari col Crotone e nulla più. Questo, in estrema sintesi, l’avvio di stagione del Verona di Pecchia incapace di arginare la furia di, nell’ordine Napoli, Fiorentina e Roma e di muovere, almeno con un pareggio, la propria classifica. Certo, il calendario, sfida con i calabresi a parte, non è stato clemente con incontri difficili contro compagini, almeno sulla carta, superiori ma, quello che preoccupa, è l’assenza di un comparto difensivo in grado di limitare le sortite avversarie e schermare la porta dello spesso incerto Nicolas con 11 gol subiti e la “palma” non certo invidiabile di peggior difesa del torneo.
Una situazione difficile anche in attacco con un solo gol a referto, per giunta su rigore, che però ha alcuni lati decisamente positivi grazie ad un calendario leggermente meno in salita nelle prossime settimane (Samp, Lazio, Torino, Benevento ed il derby col Chievo) e 34 giornate ancora da disputare per trovare le giuste contromisure e rendere il Verona non solo una comparsa, uno sparring partner in questa Serie A 2017/18.
Benevento, il tracollo al San Paolo nasconde future insidie
L’abbrivio positivo della duplice promozione dalla Lega Pro alla B e dalla B alla A sembra ormai essersi esaurito. I sanniti, infatti, con la sfida pesantemente persa oggi col Napoli hanno assaggiato, forse per la prima volta, il duro impatto con la massima serie e, allo stesso tempo, esaurito i bonus a disposizione nelle prime gare di campionato con un preoccupante 0 nella casella dei punti in classifica. Eppure, la scoppola di tali dimensioni e con queste proporzioni ha tante attenuanti: gli infortunati (Costa, Ciciretti, Iemmello e D’Alessandro), la forza della squadra azzurra, la difficile trasferta o il gol a freddo.
Ancora, il San Paolo non è il contesto ideale per strappare punti salvezza, tuttavia la quarta sconfitta in quattro partite con peraltro, per la prima volta, una prestazione davvero mediocre apre scenari allarmanti per un club che, almeno nelle gare precedenti, aveva sempre giocato e lottato alla pari con tutte. Un pericolo, quello di non muovere la classifica e di non saper più tenere il campo, che potrebbe continuare anche nel turno infrasettimanale con la Roma e che potrebbe finire per deprimere un ambiente invece ancora estasiato dal sogno estivo e intenzionato a festeggiare, nuovamente, una storica impresa: la salvezza.
Spal, secondo passo falso consecutivo
Nelle prime due giornate di questo campionato gli emiliani della Spal avevano conquistato l’attenzione e gli elogi di tutti con una partenza a razzo contro Lazio e Udinese grazie ad un impronosticabile pari all’Olimpico ed una altrettanto inaspettata vittoria in casa con i friulani. Poi, due sconfitte consecutive che fanno suonare, per la prima volta in stagione, un timido ma percepibile campanello d’allarme.
E se l’insuccesso contro l’Inter a San Siro fa parte degli usuali rapporti di forze, il passo falso odierno con il Cagliari apre interrogativi importanti con gli uomini di Semplici che hanno perso, contro una diretta concorrente, l’occasione per guadagnare punti salvezza decisivi. Punti salvezza che potevano tornare utili nel prosieguo della stagione quando poi ci saranno dall’altra parte del campo squadre di grandissimo valore.
Gol della domenica, Joao Pedro da antologia
Nonostante una serie di gol da cineteca andati in scena in questa quarta giornata di campionato, con le bellissime reti di Chiesa contro il Bologna e, specie la prima, di Dybala contro il Sassuolo, a vincere l’ideale contest di gol più spettacolare di questo turno di campionato è il cagliaritano Joao Pedro. L’esterno offensivo sardo, infatti, al 68’ minuto riceve da Farias, dribbla il diretto avversario e fa partire una imprendibile saetta a giro che si infila alle spalle di Gomis per il 2-0 finale.